Il matrimonio fra Apple e Imagination Technologies è giunto al capolinea. La decisione da parte del colosso californiano di fare a meno della società inglese, da anni partner dell'azienda di Cupertino alla quale fornisce le Gpu per iPhone e iPad è di un mese fa. E dovrebbe diventare esecutiva nei prossimi 15/24 mesi. Ma la faccenda è tutt'altro che chiusa. Imagination Technologies, infatti, ha deciso di portare Apple in tribunale. La società britannica è infatti convinta che Apple non sarà in grado di progettare in proprio i processori grafici che si trovano a bordo di iPhone e iPad senza violare i brevetti esistenti, di proprietà della stessa Imagination Technologies.
Da qui la scelta arrivata direttamente dal quartiere generale di Hertfordshire, con un portavoce dell'azienda che in una dichiarazione rilasciata alla alla Reuters ha confermato l'avvio di una «procedura di risoluzione delle controversie in virtù degli accordi di licenza, al fine di giungere a un accordo mediante un processo più strutturato».
Del resto, per Imagination Technologies si tratta di sopravvivenza. Il 3 aprile scorso, quando Apple ha annunciato di non voler più far ricorso alle forniture delle sue Gpu, il titolo dell'azienda è crollato del 70%. Segno evidente di quanto la commessa Apple sia vitale per le sorti dell'azienda britannica. L'esposizione nei confronti del colosso di Cupertino è enorme, probabilmente vitale. Secondo una ricostruzione di Bloomberg, nell'ultimo esercizio finanziario, Imagination Technologies ha incassato 60,8 milioni di sterline di royalties da Apple. Una cifra monstre per un'azienda i cui ricavi complessivi sono stati pari a 120 milioni.
La cessione di due rami d'azienda per sopravvivere
Cosa ne sarà di questa storia lo deciderà una corte, dunque. Con Apple che sarà chiamata a dimostrare di essere in grado di produrre i processori grafici dei suoi device senza violare i brevetti di proprietà di Imagination Technologies. Quest'ultima, dal canto suo, si giocherà il suo futuro su un doppio binario: la causa ad Apple da una parte, la cessione di due rami d'azienda dall'altra. Secondo quanto riporta il Financial Times, infatti, la società britannica ha annunciato la volontà di cedere due delle sue attività nel tentativo disperato di raccogliere liquidità. Una liquidità necessaria per evitare brusche perdite in bilancio. La dismissione riguarderebbe le divisioni MIPS e Ensigma. Mips, azienda acquisita per 60 milioni di sterline nel 2012, progetta microprocessori per router Wi-Fi, telefoni e tablet. E ultimamente anche per autoveicoli, con diverse società automobilistiche interessante. Ensigma, invece, si occipa di indirizzi IP per device dell'internet of Things, e recentemente ha raddoppiato i suoi ricavi.
Due operazioni dolorose ma necessarie. Secondo gli analisti di UBS, il futuro finanziario di Imagination non è per niente roseo. Prima del completo addio di Apple, l'azienda riceverà ancora delle royalties, ma saranno via via più esigue. E il bilancio, per il costruttore di Gpu, potrebbe andare in perdita già a partire dal 2019. La ristrutturazione sembra l'unica vera alternativa. In attesa di quello che deciderà un giudice.
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