Tecnologia

Carl Pei (OnePlus): non chiamateci cinesi, così da…

  • Abbonati
  • Accedi
IL COFONDATORE

Carl Pei (OnePlus): non chiamateci cinesi, così da Shenzhen creiamo la migliore tecnologia

Carl Pei, cofondatore di OnePlus  (Bloomberg)
Carl Pei, cofondatore di OnePlus (Bloomberg)

Carl Pei, 28 anni, è nato a Pechino ma è cresciuto e ha studiato in Svezia. Ha frequentato la Stockholm School of Economics (non si è laureato). Con Pete Lau, dopo avere lavorato insieme ai vertici della cinese Oppo Electronics, ha creato nel 2013 OnePlus, di cui è cofondatore e Head of OnePlus Global (Lau, 42 anni, è CEO). OnePlus è stato il primo marchio nella telefonia mobile a scegliere di vendere, solo online, telefoni no brand, quindi non “marchiati” da alcun operatore. Con due eccezioni: Finlandia (Elisa) e Regno Unito (O2).

Che tipo di azienda è OnePlus?
OnePlus è nata quattro anni fa da un'idea semplice, creare un miglior smartphone Android. Questa missione è stata ripresa dal nostro slogan Never Settle, non accontentarsi mai, guardare sempre avanti. Per fare ciò, siamo diventati la prima azienda di smartphone guidata dalla comunità. Lavoriamo fianco a fianco con i nostri utenti per rispondere alle loro esigenze nel miglior modo possibile e con il meglio della tecnologia. Abbiamo sviluppato una fan-base molto fedele che partecipa alla creazione dei nuovi prodotti.

Ti riferisci, per esempio, al fatto che OnePlus non abbia rinunciato al riconoscimento con impronta digitale o non abbia voluto introdurre la ricarica wireless, lanciata da tutti i i competitor, preferendo la sua dash charge, la ricarica ultraveloce con il più tradizionale cavetto?
Nella competizione che anima l'industria degli smartphone le aziende spesso vengono trascinate in una corsa a chi offre sempre più funzioni. A volte, però, le novità non offrono alcun reale vantaggio. Inoltre, concentrandosi su una cosa e una cosa sola, insieme a una strategia di vendite online, possiamo mantenere un modello di business più efficace ed efficiente sul versante dei costi, che ci consente di offrire prezzi giusti.

OnePlus ha base a Shenzhen ed è parte del colosso BBK Electronics, che nel Q1 2017 è diventato il secondo produttore mondiale di smartphone dietro Samsung (56,7milioni di pezzi). BBK controlla anche i marchi Oppo e Vivo. Vi sentite più cinesi o globali?
In realtà OnePlus è autonoma in tutto, dalla strategia di business, alla ricerca e sviluppo, ai prodotti. Condividiamo gli azionisti con Oppo, cosa che ci consente di sfruttare al meglio le economie di scala. E questo ci ha aiutato a creare smartphone di prima classe.

Se siamo più cinesi o globali? Non ci pensiamo tanto, a dire il vero. Il nostro team è fatto da centinaia di persone di 21 nazionalità. E ci stiamo espandendo nel mondo.

Per esempio, soltanto a inizio 2016 il nostro team europeo consisteva di appena tre persone che lavoravano in un appartamento a East London. Ora abbiamo un team di 25 persone che lavorano nei nostri uffici a Shoreditch (Londra) e oltre 40 in tutta Europa. Ma mentre l'Europa è un obiettivo chiave, siamo comunque orgogliosi di avere Shenzhen come base, in quanto città con risorse e dotazioni tecnologiche eccezionali.

Nel complesso il ruolo globale di Shenzhen sta crescendo rapidamente fino a un livello ancora più eccitante che nella Silicon Valley e riteniamo che sia un luogo perfetto per realizzare il nostro proposito di offrire al mondo la migliore tecnologia.

Vi si fa notare che guardate un po' troppo ad Apple
Consideriamo Apple come un modello di riferimento filosofico perché mettono molta cura nei più piccoli dettagli del loro prodotto e sanno mantenere una precisione da raggio laser su ciò che conta davvero per loro. Non pensiamo che molte aziende Android condividano un approccio simile nello sforzo di fare pochi ma ottimi prodotti, che è lo spazio in cui inizialmente abbiamo visto la nostra opportunità quando siamo partiti, nel 2013.

Che cosa vi ispira di più nel pensare e progettare un nuovo prodotto?
Il nostro CEO Pete Lau è il vero visionario. Tuttavia in OnePlus, gli utenti sono al centro della nostra filosofia e del processo decisionale. Ad esempio, ascoltando online e offline il feedback sullo OnePlus 5, è apparso chiaramente che gli utenti esigevano due cose fondamentali: uno schermo più grande e migliori prestazioni della fotocamera in condizioni di scarsa illuminazione. Questo feedback è stato fondamentale per la nostra decisione di produrre l'ultimo nato, OnePlus 5T.

Inoltre, per noi, il diavolo è davvero nei dettagli. Ad esempio, mentre era in produzione OnePlus 5, il nostro team di prodotto ha effettuato centinaia di prove per assicurarsi che i pulsanti hardware scorressero nel modo giusto per rendere più piacevole l'esperienza dell'utente.

Questo tipo di dettaglio è qualcosa che a qualcuno potrebbe sembrare poco importante, ma per noi lo è! Perché i piccoli dettagli si sommano e danno come risultato una grande user experience.

I processi industriali hanno sempre più peso su qualità e prezzi. Come si fa ad essere davvero competitivi anche se non si dispone dell'intera catena del valore? Sia Huawei che Samsung, i veri giganti nel settore della telefonia basata su Android, sono molto forti negli investimenti e nelle partnership. Per esempio, Huawei con Leica. Samsung ha comprato recentemente Harman, che le apre le porte dell'industria automobilistica. Tra l'altro, è proprio Samsung che vi fornisce i display.
I consumatori non sono preoccupati per come è strutturata la catena del valore. Quel che gli interessa è quanto è buono il prodotto e se possono fidarsi o meno della società che sta dietro. Questo è ciò su cui ci stiamo concentrando. Il fatto che OnePlus sia sostenibile e redditizia in un mercato talmente competitivo come quello degli smartphone ci incoraggia nel nostro approccio.

Visti i recenti ritocchi al rialzo credi ancora nella vostra promessa di produrre smartphone super equipaggiati sotto il profilo dell'hardware ad un prezzo molto più basso?
In OnePlus adottiamo una filosofia di “prezzo equo”. Preferiamo mantenere l'attenzione sul fare buoni prodotti da condividere con il mondo e per riuscirci dobbiamo guadagnare un po' nel processo. Ma, allo stesso tempo, abbiamo tagliato un sacco di costi inutili, come i negozi offline, fisici, per mantenere i nostri telefoni al miglior valore possibile. Ora, con i telefoni che si avvicinano o addirittura a volte superano i 1000 euro, OnePlus 5T è più competitivo che mai a partire da 499 euro. Stiamo offrendo la migliore tecnologia ed esperienza per gli utenti ad un prezzo competitivo e non vediamo alcun motivo per smettere di farlo.

Cosa possiamo aspettarci nel 2018 oltre che ovviamente il nuovo OnePlus 6?
Continueremo a far crescere le nostre operazioni europee, incluse quelle in Italia, che è uno dei mercati su cui ci concentreremo.

Parliamo del futuro: gli smartphone pieghevoli, ad esempio.
Personalmente, non vedo una priorità nella realizzazione degli smartphone pieghevoli. Ci concentriamo su ciò che l'utente in realtà vuole e non tentiamo di forzarlo ad accettare tendenze e innovazioni che il più delle volte non danno alcun valore aggiunto reale.

Chi è veramente Carl Pei? Quali sono i tuoi hobby, le tue passioni?
Come molti là fuori sono solo un'altra persona che vuole fare la differenza nel mondo. Io amo i viaggi e il cibo, ma in questo momento sono davvero concentrato sull'allenamento per una maratona. Spero che tu mi auguri buona fortuna!

@albe_

© Riproduzione riservata