Fino a poche settimane fa c’era chi scommetteva che avrebbe sopravanzato il bitcoin come criptovaluta di riferimento. In realtà Ethereum negli ultimi giorni ha innestato la retromarcia e non sembra trovare un punto di sostegno da cui rilanciare le proprie quotazioni.
Se il bitcoin ha sorpreso in questi mesi passando da quota 1000 dollari fino a un picco verso metà giugno attorno a 3.000, ancora meglio aveva fatto Ethereum: a inizio anno valeva su per giù otto dollari, poi un mese fa ha toccato un massimo a ridosso di 400 dollari, sostenuto dalle prospettive di applicazioni nnell’ambito delgi “smart contract”. Oggi vale la metà di quella quotazione oscillando attorno ai 200 euro. A fine giugno la criptovaluta è stata vittima di un flash crash da brivido che lo ha visto crollare da 310 dollari a 10 centesimi in pochi minuti. Poi si è ripreso tornando alle quotazioni precedenti. Ma da allota Ethereum non si è più ripreso proseguendo una china discendente che non sembra avere fine.
C’è chi ci guadagna
D’altra parte è noto che le criptovalute siano strumenti finanziari per persone forti di cuore: essendo mercati non regolamentati e non essendoci autorità di emissione che ne controllino i corsi, le valute digitali hanno da sempre vissuto sulle montagne russe. Anche il bitcoin, che poco meno di un mese fa ha toccato la soglia dei 3000 dollari, adesso oscillla attorno a 2.400 dollari.
Ma c’è anche chi è riuscito a sfruttare il momento positivo per realizzare guadagni fuori dal comune. Così l’anonimo titolare del wallet digitale numero 0x00A651D43B6e209F5Ada45A35F92EFC0De3A5184 ha annunciato di essere riuscito a realizzare buona parte dei profitti messi a segno dall’Ethereum: in poco più di un mese il conto del wallet è passato a 55 milioni di dollari a 283 milioni. Ad annunciarlo è stato lo stesso trader misterioso con un post su Instagram giusto un mese fa, in lingua Bahasa, l’idioma ufficiale indonesiano.
Pseudonimato valutario
“Ricevo diversi messaggi privati in cui mi si chiede quanti ether posseggo - afferma nel post -. Ma una delle cose più innovative di Ethereum è che i wallet in tutto il mondo sono trasparenti e aperti a tutti: questa è la mia dotazione”.
Peccato però che l’altra caratteristica dei wallet delle criptovalute è che l’identità reali possono essere nascoste dietro pseudonimi (per questo si parla di pseudonimato più che di anonimato). Così il fortunato possessore del wallet lievitato di valore rimane sconosciuto. Tra i potenziali miliardari di Ethereum figurano, secondo Blooomberg News, il gestore di hedge fund Michael Novogratz o Joseph Lubin fondatore di ConsenSys, startup attiva nelle applicazioni di blockchain, ma anche l’ideatore stesso di Ethereum, il 23enne Vitalik Buterlin, che ha rilasciato il software due anni fa, appena uscito dall’Università canadese di Waterloo.
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