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Huawei lancia il P20 pro: 3 fotocamere a intelligenza artificiale da 899 euro

PARIGI. Huawei punta su tre fotocamere per il nuovo P20 Pro, l'atteso erede del P10 – non si chiama P11, ma la progressione numerica nell'evoluzione dei modelli smartphone sta conoscendo una dinamica decisamente non aritmetica, basta pensare all'iPhone 6, 7, 8…. X. Il comparto fotografico si conferma così uno degli ambiti di confronto più rilevante tra i telefoni avanzati e il P20 si confronterà con Samsung S9 e iPhone X. La presentazione parigina punta molto sulle performance della fotocamera dei nuovi smartphone paragonata ai 2 competitor: il ceo di Huawei consumer group, Richard Yu, mostra scatti in varie condizioni, dal buio al movimento, sottolineando il primato del P20 e soprattutto P20 Pro, e mostrando il primo e il secondo posto ottenuto dai due smartphone nella classifica di Dxomark.

Huawei svela il P20 Pro, ha tripla fotocamera

Molta enfasi anche sull'intelligenza artificiale, che trova la principale applicazione proprio nella fotocamera e il suo motore nel processore Kirin 970, quello pensato per l'intelligenza artificiale che ha debuttato nel Mate 10. Confermata anche la partnership con Leica per lo sviluppo delle lenti, una collaborazione che va avanti dal P9 e dunque da due anni.
I prezzi (il Mate con Porsche supera i 2mila euro)
Il P 20 ha un display da 5,8 pollici e doppia fotocamera, il P 20 Pro, con 6,1 pollici, ha 3 fotocamere. Il primo costa 679 euro, il Pro 899 euro. In vendita da oggi. Entrambi hanno un lettore per le impronte digitali unito alla possibilità di sbloccare il telefono con il riconoscimento del volto da parte della fotocamera frontale. Il design ricalca l'iPhone X, specie nella parte superiore per via della presenza del notch, la lunetta superiore dove ci sono i sensori per la fotocamera “scavati” nel display. A eccezione di Samsung, quello del notch sta diventando un trend di design. C'è anche un modello sviluppato con Porsche (Mate RS) che ha diverse chicche tecnologiche, tra cui il doppio lettore per impronte: uno frontale sullo schermo - primo del genere in Europa - e uno posteriore. Ben 512 giga. Prodotto di lusso: va da 1600 a 2mila euro, arriva il 12 aprile.

Le caratteristiche tecniche
Quanto al P 20 Pro, il comparto fotografico si ispira al mondo reflex e vuole fare un ulteriore salto di qualità. La principale fotocamera posteriore ha un sensore rgb da 40 megapixel e obiettivo con apertura f/1.8 f, un sensore monocromatico da 20 mega con apertura f/1.6e uno da 8 mega con apertura f/2.4. Le lenti sono Vario-Summilux con zoom ottico 3x, zoom ibrido 5x, zoom digitale da 10x oltre a un sensore di immagine 1/1.7 pollici (circa 7.76 millimetri x 5.82 millimetri) per catturare immagini con scarsa luce (ISO 102400). Display amoled GorillaGlass 5, formato 19:9, risoluzione 2240x1080, 408 ppi. Sistema operativo Android 8.1, con interfaccia Emui 8.1. Sul palco Sebastian Missoffe, capo in Francia di Google, mostra l'integrazione tra l'hardware e Google Assistant e diverse applicazioni di realtà aumentata nate dal lavoro degli sviluppatori sul kit messo a loro disposizione dall'azienda californiana. Memoria: 6 giga di ram, 128 di archiviazione. Batteria 4000 mAh.

Il P20 è invece un'evoluzione del P10: doppia fotocamera Leica con un sensore da 12 megapixel della dimensione di 1.55 μm e un sensore monocromatico da 20 mega. Entrambi i telefoni hanno poi una fotocamera frontale da ben 24 megapixel che con il software di AI aggiusta colori e dettagli per rendere i selfie più realistici. Una modalità simile a quella di iPhone X, con tanto di filtri. Batteria in questo caso da 3400 mAh, più di S9 di Samsung e iPhone X, sottolinea Huawei.

L'intelligenza artificiale
Molto di quello che il telefono fa in termini di AI sulle immagini si basa sulla capacità di elaborazione del processore Kirin 970 con una Npu (Neural Network Processing Unit) dedicata. Questo consente di identificare 19 diversi scenari sulla base del riconoscimento della scena e degli oggetti. E impostare i relativi settaggi, qualcosa di simile a quanto visto con Lg V30 come da ultimo aggiornamento software. Una novità è il focus 4D predittivo. In sostanza la fotocamera predice i movimenti degli oggetti, dopo averli identificati, e stringe su di loro in maniera più efficace per catturare dettagli in movimento. Ad esempio un fiore mosso dal vento. Ci sono inoltre una serie di suggerimenti per foto di gruppo e paesaggi. E una stabilizzazione ottica per foto notturne anche senza l'ausilio di cavalletto. Questo vale anche per i video: il P20 consente slow motion 960 fps, come l'S9 di Samsung.

Il momento di Huawei
Huawei è oggi il numero 3 al mondo negli smartphone, dietro a Samsung e Apple. Nel primo calo storico del mercato fotografato da Gartner a febbraio (-5,6% nel quarto trimestre), il gruppo cinese è l'unico che ha accresciuto le vendite: secondo gli ultimi dati globali Samsung ha ora il 18,2%, Apple il 17,9% e Huawei il 10,8. Le difficoltà sono semmai negli Stati Uniti, dove sulle base delle preoccupazioni di sicurezza dell'amministrazione Trump, Fbi e Cia rispetto all'azienda cinese, i principali operatori hanno smesso di vendere i prodotti di punta di Huawei. Si trovano online e in qualche catena, ma ora anche Best Buy ha deciso di non proporli più al pubblico.

Le paure di Trump e la collaborazione di Google
Richard Yu ha aperto la presentazione parigini sottolineando le vendita di 153 milioni di smartphone nel 2017 da parte di Huawei: “Sette anni fa non ci conosceva nessuno, oggi siamo uno dei brand più conosciuti al mondo”. Il ceo ha sottolineato gli investimenti per 10,4 miliardi di dollari di ricerca all'anno, “sesta azienda al mondo. Ogni anno il nostro investimento in ricerca e sviluppo cresce del 30%” ha continuato. Il responsabile di Google in Francia Sebastian Missoffe sottolinea la forte collaborazione tra l'azienda e Huawei, che in effetti stride con il “bando americano”, legato anche alla paura di perdere l'opportunità del 5G, visto che Huawei vuole essere la prima azienda a portare uno smartphone con modulo 5G integrato l'anno prossimo.

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