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Capperi, che Sicilia!

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Capperi, che Sicilia!

Favignana, Cala Rossa
Favignana, Cala Rossa

Difficile fare una scelta. Anche perché tutte vantano un mare strepitoso. E ognuna, a modo suo, offre qualche cosa di speciale. A partire dai capperi di Pantelleria. Loro, le isole siciliane, vanno giustamente fiere di mostrare, in una piccola porzione di Mare Nostrum, un'infinità di scenari e di ricchezze naturali. Ne abbiamo selezionate sette: quattro nere, per la loro comune origine vulcanica, e tre bianche, per la loro luminosità accecante e il candido colore delle case. Ma tutte unite dalla qualità della loro gastronomia.

FUOCO E VENTO
Sono sorelle di mare, vento e fuoco. L'origine vulcanica le accomuna nella travagliata genesi, che ha lasciato impronte nel paesaggio e nel cromatismo scuro di rocce e terra. Non è un caso quindi che Pantelleria sia chiamata la Perla Nera del Mediterraneo. Gli scogli scuri come la pece, l'assenza totale di spiagge sabbiose e un mare blu cobalto che intimorisce per l'immediata profondità la rendono un'isola non facile. Nel capoluogo merita una sosta il bar Aurora, affacciato sul porto, che propone un'impareggiabile granita al gelso. Per il soggiorno, scegliete il Club Levante: 13 camere in antichi dammusi con vista mozzafiato su Cala Levante, la più bella dell'isola. Dominata dall'Arco dell'Elefante, imponente scultura naturale, è fra i pochi luoghi a permettere una facile discesa in mare, come la vicina Cala Tramontana e la Balata dei Turchi. Arrivate fino a Scauri, sul versante sudovest dell'isola, e cenate nell'antico "jardino" arabo, con albero d'arancio centrale, del ristorante La Nicchia. Da provare, la bresaola di tonno, la caponata di melanzane tiepida con le mandorle tostate e i gamberoni con purea di patate ai capperi e crema di olive nere. Il tutto accompagnato da una meditata carta dei vini pantesca e siciliana con circa 140 etichette. Infine, chi vuole scoprire l'anima contadina deve spingersi verso l'interno, dove un'infinito succedersi di muretti a secco racchiude coltivazioni di capperi e uva zibibbo. Qui, a farla da padroni sono gli scenari drammatici degli antichi vulcani Gelfiser e Monte Gibele e i fitti boschi di pini della Montagna Grande, rifugio ideale nelle giornate più calde.

Lontana, quasi alla deriva nel Mediterraneo, Ustica appare come un miraggio. Parte emersa di un vulcano sottomarino, ha un aspetto roccioso e spigoloso. Dalla piazza Umberto I, il salotto dell'isola, potrete vedere la sfilata degli habitué, soprattutto subacquei, attratti dai ricchi fondali, tutelati dal 1986 con l'istituzione di una Riserva Marina, la prima nata in Italia. Il modo migliore per andare alla scoperta di questa piccola isola è noleggiare uno scooter e girovagare tra coste frastagliate ricche di grotte, baie e spiagge nere di ciottoli, come Cala Sidoti, perfetta per nuotare fino al tramonto.

A Vulcano e a Stromboli il respiro del vulcano è qualcosa di palpabile, sempre presente. Vulcano è un ribollire di acque sulfuree e soffioni, dove il nero delle rocce laviche si fonde con il giallo dei sedimenti di zolfo e con il grigio di spiagge e pareti. Il colpo d'occhio migliore si ha a Capo Grillo, dove lo sguardo spazia su Vulcanello, Lipari, Salina. E se riuscite a sfidare il tanfo nauseabondo delle acque sulfuree, fate un salutistico tuffo nella Pozza dei Fanghi. Per sentire invece il profumo di fiori selvatici e l'intenso odore del mare, soggiornate al Therasia Resort, a picco sulle scogliere della penisola di Vulcanello. È costruito interamente con pietra lavica dell'Etna, cotto siciliano, legno di cedro. Per soddisfare i piaceri del palato, fermatevi alle Cantine Stevenson, ristorante che prende il nome dal viaggiatore inglese che nel 1870 acquistò la maggior parte dei terreni isolani per estrarne lo zolfo cui abbinò, per passione, la coltivazione dei primi vigneti. Il locale, ricavato dagli antichi magazzini del vino di Stevenson, oltre a proporre piatti tradizionali con tocchi creativi, è anche un'enoteca e wine bar.

Chi sceglie Stromboli deve convivere con i brontolii, le esplosioni e gli sbuffi del vulcano. Che si ripetono da 160 mila anni più o meno ogni 15 minuti; di notte poi lo show degli zampilli di lava incandescente che illuminano il cielo è ancora più spettacolare. Qui viene chi ama i ritmi di una volta: si circola a piedi, manca l'illuminazione pubblica nelle stradine e la sera si cammina con le torce elettriche. Ma per assaporare fino in fondo l'atmosfera antica dell'isola, spingetevi a Piscità, sul versante nordest. Qui si trova La Locanda del Barbablù, un autentico ex ostello marinaro che propone un ristorante con ricercati piatti della tradizione siciliana e sei camere arredate con mobili d'epoca ricollocati negli ambienti d'origine. Per intenditori.

LE ISOLE BIANCHE A PORTATA DI PIEDE
Le tre bianche sono le Egadi, di fronte a Trapani. E se vale il detto "piccolo è bello", allora Levanzo, fra le tre, è la più bella. Solo sei chilometri quadrati, dove tutto è a portata di piede. Perché qui, auto, moto e biciclette sono interdette ai turisti. Il profilo roccioso e aspro fa da quinta naturale all'unico paese, Cala Dogana, che con le sue case bianchissime si apre a mezzaluna sul porto. Stretti in un dedalo di vicoli e stradine si trovano i pochi negozi dell'isola, come la Grotta del Genovese, che propone colorati parei, vestiti e borse di stoffa, ed è anche il punto di prenotazione (obbligatoria) per visitare la grotta preistorica a cui ha rubato il nome, considerata fra le più importanti al mondo per le pitture e le incisioni neolitiche-paleolitiche.
In paese ci sono solo due bar: scegliete il Romano per l'aperitivo e per la posizione panoramica sulla spiaggia, l'Arcobaleno per il gelato: 13 varietà, tra cui i gusti di gelsomino, cannella e ricotta. E se cercate qualche cosa di più sostanzioso, fermatevi al Paradiso, albergo-ristorante molto semplice a conduzione familiare, che propone ottime specialità siciliane di mare servite sulla grande terrazza fronte porto. Per completare una vacanza all'insegna del relax soggiornate in campagna, al residence Lisola: sette piccoli e curati appartamenti ognuno con giardino-veranda privati, e una piscina a sfioro, inaugurata quest'anno. Dal residence, una passeggiata di 15 minuti porta al mare, a Cala Minnola, una delle spiagge più belle dell'isola. Bianchissima. Alle sue spalle un'ampia pineta, rifugio ideale durante le ore più calde della giornata.

Approdando a Favignana, si capisce subito che qui è il tonno a farla da padrone. Già vicino al porto si staglia l'imponente silhouette della tonnara, costruita nell'Ottocento dalla famiglia Florio, che diventò uno dei più grandi stabilimenti d'Europa, dove si compiva l'intero ciclo della lavorazione, dalla pesca all'inscatolamento. Oggi è un magnifico esempio di archeologia industriale. Di fianco, a pochi metri dal mare, c'è il rustico ristorante Gli Amici del Mare. Ricavato da un locale della tonnara, delizia i suoi ospiti con cuscus, pasta con bottarga, tonno all'agrodolce e grigliate miste di pesce. Passeggiando nelle stradine del paese, è ancora il pregiato thunnus a richiamare l'attenzione fra scatolette, vasetti e confezioni varie. Il negozio migliore, La Casa del Tonno, ovviamente. E il bianco? È quello delle sue ampie spiagge sabbiose. Come Calamoni, Lido Burrone, Cala Rossa e Cala del Pozzo, rifugio perfetto quando soffia lo scirocco.

Nessuna isola più di Marettimo, tuttavia, merita il soprannome di bianca. Le sue case candide con le persiane blu ricordano i paesini ellenici, stretti tra la montagna e il mare. Da non perdere, il periplo dell'isola in barca, che permette di scoprire il tesoro naturalistico nascosto dell'isola: le grotte. Pare siano 400, fra emerse e sommerse, accessibili solo dal mare, e dai nomi curiosi: Cammello, Tuono, Perciata, Bombarda. L'appartata Marettimo merita anche il premio per l'aperitivo più raffinato e sfizioso delle isole sicule: quello del wine-bar Baia del Sole, che propone una selezione di gustose porzioni di sushi e pesce affumicato. Sono preparati dalla vicina pescheria La Torre che, a richiesta, confeziona anche piatti d'asporto. Il tutto annaffiato dai migliori vini siciliani. E dai loro intensi profumi.

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