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Mare di settembre nel sud della Corsica

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Mare di settembre nel sud della Corsica

La rada di Tizzano (foto Milestone Media)
La rada di Tizzano (foto Milestone Media)

Balzac la chiamava l'"isola francese che si scalda al sole d'Italia". Con il mare più bello dell'Alto Tirreno. E di mare ce n'è, dal dito di Cap Corse alle scogliere di Capo Pertusato: 1200 km da nord a sud, 300 km di sabbie finissime. Alcune tra le più suggestive si incontrano in un trekking che da Bonifacio punta a nordovest tra granito, mare e macchia profumata. Lo stesso borgo antico della capitale del sud, su un promontorio di candide rocce calcaree erose dal mare e dal vento, vale una sosta.

Verso Porto Vecchio la prima spiaggia per una sosta è baia Rondinara, un'ellissi di sabbia dorata cinta di pinete. Poco dopo, Santa Giulia è una delle spiagge più bianche, belle e celebrate dell'isola: ammiratela dalla terrazza dell'Hotel Moby Dick. Celebre anche Palombaggia, di fronte agli atolli delle Cerbicali. All'ombra di alti pini marittimi, è un teatro di affioramenti granitici levigati dal mare. A ponente di Bonifacio si inizia invece con le calette di Paraguano e Tonnara, l'una per le famiglie, l'altra per il windsurf. A Punta dello Sperone, Piantarella era già amata dai Romani, che presso la spiaggia hanno lasciato un sito archeologico.

Appena oltre, il golfo di Figari è un fiordo con trasparenze tropicali sconosciute alla maggior parte dei turisti. Ci si arriva camminando un po', ma ne vale la pena. Seguendo la 196, a Roccapina, la costa è un mare di granito che scende dalle Montagne de Cagna formando la Rocher du Lion: una specie di sfinge naturale. Sotto, la lunga spiaggia bianchissima si raggiunge con un sentiero di circa 2 km. La rada seguente è Tizzano, i cui singolari toni d'azzurro piacciono a chi fa snorkeling. Merita qui una deviazione verso l'interno l'imponente sito megalitico di Palaggiu: oltre 150 menhir allineati dell'Età del Bronzo. A due passi si trova pure il dolmen di Fontanaccia.

Si devia così verso Sartène con la sua antica cittadella in granito zeppa di botteghe e atelier dove comprare il tipico artigianato còrso. Appena fuori, sopra il fiume Rizzanese, ecco il ponte genovese del XII secolo Spin'a Cavallu (dorso di cavallo): un'unica arcata, con una carreggiata lastricata, tra le pievi di Vighjanu a Sartène. Il mare si rivede a Propriano, con il vasto Golfo di Valinco che inizia a sud di Punta di Campomoro. Borgo di pescatori in origine, oggi "Pruprià" (in lingua còrsa) è una delle mete balneari più gettonate, grazie a oltre 10 km di spiagge; qui Taravo e Baraci valgono almeno un tuffo e un pomeriggio di tintarella.

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