Si chiama nomofobia, ed è la paura di rimanere sconnessi da Internet. Solitamente assale gli utenti quando la batteria del
telefono segna una carica del 10%. Ecco, la cara e vecchia batteria è sempre più centrale nella vita di ognuno di noi. Il
mondo degli smartphone ha fatto grandi progressi negli ultimi anni. Ciononostante, in tema di batterie e performance si è
sempre alla ricerca di qualcosa di più. La quasi totalità dei telefoni in commercio ha a bordo batterie che consentono un
utilizzo pari a una giornata. Difficilmente si va a letto senza la necessità di mettere lo smartphone in carica per il giorno
seguente. Ed è qui che gli sviluppatori stanno lavorando per trovare soluzioni che prolunghino la durata dell'energia.
Intanto, però, esistono degli accorgimenti che possono aiutarci a mantenere la batteria del nostro smartphone “in salute”.
Si tratta di interventi che riguardano sia il lato hadrware che quello software. Andiamo a vederli.
Percentuale di ricarica
Partiamo dalla percentuale di ricarica. Nonostante possa sembrare strano, è consigliato tenere lo stato della batteria fra
il 20 e l'80%. Ergo: non portarlo mai a troppo scarico, e non caricarlo fino in fondo. Soprattutto quando lo smartphone si
trova con un'autonomia di ricarica al di sotto del 15%, la batteria pare vada in grande sofferenza. E questo non aiuta la
sua durabilità nel tempo.
Quando è sotto carica
Quando lo smartphone è in ricarica, è preferibile non utilizzarlo. Le prestazioni migliorano notevolmente se il display rimane
spento durante la fase di ricarica. Ed è bene non staccare e riattaccare il device in questi frangenti.
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Prima ricarica lunga? Anche no
È tesi assai diffusa che dopo aver acquistato uno smartphone, la prima ricarica debba durare 12 ore. Falso. Da quanto le batterie
sono agli ioni di Litio (ormai tutti gli smartphone hanno batterie del genere), non è assolutamente necessaria una prima ricarica
così lunga. Basta una normale ricarica.
Temperatura di ricarica
Altro fattore da tenere ben presente quando ci apprestiamo a caricare lo smartphone è la temperatura. È preferibile non ricaricarlo
lasciandolo sotto al sole (magari sul davanzale di una finestra). Ed è sconsigliata la ricarica anche dopo un uso intenso
che ha portato il device ad un surriscaldamento.
Cavi e WiFi
Per non far male alla batteria del vostro smartphone, utilizzate solo cavi e alimentatori originali (o al limite i sostitutivi
di marchi noti). Cavi e alimentatori di scarsa qualità possono incidere pesantemente sul processo di ricarica, con conseguenze
abbastanza prevedibili. Anche la ricarca in modalità WiFi non è proprio una “botta di vita” per uno smartphone. Questa tecnologia
è migliorata moltissimo nell'ultimo anno, ed oggi esistono basi molto performanti. Il consiglio è quello di far combaciare
al meglio base e smartphone, e controllare che questa tipoligia di ricarica non porti riscaldamenti.
Ricarica rapida
Molti nuovi smartphone presentano tipologie di ricarica molto rapide (50% in mezzora, o robe simili). Nell'ottica delle performance
sulla durata, non sempre queste forme di ricarica sono salutari sul Litio. Tuttavia, è veramente difficile farne a meno (per
non usarle bisognerebbe procurarsi alimentatori alternativi da 5 Volt e 1 Ampere), e lato software le cose stanno migliorando
notevolmente grazie al lavoro dei produttori.
Niente surriscaldamenti
Come già detto, le batterie odiano il calore eccessivo. Per questo è consigliabile evitare che lo smartphone si surriscaldi
(anche quando non è in ricarica). Poco solo e qualche pausa quando lo si usa per troppo tempo di seguito.
Verifica App
Ultimo consiglio riguarda un accorgimento software. Molto spesso, un consumo eccessivo e anomalo di energia su uno smartphone
è dovuto a una applicazione che funziona malino. Per questo conviene, di tanto in tanto, controllare quali sono le app che
consumano di più. E ricordarsi di chiuderle quando non le usiamo.
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