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iPhone XS Max: la dimensione giusta per le ambizioni video di Apple

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la recensione

iPhone XS Max: la dimensione giusta per le ambizioni video di Apple

L’iPhone XS è una conferma e un passo in avanti. L’iPhone XS Max è tutto questo con qualche pollice, e un po’ di batteria, in più. XS da fuori è identico all’iPhone X, il modello che ha reinventato design e usabilità dello smartphone di Apple, eliminando il tasto home che a questo punto, un anno dopo, resta solo un ricordo. Non era un passaggio scontato.

GUARDA IL VIDEO / iPhone XS, XS Max e XR: le cose da sapere

I dubbi, anche i miei, erano concentrati prevalentemente sul Face ID, ovvero lo sblocco del telefono con il volto e non con l’impronta digitale. Non solo: anche il multitasking pareva difficile da realizzare in maniera veloce senza il doppio tap. Per non parlare del notch, il lunotto superiore che non piaceva a nessuno e oggi è sostanzialmente lo standard per l’industria.

La sfida (vinta) di iPhone X
Un anno dopo si può dire che iPhone X ha raggiunto il suo obiettivo. Creare una nuova fase per iPhone, che con XS va avanti mettendo qualcosa di più sull’hardware e dando più scelta all’utente. Perché iPhone XS Max finalmente si “allarga”. iPhone XS ha infatti 5,8 pollici, mentre iPhone XS MAX, che ho provato per 3 settimane, ne ha 6,5 pollici. Le dimensioni sono le stesse dell’iPhone 8 Plus, ma il design borderless, che minimizza le cornici e dà tutto lo spazio al display, fa sì che ci sia più spazio per i contenuti nonostante sembri meno ingombrante.

I vantaggi dei 6,5 pollici: lettura, produttività e... video
Inutile dire quale sia la dimensione ideale: sin dal debutto ho pensato che l’assenza di un modello più grande fosse il limite di iPhone X, specie per chi arrivava dal Plus. Ma è una scelta personale: ho le mani abbastanza grandi per usare l’XS MAX con una solta mano in quasi tutte le occasioni (non da sdraiato, perché si rischia di farsi male con 208 grammi di vetro e acciaio - non pochi, iPhone 8 Plus ne pesava 202). Quando non arrivo alle notifiche in alto, uso il reachability (si sposta il polpastrello dalla parte bassa del display in giù) e la schermata scende. Per guardare i video - una serie Netflix, ad esempio - è ottimale. Per leggere i giornali non serve l’iPad. Le foto risultano ancora più profonde. Quello dei video non è un aspetto secondario. Stando a quanto scrivono i giornali americani la realizzazione di una piattaforma proprietaria per video in streaming potrebbe essere vicina, e CNBC ha scritto che l’offerta di contenuti originali potrebbe essere gratuita sui device Apple. Intanto, anche l’audio delle casse è migliorato.

Innovazione incrementale ma per pochi
Per il resto, in un utilizzo normale le differenze con l’iPhone X si notano appena. Il processore A12 bionic è più veloce del 15%, la GPU del 50%. È più efficiente - a fine giornata si nota - nel consumo batteria. Questo in particolare grazie al fatto di essere il primo chipset per smartphone realizzato con processo produttivo a 7 nanometri. Sulla carta il motore neurale arriva a 5mila miliardi di operazioni al secondo contro i 600 miliardi del precedessore A11. Sono numeri pazzeschi che però agiscono soprattutto nel modo in cui lo smartphone utilizza il machine learning. I primi effetti sono legati alla velocità di sblocco con il volto che seppure in maniera quasi impercettibile è aumentata. Il resto si vedrà probabilmente negli anni e garantisce a chi compra oggi un XS la tranquillità che per qualche anno l’hardware sarà adeguato all’avanzamento del software.

Le foto
Il resto si vede nelle foto. Apple ha messo molta enfasi su questo aspetto. La doppia fotocamera posteriore ha sempre 12 megapixel ma con pixel più grandi e dunque capaci di catturare più luce.

Inoltre con lo Smart HDR il telefono scatta più foto con diverse esposizioni e le combina usando il machine learning per “comporre” l’immagine finale. Qualche differenza si nota, in particolare la luce sui volti che appare più calda. Le foto in scarse condizioni di luce ne beneficiano. Anche la modalità ritratto ora consente una post produzione per regolare l’effetto sfumato tra soggetto e sfondo. A meno che non si usi molto lo zoom o non si vedano le foto sui schermi più grandi, anche qui le differenze sono di dettaglio.

Cambiare, perché cambiare?
In conclusione, come spesso accade con le versioni “S”, è un avanzamento del modello precedente. A carissimo prezzo perché si parte da 1.189 euro per arrivare a quasi 1.700. Chi ha già un iPhone X può fare una scelta del genere se vuole uno schermo più grande, passando dunque all’XS MAX. Chi invece viene da iPhone 6 o 7 troverà un altro mondo. Anche se potrebbe essere tentato dalle offerte volantino di iPhone X, che benché non sia più in vendita sui canali ufficiali Apple con Unieuro si trova a 899 euro (modello 64 giga). O meglio ancora aspettare iPhone XR, che risparmia qualcosa sui materiali ma ha processore A12 e dunque potrebbe essere una scelta più duratura di iPhone X. A partire da 889 euro, in preordine ora e in vendita dal 26 ottobre.

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