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Serie A

Calcio: Atalanta, Inter, Fiorentina e Genoa «guadagnano» 50 mln

La fine del campionato di Serie Aha chiuso i “conti” sportivi e ha permesso ai club vincenti di rinsaldare quelli economici. Atalanta, Inter, Fiorentina e Genoa, infatti, potranno contare mediamente su 50 milioni in “più” rispetto al rischio che hanno corso di fallire il proprio obiettivo al fotofinish: le 2 squadre nerazzurre per l’ingresso in Champions League, toscani e liguri grazie al fatto di essersi salvati.

L’Eldorado champions

Oltre a Juventus e Napoli, le altre 2 squadre che hanno avuto l’ingresso

automatico in Champions - riservato dalla scorsa stagione a 4 team italiani senza dover passare da turni preliminari - sono state Atalanta e Inter . La partecipazione alla Champions vale un “minimo” di 40-50 milioni di euro (mentre in base alla classifica finale viene ripartito il 15% dei diritti tv della A).

Il montepremi totale della Uefa riservato alle squadre è di 1,9 miliardi. Le entrate vengono suddivise così: il 25% alle quote di partecipazione (488 milioni), il 30% agli importi fissi sulle prestazioni (585 milioni), un altro 30% in base ai coefficienti di rendimento decennali - il cosiddetto ranking storico -, mentre il market pool, derivante dai diritti tv nazionali vale 292 milioni di euro, il 15 per cento.

I 32 club qualificati alla fase a gironi ricevono 15,25 milioni di euro, inoltre per ogni partita sono previsti bonus legati ai risultati (2,7 milioni per ogni vittoria, 900 mila euro per ogni pareggio). Passare agli ottavi di finale significa incassare altri 9,5 milioni, ai quarti 10,5 milioni, mentre la promozione in semifinale ne vale 12. Le 2 finaliste guadagnano poi altri 15 milioni, ai quali vanno aggiunti ulteriori 4 milioni per chi alza il trofeo.

Dalla scorsa stagione è stata introdotta una nuova classifica delle 32 squadre

ammesse ai gironi basata sulle prestazioni degli ultimi 10 anni. Ogni quota di coefficiente vale 1,108 milioni di euro, il massimo possibile è pari a 32 quote di coefficiente, ovvero 35,46 milioni. Lo scorso anno questa classifica vedeva il Real Madrid in testa, seguito da Barcellona e Bayern. Tra le italiane, la Juventus era prima (settima in assoluto) seguita da Milan (sedicesimo), Inter (ventiduesima), Napoli (ventottesimo) e Roma (trentaduesima). L’Atalanta da questo punto di vista sarà la meno remunerata.

A questi proventi vanno aggiunti i ricavi dal botteghino per la gare casalinghe che vanno al 100% alla squadra ospitante (nella stagione 2018/19, l’Inter ha incassato per i 3 match di Champions circa 11 milioni, con il record di 5,8 milioni fatto segnare contro il Barcellona) ed eventuali extra previsti dagli sponsor. I contratti con Pirelli, Nike e Suning stipulati sempre dall’Inter, per esempio, includono bonus per quasi 13 milioni di euro. Essersi qualificati alla fase a gironi della Champions, quindi, vale complessivamente circa 70 milioni per l’Inter e tra i 30 e i 40 milioni per l’Atalanta.

L’Europa league

Cifre nettamente più basse invece derivano dall’Europa leaguedove i contributi

per i club ammontano a 560 milioni, 140 dei quali sono destinati alle quote di partenza, 168 milioni sono importi fissi relativi alle prestazioni e 84 milioni verranno assegnati in base alla classifica dei coefficienti di rendimento decennali, con un market pool complessivo pari a 168 milioni. I 48 club qualificati alla fase a gironi ricevono 2,92 milioni a testa di quota fissa, 570mila euro per ogni vittoria e 190mila euro per ogni pareggio. Alle vincenti dei gironi va un milione di euro, a chi accede alla fase a eliminazione diretta da seconda va mezzo milione. La qualificazione agli ottavi poi vale 1,1 milioni, quella ai quarti 1,5 milioni, l’accesso alle semifinali 2,4 milioni e quello alla finale 4,5 milioni. Chi vince il trofeo, ottiene 9,5 milioni di euro. Il bottino a cui possono puntare perciò la Lazio (vincitrice dellaCoppa Italia) e Milan (a meno di squalifiche Uefa) e Roma (che hanno fallito la promozione in Champions) è nella migliore delle ipotesi di una ventina di milioni (più il botteghino).

Il paracadute

La discesa in B rappresenta per Chievo, Empoli e Frosinone un “disastro” finanziario perché in un colpo solo vengono meno gli introiti tv (grazie alla salvezza in serie A conquistata all’ultima giornata Genoa e Fiorentina hanno “salvato” rispettivamente 43 e 57,6 milioni, queste le cifre iscritte nei bilanci al 31 dicembre 2018). A parziale compensazione da alcuni anni è però stato predisposto un “paracadute” finanziario per i 3 club che scendono di categoria. Attualmente il fondo ordinario è di 60 milioni. Se chi retrocede ha militato in A per 3 stagioni nelle ultime 4 (per esempio il Chievo) ha diritto a 25 milioni. Se ha disputato soltanto 2 volte la massima serie nell’ultimo triennio (Empoli) ne ottiene 15, altrimenti ci si deve accontentare di 10 milioni (Frosinone).

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