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Quante Arduino esistono? Il pasticcio (e le cause) tra Ivrea,…

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IL DESTINO DELLA SCHEDA OPEN

Quante Arduino esistono? Il pasticcio (e le cause) tra Ivrea, Stati Uniti e Svizzera

Altro che cambio di strategia. La settimana scorsa abbiamo scritto della nomina a ceo di Arduino srl di Federico Musto e della sua idea per internazionalizzare l'azienda. Massimo Banzi, volto storico della scheda alla base del movimento dei makers, oggi si dice «scioccato» da quanto successo negli ultimi 7 giorni; prendendo ogni possibile distanza da Arduino srl, ex Smart Projects, ovvero l'azienda che produce e commercializza la stragrande maggioranza delle schede nelle fabbriche di Strambino, vicino Ivrea.

Quante Arduino esistono, dunque? Iniziamo col dire che ci sono due cause in corso. La prima, in Massachusetts (Usa), vede Arduino llc contro Arduino srl per contraffazione di marchio. La seconda in Italia. Arduino llc è l'azienda americana partecipata da Banzi e altri cofondatori del progetto open source nato in università a Ivrea (ne esistono altre in Svizzera, Svezia, Italia con Officine Arduino ecc.). Arduino srl, invece, si chiama così da pochi mesi. È controllata al 95% dalla svizzera Gheo SA e al 5% da Daniela Antonietti (dati Cerved). A sua volta, Musto è amministratore unico di Gheo SA e vede al suo fianco Gianluca Martino, fondatore di Arduino insieme a Banzi, David Mellis, Tom Igoe e David Cuartielles.

La spaccatura è quindi tra due dei cofondatori. Sembra che ci fossero due idee di azienda. Banzi dice di essere convinto che «il cuore non è l'hardware, anche perché open. In Cina già lo stampano in molti, io ho proposto di produrre anche lì per tenere bassi i prezzi e avvicinarci a quel mercato. Mi è stato detto di no». E poi «il nostro valore è la visione e la community. Però non è vero che non ho un'idea industriale: chi ha fatto l'accordo con Intel?». In termini di business vuole dire puntare su education, software, partnership.
Musto invece vede al centro la commercializzazione delle schede e dice di aver cercato più volte di coinvolgere Banzi. Lui nega e anzi, dice che da oltre un anno cerca di contattare Martino senza successo. «Mi rimprovero perché avrei dovuto scrivere accordi molto più stringenti tempo fa - conclude Banzi -. Di quelli che ti tutelano quando finisce un'amicizia».

È una vicenda complessa e globale come globale è Arduino. Per una visione completa mancano ancora dettagli. Quel che è certo è che non si può non sperare per una soluzione che dia il miglior futuro possibile alla più bella storia di innovazione nata in Italia negli ultimi 10 anni.

twitter.com/lucasalvioli

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