Un kayak scivola leggero sopra mura bizantine, mosaici dai disegni ancora vividi, banchine di un porto fantasma. Batık Şehir, la Città Sommersa al largo dell'isola di Kekova, dorme a sei metri di profondità dal II secolo d.C. Da quando una serie di scosse telluriche trasformò l'antica Simena in una novella Atlantide. Il modo più suggestivo per scoprire questa celebre attrazione subacquea, ammirando da vicino piazze, vie, scalinate e fondamenta sommerse è la canoa, con le escursioni guidate di www.bougainville-turkey.com, lontani dalla confusione delle tante crociere organizzate. Siamo nel cuore della Costa Turchese, nel sudovest della Turchia, il litorale più celebrato del Paese.
Tornati a riva, si scopre che la vecchia fortezza bizantina di Simena è rimasta invece all'asciutto, ancorata alla roccia sopra il villaggio di Kaleköy. Ai piedi dell'area archeologica – ricca di templi e terme, teatri e acropoli – un grumo di case di pietra e stradine acciottolate si affaccia su uno specchio d'acqua dove se ne stanno in rada i sarcofaghi lici: sono le tombe tipiche di un popolo abituato a solcare i mari, barche di pietra con il profilo di una carena rovesciata destinate a traghettare i defunti nell'aldilà. Da Kekova si ritorna sulla terraferma a Kaş, "sopracciglio" in turco, perché la baia in cui si trova racchiude un'isoletta che ricorda un occhio. Qui si allarga la bella spiaggia di Büyük Çakıl, dove ombrelloni e lettini sono gratuiti.
IL FUOCO E LA PIETRAUna quarantina di chilometri a ovest, verso Fethiye, si distende Patara, la spiaggia più lunga della Turchia: 20 chilometri di soffici dune sabbiose e cespugli di mimose circondate da un sito archeologico. Qui sorgono un arco trionfale, una necropoli e le rovine dette il "granaio di Adriano", intervallati qua e là da aree attrezzate che subito scompaiono tra le lingue di sabbia. Non è questo però l'unico lido da esplorare in quello che è uno dei tratti di costa più scenografici della Turchia.
Bella, e molto meno battuta è Kapustaş che abbraccia una piccola baia azzurra vicino alla cittadina di Kalkan, ma anche Gemile, ai piedi della cittadina di Kabak, dove la costa si impenna in impervie scogliere. O, verso est, Olympos, una lingua sassosa lambita dai pini e dominata dal picco di Tahtali Dag, presso Çirali. Qui, nei pressi della spiaggia, spunta Yanartaş, la "roccia ardente", un fenomeno naturale che fa sì che da fenditure nella montagna escano decine di focolai spontanei, alimentati da un gas del sottosuolo. Leggenda vuole sia ciò che resta della mitica Chimera, mostro sputafuoco un po' serpente, un po' capra e un po' leone. Risalendo la costa verso Fethiye una breve e brusca deviazione verso l'interno porta alle Gole di Saklikent, un canyon di 18 chilometri con 16 grotte che toccano i 200 metri di profondità, una teoria di salti, piscine naturali e rocce da arrampicata a disposizione degli appassionati di canyoning.
SURF, DIVING E SNORKELINGAncora più a nord, la costa si corruga nella penisola di Hisarönü, un promontorio selvaggio scandito da fitte pinete, scoscesi pendii, irte scogliere e belle baie nascoste. A ovest, oltre la sinuosa penisola di Reşadiye, il mare torna a essere la grande attrazione della costa di Bodrum. La più mondana delle cittadine costiere turche è infatti un paradiso per il diving e lo snorkeling grazie ad acque cristalline ricche di barracuda e lucci, pesci pappagallo, polpi e tartarughe marine.
Il regno dei surfisti è invece parecchio più a nordovest; ad Alaçati, sulla costa egea settentrionale. La piccola baia sabbiosa a quattro chilometri dalla città è battuta da venti che soffiano a una velocità costante di 16-17 nodi. Risalendo la costa, lasciata ancora una volta la terraferma, si approda a Bozcaada, seconda isola egea abitata della Turchia, un morso di terra battuta dai venti, nota per gli ottimi vini e per le cale, le baie e le spiaggette che si susseguono sulla sua costa meridionale.
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