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Tra le brume del Po

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Weekend

Tra le brume del Po

Alberi ricoperti dalla galaverna lungo la riva del Po (foto DPiero da Flickr.com)
Alberi ricoperti dalla galaverna lungo la riva del Po (foto DPiero da Flickr.com)

Una meta insolita, all'insegna del pesce e dei prodotti del fiume, del mare e delle lagune. Perché è proprio in questa stagione che il Delta del Po, nella sua parte estrema, dove i suoi cinque rami attivi si gettano nell'Adriatico, assume quell'atmosfera quasi surreale, ovattata e un po' malinconica, delle nebbie mattutine che, morbide, filtrano i raggi del sole tra i canneti.

Questa è una terra effimera, quasi tutta compresa nella provincia di Rovigo, ed è la più giovane d'Italia, formatasi dall'accumulo dei detriti del fiume, rubando spazio al mare, e che il mare torna a riprendersi con l'erosione delle coste. L'ambiente che ne risulta è il frutto della partita a scacchi che l'uomo gioca da secoli con la natura, modellando vie d'acqua e di terra, zone coltivate e valli da pesca. Un divenire continuo, dove la gente, pur combattiva e da sempre impegnata in grandi opere di bonifica, deve necessariamente convivere con la concezione un po' fatalistica dell'esistenza. Ed è un mondo dove pesce e molluschi sulla tavola la fanno da padroni.

PESCA SUL FIUME
Si pesca in acqua dolce, salmastra e in mare. Carpe, tinche, lucci, anguille, dentici, orate, storioni. Qui si pratica anche l'antica arte della vallicoltura: una forma di piscicoltura estensiva nelle lagune venete testimoniata sin da tempi remoti. Bellissima da percorrere è la via delle Valli Nord, una stradina che pare sospesa sull'acqua. E non mancano i fenicotteri rosa in Valle Pozzantini. Sacca degli Scardovari, che prende nome dai pescatori di scardove (le scardole), il pesce d'acqua dolce che vi si trovava in abbondanza, è oggi la più grande peocéra (allevamento di mitili in dialetto veneto) d'Italia. Si costeggia questa laguna ammirando le strutture di supporto alla pesca: decine e decine di palafitte con le barche legate ai pali di sostegno. Nel delta operano 1500 pescatori, tra cui centinaia di donne, che ogni giorno fin dall'alba si dedicano alla raccolta dei molluschi. Uno spettacolo che si può godere in diretta, e con una guida d'eccezione, quella del pescatore Alberto Barini che, con la sua barca, vi accompagnerà sul posto: si parte alle sei del mattino, con rientro alla nove. E, con lui, potrete anche provare a pescare.

Il delta si è spinto in avanti nel mare soprattutto a partire dal Seicento quando i Veneziani, in soli quattro anni, scavarono a braccia un canale lungo più di 6 chilometri per deviare il Po verso sud, timorosi che i suoi sedimenti interrassero la laguna verso Chioggia. È il famoso Taglio di Porto Viro: un'opera idraulica faraonica per quel tempo che fece crescere quelle terre. Le stesse che poi furono presto vendute all'asta ai patrizi di Venezia per essere coltivate: così vennero fondate molte località che ricordano i casati, Ca' Venier, Ca' Pisani, Ca' Tiepolo. E si vendettero in anticipo anche le onde del mare, sapendo che prima o poi sarebbero diventate terra.

ANGUILLA MARINATA E MOSCARDINI CON POLENTA
Proprio a Ca' Zen, nel comune di Taglio di Po, si può pernottare in una tenuta di charme. Un pezzo di Irlanda trasferita sulle rive del Po, visto che l'attuale proprietaria, una cordiale signora anglo-irlandese-polesana, ha mantenuto intatto lo spirito signorile della villa di campagna settecentesca, che conserva arredi d'epoca, oggetti e foto di famiglia. Qui Lord Byron visse una storia d'amore galeotto con una contessa moglie di un marchese di Ravenna. Ma per godere pienamente del paesaggio vale la pena inoltrarsi nel delta estremo, imbarcandosi a Gorino Sullam, dove c'è un ponte di barche sul Po di Gnocca (uno dei 5 rami principali in cui è diviso il delta), e poi farsi accompagnare al Bonello del Bacucco: un dedalo di canali in mezzo al canneto, laghetti, habitat ideale per l'avifauna (sono ben 370 le specie di uccelli stanziali e di passo nel delta).

Tornati a terra, due indirizzi per il pranzo dove andare a colpo sicuro si trovano nell'abitato di Santa Giulia: sono la Locanda degli Antichi Sospiri e Arcadia. Tutti i piatti, a base di pesce e molluschi, hanno la prerogativa di essere preparati con prodotti pescati a poche centinaia di metri di distanza. Da non perdere i primi di pasta con i peoci e le vongole, veri capisaldi della cucina. E ancora i moscardini con la polenta, l'anguilla alla brace, scampi e gamberoni ai ferri. E presso il ristorante Arcadia, a Delta Alimentari, si possono acquistare anche anguille marinate, salumi, miele e tipiche focacce secche.

Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio consultate la pagina degli indirizzi

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