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Sestriere, lo sci è da Mondiale

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Sestriere, lo sci è da Mondiale

Vista di Sestriere con le sue inconfondibili torri
Vista di Sestriere con le sue inconfondibili torri

Le sue inconfondibili torri cilindriche, progettate dall'ingegnere Vittorio Bonadé Bottino ed erette in 8 mesi nell'inaspettatamente lontano 1932, sono un'icona di Sestriere e delle Alpi italiane. Forse più famose ancora delle sue piste che, pure, non sono da poco. Sestriere, non si discute, è un grande nome dello sci.

Comune più alto d'Italia, appollaiato a 2035 metri tra la Val Chisone e la Val di Susa in un paesaggio scarno e quasi lunare (ma la neve, sempre a metri, ingentilisce il tutto), ha una storia che si lega indissolubilmente alle vicende degli Agnelli. I quali la concepirono a fine Anni 20 come stazione destinata al solo sci, facilmente raggiungiubile da Torino. Negli ultimi anni, dopo qualche stagione un po' anonima, il maquillage a piste, impianti e infrastrutture eseguito in nome delle Olimpiadi di Torino 2006 ha sicuramente rilanciato la sua immagine. Restano, è vero, le tracce di una certa proliferazione edilizia degli anni del boom, ma è vero anche che vari residence locali, seppure poco coerenti con l'estetica alpina tradizionale, in cui dominano il legno e i tetti spioventi, si ritrovano oggi su testi tecnici di architettura. Non a caso, proprio in questa stagione si rinsalda la vocazione agonistica di un comprensorio che dal 1967 ha ospitato 57 gare di Coppa del Mondo, oltre a tante altre competizioni come campionati mondiali e Olimpiadi.

Qui, la Coppa del Mondo di sci torna il 29 gennaio, con la Discesa Libera femminile, e il giorno seguente con la Super Combinata femminile, organizzate dallo Sporting Club Sestrieres. Ma l'obiettivo dichiarato è quello di recuperare nel prossimo futuro anche lo Slalom Speciale maschile d'inizio stagione. Lindsay Vonn e socie si sfideranno intanto sulla classica pista Kandahar-Banchetta di Sestriere Borgata, omologata per disputare le discipline veloci.

Si parte dalla cima della Motta, 2790 metri, tetto del comprensorio della Vialattea. Ovvero, di uno dei più grandi caroselli al mondo davvero "sci ai piedi": 400 chilometri di sciate per 203 piste, di cui 52 blu, 111 rosse e ben 40 nere (per 85 km). Tutto a unire 7 diverse località: Sestriere, Sauze d'Oulx/Oulx, Sansicario, Cesana, Claviere, Pragelato, Montgenèvre. Dal Motta si gode il panorama più spettacolare della zona, con un tratto amplissimo ma di pendenza marcata. Un po' di tregua arriva solo sul Monte Banchetta da cui, con una leggera diagonale, si prosegue su un terreno mosso fino a un grande curvone nel bosco. Di qui la pendenza aumenta di nuovo, tra curve, schuss e falsipiani. L'intera settimana di Coppa sarà ravvivata da musica, festeggiamenti, enogastronomia. Una Sestriere sportiva, vivace, internazionale più che mondana, anche se i punti di ritrovo, alla fine, sono sempre quelli. A cominciare dalla discoteca Tabata che è un po' il quartier generale della Vialattea.

Tanti i percorsi spettacolari: le pendici del Monte Sises, per esempio – ottimo anche per i fuoripista nei "canalini" sui versanti di Valle Ripa e Vallone del Chisonetto –, offrono un tracciato ripido e lasciato gobboso nella parte alta (da 2600 m), che si addolcisce in prossimità dell'Alpette per poi puntare dritto e deciso a valle accanto alla seggiovia Cit Roc. Proprio di fronte al paese c'è invece un ampio muro rettilineo, uno stadio naturale per lo slalom (con illuminazione per le notturne) dove Tomba nel 1987 ottenne i primi successi. Sul versante dirimpettaio del Fraiteve, la pista rossa 80 è ancora spesso mantenuta "al naturale".

A pochi passi dalla ragnatela di piste e dagli impianti hi-tech, anche Sestriere offre inaspettate vallette ovattate e piccoli eden naturali dove cercare quiete o avventura. Come la valle di Ripa-Argentera e la Val Thuras (che non fanno però parte del suo comune), con la fiabesca conca del Lago Nero. Qui vicino, la Capanna Mautino fu rifugio dello Ski Club Torino, frequentato da quell'Adolfo Kind considerato l'importatore-inventore dello sci alpino del primo Novecento. Qui, il rifugio La Fontana di Thures è aperto d'inverno, per gli scialpinisti che affrontano la cresta della Dormillouse o altri itinerari classici della Val Thuras.

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