Un paio d’anni fa, quando Diane Greene fu nominato a capo della divisione cloud di Google, le cose non andavano benissimo. Il dominio di Amazon Web Service pareva incolmabile. C’era da lavorare sodo. Negli stessi giorni quelli di Cisco nominavano Chuck Robbins ceo, e anche per la compagnia con sede a San Jose non era un periodo tecnologicamente rilevante. Oggi, a due anni di distanza, Robbins e Greene si ritrovano e sanciscono una partnership fra Google e Cisco molto interessante in ottica cloud. Un accordo che combinerà l’esperienza di Google nella costruzione di data center e software open source con la forza di vendita globale di Cisco, il supporto clienti e la sicurezza.
L’accordo sarà effettivo a partire dalla prima metà del 2018: Google potrà fornire le sue soluzioni al ramo entrprise, Cisco garantirà sicurezza e supporto. Il cuore della partnership saranno i prodotti open source come Kubernetes e Istio.
L’annuncio è arrivato attraverso un post sul blog ufficiale di Google. «Oggi annunciamo una nuova partnership con Cisco per aiutare i nostri clienti a migliorare l’agilità e la sicurezza in un mondo ibrido con una soluzione aperta e pienamente supportata per lo sviluppo e la gestione di applicazioni in sede e in Google Cloud», ha scritto da Nan Boden, responsabile dei partner tecnologici globali, Google Cloud.
La corsa al cloud
«Insieme – è scritto - stiamo lavorando a una soluzione completa per sviluppare, eseguire, proteggere e monitorare i carichi di lavoro, consentendo ai clienti di ottimizzare gli investimenti esistenti, pianificare la migrazione del cloud ed evitare intoppi. Gli sviluppatori saranno in grado di creare nuove applicazioni nel cloud o in loco utilizzando costantemente gli stessi strumenti, il tempo di esecuzione e l’ambiente di produzione. Al centro di questa architettura ci sono piattaforme open source come Kubernetes e Istio.
I clienti saranno in grado di accelerare l’ammodernamento delle applicazioni in loco utilizzando una strategia basata su Kubernetes per i container coerente con la tecnologia cloud-native. La piattaforma iper-convertita di Cisco, Cisco HyperFlex, fornirà una soluzione cloud-ready per Kubernetes e strumenti di gestione per far rispettare le policy di sicurezza e consumo».
Un mercato in rapida crescita
Boden ha anche annunciato che questa partnership servirà «per migliorare l’infrastruttura locale esistente ed estenderla al cloud, risolvendo i difficili problemi operativi che le aziende hanno tradizionalmente faticato a risolvere». Saranno sfruttate, inoltre, «le migliori funzionalità Cisco, tra cui la possibilità di estendere le policy e le configurazioni di rete e di sicurezza e monitorare il comportamento delle applicazioni in ambienti cloud ibridi».
Quello del cloud è diventato un mercato enorme e in rapida crescita. Oggi è dominato da Amazon. La divisione AWS della società di Bezos ha iniziato il suo cammino nel 2006 e oggi sta generando oltre 4 miliardi di dollari di vendite al trimestre, diventando uno dei core business di tutta la galassia Amazon. Dietro Amazon ci sono Microsoft e Ibm. Google detiene la quarta posizione, con circa il 5% del mercato. Ma siamo davanti a un settore che sta maturando, creando nuove aperture per i concorrenti. Ed è per questo che l’accordo odierno fra Google e Cisco è da inquadrare nella corsa a nuove fette di mercato cloud.
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