«In 40 anni sono diventato adulto, me la sono spassata, ho sofferto, ho messo su chili, sono maturato. Le stesse cose che faceva nel frattempo la mia città», narra Pedro Almodovar, che inquadra così una città che nel tempo, si è imbolsita, ebbra dello spirito della festosa movida tanto ben rappresnetata nei suoi film.Ragazzo manchego di Calzada de Calatrava, Pedro Almodóvar sbarcó a Madrid a 17 anni. Trovò la città centro e spina dorsale delle sue pellicole più surrealiste. Vie, quartieri, locali, immortalati in almeno 11 dei suoi 17 film.
Ma la vera star delle sue storie è la fauna madrilena "insolente e idealista" degli euforici Anni 80, quando la Spagna respirava la democrazia alla fine di una dittatura ultratrentennale. Pepi, Luci, Bom e le altre ragazze del mucchio, del 1980, è un po' il manifesto di questa libertà riconquistata a colpi di edonismo e libertinaggio gioioso. Di quel "Movimento" (movida) con il quale artisti e intellettuali lanciarono un nuovo lifestyle. Fu girato nelle calles di Malasaña (la casa di Pepi è in calle de la Palma 4), così come Légami! (1989) è un inno alla vecchia Chueca di drogati e spacciatori.
E mentre potrebbe essere stato ovunque in centro l'attico/pollaio di Carmen Maura in Donne sull'orlo di una crisi di nervi, del 1987, alcuni set sono conosciutissimi, come la caffetteria Wooster (ex La Bobia) in apertura di Labirinto di passioni (del 1982), altri sono da intenditori, come il Café del Circulo de Bellas Artes La Pecera, risto-cocktail-bar che si individua in Kika, del '93 (calle Alcalá 42, circulobellasartes.com, cocktail 9 euro), mentre il finale di Carne tremula, del '97, utilizza il Museo del Jamón di calle Mayor, tra i più belli della famosa catena di bistrot/prosciutterie (, degustazione di jamón serrano 12,90 euro, cocktail 10 euro); la casa di Javier Bardem e Francesca Neri è invece al 18 di paseo de Eduardo Dato. Plaza Mayor si ammira ne Il fiore del mio segreto (1995).
Marisa Paredes di Tacchi a spillo (1991) canta al Teatro María Guerrero di calle Tamayo y Baus (ingresso da 11 euro) e siede con Miguel Bosé ai tavoli del Vila Rosa (plaza de Santa Ana 15, tel. 00734-915213689, cocktail 7 euro). Intanto il convento de L'indiscreto fascino del peccato (1983), in calle Hortaleza, oggi è sede di un sindacato. Mentre l'accademia dove balla Leonor Watling, maestra di Alicia in Parla con lei (2002) è ora un hotel, Alicia, appunto.
La Madrid almodovariana non è solo nostalgia, ha compreso perfino il supertreno Madrid-Barcellona di Parla con lei e l'Aeroporto di Barajas. Simboli della città che cambia. Una guida della Madrid del regista si trova sul portale esmadrid.com. Infine, digitando "Madrid di Almodóvar" nella sezione "Maps" di Google, troverete la mappa interattiva costruita dai fan.
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