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Uber punta a crescere nei monopattini elettrici. Nel mirino Lime e Bird

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mobilità sostenibile

Uber punta a crescere nei monopattini elettrici. Nel mirino Lime e Bird

Reuters
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Uber vuole diventare una piattaforma di mobilità integrata: «Non solo un servizio di car sharing, ma un supporto per il consumatore per muoversi in città nella maniera più semplice, conveniente, affidabile». Lo aveva già chiarito il Ceo Dara Khosrowshahi in occasione dell’annuncio dell’acquisizione delle biciclette Jump. E ora Uber punta a completare la propria offerta di mobilità sostenibile con i monopattini elettrici.

Stando a quanto anticipato dal sito The Information, il servizio di auto con conducente sta trattando con due dei colossi dei monopattini elettrici, Lime e Bird. Gli interessati, a partire da Uber, non commentano o smentiscono: il Ceo di Bird ha dichiarato a TechCrunch che la società «non è in vendita», mentre un portavoce di Lime ha sostenuto che «siamo focalizzati sull’obiettivo di costruire una società indipendente».

I due produttori di “scooter”, come sono indicati in inglese, sono già “unicorni” della mobilità avendo superato in pochissimo tempo il miliardo di dollari di valutazione: sulla base dell’ultimo round di finanziamento della scorsa estate Bird è stata valutata due miliardi di dollari, mentre Lime si ferma a 1,1 miliardi. Le due rivali hanno raccolto quasi un miliardo dal venture capital in neanche un anno. Uber, che ha in programma per i primi mesi del 2019 la propria Ipo, ha già una partecipazione in Lime, il che evidentemente ridurrebbe l’eventuale sborso per l’acquisto.

È tutto il settore della mobilità, in particolare elettrica, a essere in fibrillazione negli ultimi mesi, sull’onda proprio della strategia dei colossi del settore ad avere un’offerta integrata di soluzioni urbane. Lyft ha acquisito il servizio di bike sharing Motivate, rispondendo alla grande rivale Uber che ha acquisto le biciclette Jump. Intanto Ford è entrata nel comparto con il recente acquisto di Spin, startup attiva nello sharing di biciclette e monopattini free floating, mentre Gm ha annunciato recentemente un progetto di bici elettrica a suo marchio.

Intanto le startup del monopattino non stanno ferme innovando con servizi che vanno oltre il semplice sharing. Bird ha da poco lanciato Bird Platform, che permette ad attori dei servizi di sharing di acquistare monopattini a prezzo di costo affittandoli come servizio aggiuntivo. Dal canto suo Lime ha presentato una flotta di LimePods, una cinquantina di Fiat 500 in sharing per ora dipsonibili solo a Seattle, e sta lavorando al lancio di una catena di negozi a marchio proprio.

La battaglia degli scooter si sta sviluppando in diverse metropoli in tutto il mondo e da qualche settimana è sbarcata anche in Italia: a Milano è in atto un braccio di ferro dopo che Helbiz ha forzato la mano proponendo un test nel pieno centro del capoluogo lombardo mentre i concorrenti erano in attesa di una qualche approvazione dal Comune, che ha lanciato una gara per il servizio. Ma il problema è che il monopattino è un mezzo che non ha alcuna omologazione e che quindi non può circolare sulla strade italiane.

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