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Cervinia: è l'anno dello Slow Ski

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Cervinia: è l'anno dello Slow Ski

Non solo skipass e discese. Ora la montagna d'inverno si vive con ritmi più calmi e nell'assoluto relax. Il comprensorio di Breuil-Cervinia Valtournanche in Valle d'Aosta diventa Slow Ski, con appositi spazi lungo le piste dove gli sciatori possono distrarsi, prendere fiato, scambiare qualche chiacchiera con gli amici e godersi il panorama mozzafiato sulle vette innevate del Cervino. Insomma, lo sci a Breuil-Cervinia soddisfa tutti i gusti, anche grazie ai 350 chilometri di piste fra due nazioni, Italia e Svizzera, e su tre stazioni, a portata di sci: Cervinia, Valtournenche e Zermatt, appena oltre confine. Autostrade bianche e distese vellutate in uno scenario aperto e grandioso, d'alta quota. E non mancano i tracciati tradizionali o, a volte, intriganti. Anche nella parte più bassa, a tratti nel bosco, di Valtournenche.

La conca pascoliva del Breuil, dove giace il paese sotto il Cervino, si apre a circa 2000 metri. Sopra, su vasti e dolci panettoni che smussano l'altrimenti aspro scenario, si sviluppano le piste principali, raggiungibili in funivia oppure con la moderna seggiovia del Cretaz, passando per lo snodo di Plan Maison, fino ai 3500 metri del Plateau Rosa e ai 3899 metri del Piccolo Cervino. Quassù la stagione è lunghissima, quest'anno dura fino all'8 maggio. E il dislivello continuo e la lunghezza delle piste, garantiti dall'alta quota, fanno la differenza. La più famosa è la Ventina, 11 chilometri dal Plateau Rosa che possono diventare di più, con un dislivello record di 2400 metri, partendo dal Piccolo Cervino e deviando alla fine per Valtournenche sulla pista Reine Blanche.

A Cervinia c'è anche una delle poche novità salienti della stagione 2010-2011 sull'arco alpino: due tracciati che nascono nella parte alta del Cretaz, presso la recente seggiovia a sei posti con cupole di protezione Pancheron (al posto di sferraglianti e lente seggiovie). Uno, da brivido, è la Nera del Cervino, che ricalca in parte la mitica 59, con un muro iniziale da vertical ski sotto le Creste del Furggen, pendenze medie del 55 per cento. L'altro è la vecchia 24, ridisegnata, allungata e allargata. Si scia invece a metà fra l'avventuroso e il contemplativo nella "Città delle Pietre", lungo la solitaria 9bis Morene del Furggen.

Belle anche le discese notturne da Plateau Rosa con la luna piena e, dopo le nevicate, la fatidica "prima traccia" sfruttando la preapertura mattutina non ufficiale degli impianti. Snowboarder e freestyler puntano invece all'Indian Park di Plan Maison, 40 mila metri quadri di rail e kicker, affiancato quest'anno dall'Acrobatik Village, un percorso di un chilometro riservato a boardercross e skicross. E per le famiglie a Plan Maison c'è un nuovo parco giochi con tapis roulant. Se poi fa brutto ci si può sempre rifugiare nel piccolo museo Una Montagna di Lavoro, nella stazione a monte del Plateau Rosa, per rivivere l'epopea dei primi impianti di risalita degli Anni 30 (ingresso gratuito).

Dopo lo sci, adrenalina e sfide di guida nell'Ice Kart, pista ghiacciata naturale per go-kart sopra il tunnel d'accesso al paese. Intanto snowboard e freestyle hanno portato in paese una social life giovane e internazionale che non guasta, con a disposizione strutture nuove come l'hotel Principe delle Nevi sulle piste e il bioresort Saint Hubertus, a Valtournenche. Nuova, ma imperiosa, anche la vocazione freeride di Cervinia, tanto che molti amatori iniziano a preferirla a una Zermatt invasa da turisti asiatici.

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