Economia

Fibra ottica, pace fatta fra Governo e operatori sulla posa

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Fibra ottica, pace fatta fra Governo e operatori sulla posa

Il decreto sulla fibra ottica sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale così com'è, senza stravolgimenti agli articoli 5 e 12, che avevano fatto risuonare un forte campanello d'allarme nelle imprese del settore, subito scese sul piede di guerra.

Fra industria delle tlc e Governo è insomma tornato il sereno. Pomo della discordia, che aveva comportato una decisa levata di scudi da parte di Assotelecomunicazioni-Asstel, è il decreto legislativo che recepisce la Direttiva 2014/61/Ue con la quale si potranno ridurre i costi di scavo per le reti in fibra ottica. Nel Consiglio dei ministri di mercoledì scorso il decreto era stato approvato con la formula “salvo intese” fra dicasteri. E visto che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti aveva espresso alcune riserve, su due punti in particolare – quelli relativi all'articolo 5 e all'articolo 12 – la formula utilizzata avrebbe finito per non promettere nulla di buono. Sicuramente non si è fatta attendere la reazione di Assotelecomunicazioni-Asstel, che per voce della presidente Dina Ravera aveva espresso «preoccupazione e sconcerto per la schizofrenia che sembra dominare la politica in materia di banda ultralarga». Da una parte, era l'accusa mossa neanche troppo velatamente dalle imprese di tlc, il Governo trova l'accordo con le Regioni per circoscrivere la dote necessaria per i lavori di realizzazione della rete in fibra ottica nelle zone disagiate del mercato (cosa accaduta sempre la scorsa settimana) ma dall'altra dà alla luce una soluzione al problema degli scavi che rischia di ingarbugliare il quadro.

Da qui la soluzione: il Governo ha ora deciso di non mettere mano al decreto e di non apportare ulteriori modifiche, in particolare sui punti oggetto di discordia. Risolti invece così: in attesa di un nuovo decreto scavi, sarà l'Uni (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) a definire le specifiche tecniche e le prassi per le cosiddette “minitrincee” e si è chiusa la porta a tassazioni e canoni addizionali, aggiuntivi rispetto a quanto previsto dal Codice comunicazioni, da parte dei Comuni nei confronti degli operatori.

«Diamo atto al Governo dell'impegno profuso in queste ore per giungere alla piena approvazione del decreto sulla fibra ottica all'ordine del giorno dell'ultimo Consiglio dei Ministri. Ora il settore delle Telecomunicazioni può contare su una normativa che, recependo le esigenze di semplificazione avanzate da anni da Asstel, interviene concretamente per favorire nel nostro Paese lo sviluppo della rete fissa a banda ultralarga», ha commentato il presidente di Assotelecomunicazioni-Asstel Dina Ravera.
«Apprezziamo molto - continua Ravera - che sia prevalsa la visione che individua nel digitale lo strumento strategico per la crescita dell'economia e la trasformazione competitiva del Paese. Orientamento che, d'altro canto, cogliamo sempre più chiaramente negli indirizzi politici e negli atti istituzionali del Governo». «Sono certa - conclude la presidente di Asstel - che queste norme avranno un forte impatto di accelerazione dei piani di investimento già in atto da parte degli operatori che, grazie alle semplificazioni introdotte e alla riduzione dei costi edili di messa in opera, potranno dirottare maggiori risorse direttamente sullo sviluppo delle strutture tecnologiche»

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