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Buoni e Iva, regole da chiarire

Il trattamento Iva delle carte regalo, dei buoni benzina, dei buoni utilizzati nei piani di welfare aziendale e di tutti i voucher che determinano l’acquisto di beni e servizi è cambiato dal 1° gennaio 2019 e ciò impone a tutti gli operatori che li utilizzano di adeguare i propri sistemi alle nuove regole.

Il mutamento normativo, determinato dal recepimento della direttiva 2016/1065/Ue a opera del Dlgs 141/2018, comporta una fondamentale distinzione tra buoni “monouso” per i quali, già al momento della vendita è noto il bene e servizio, il luogo e le condizioni in cui avverrà il suo riscatto, e buoni “multiuso” per i quali tali elementi non sono noti fino al momento del loro utilizzo.

In estrema sintesi, nel primo caso la tassazione Iva avviene al momento della cessione e negli eventuali successivi passaggi prima del riscatto del bene o servizio; nel secondo caso avviene solo al momento di utilizzo.

Attenzione, però, che per regolamentazione unionale e per successivo recepimento non tutti i buoni acquisto che in teoria sarebbero di per sé inclusi nella nuova disciplina sono informati alle specifiche regole. In particolare, proprio per volontà unionale si considerano esclusi dalla nuova disciplina: i buoni sconto, i titoli di trasporto, i biglietti di ingresso a cinema e musei, i francobolli e altri titoli simili, che continuano ad essere disciplinati dai principi generali dell’Iva. Ugualmente, ma per volontà nazionale, sono esclusi: i buoni pasto che restano disciplinati dall’articolo 74, primo comma, lettera d), del Dpr 633/72 e i buoni che danno diritto a ricevere servizi telefonici che restano legati alla determinazione dell’imposta con il regime monofase.

In termini pratici, per gli operatori sorge, anzitutto, il problema dell’individuazione della corretta tipologia di buono in cui uno strumento ricade (monouso, multiuso o escluso). In conseguenza di ciò, derivano problematiche peculiari circa la imponibilità/non imponibilità Iva delle operazioni connesse al buono, la determinazione della base imponibile, il soggetto a cui fatturare le prestazioni, le modalità di regolare i rapporti intercorrenti fra gli attori operanti lungo la catena distributiva ivi compresa la prestazione al dettaglio. Problematiche ancora più peculiari riguardano specifiche categorie di voucher, quali i buoni pasto, i buoni benzina e i voucher legati al welfare aziendale.

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