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Curaçao: quell'angolo d'Olanda ai Caraibi

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Curaçao: quell'angolo d'Olanda ai Caraibi

I palazzi colorati di Willemstad, capitale di Curaçao
I palazzi colorati di Willemstad, capitale di Curaçao

Nelle piccole Antille, a 50 km dalle coste del Venezuela, c'è un'isola che da quest'anno si raggiunge con un volo charter da Milano Malpensa. Una nuova meta per chi ama le immersioni subacquee o le nuotate con maschera e boccaglio, magari per seguire una tartaruga marina nel suo volo al rallentatore nell'acqua turchese. Ma Curaçao, la maggiore delle isole ABC (le altre sono Aruba e Bonaire), divenuto da poco un paese autonomo nell'ambito del Regno dei Paesi Bassi, è indicata anche per chi ama i Caraibi della tranquillità: niente uragani, che seguono una rotta più settentrionale, e niente scocciatori, per via del reddito medio discreto degli abitanti.

A Punda, quartiere storico della capitale Willemstad, sembra che abbiano trasportato un pezzo di Amsterdam sul mar dei Caraibi. Si sgranocchiano involtini di pollo alla creola seduti ai tavolini dei locali lungo la baia di Sant'Anna, che collega il mare aperto con il grande porto naturale di Schottegat. Di tanto in tanto, il lungo ponte di barche dedicato alla regina Emma che collega Punda con Otrabanda, si apre lentamente per far passare le imbarcazioni dirette al porto. Ma è l'infilata di palazzi color pastello del lungocanale di Punda a creare il maggiore interesse. Grazie a loro infatti, Willemstad è entrata a far parte del Patrimonio dell'Umanità Unesco. Fra i più belli, c'è il settecentesco Palazzo Penha, oltre al secentesco Fort Amsterdam. Fra le stradine di Punda si trovano poi interessanti occasioni di shopping, specie nelle gioiellerie. Un esempio è la Effy Jewelers in Breedestrat (al civico 33, tel. 0059994619790), dove una coppia di orecchini con smeraldo e brillante costa circa 400 euro.

Sub, maschera e boccaglio si possono indossare con piena soddisfazione, scoprendo pesci colorati a non finire, in decine di spiagge su tutta la costa sudoccidentale dell'isola. Su quella nordorientale, esposta agli Alisei, è invece meglio non bagnarsi, un po' come in tutte le Antille. Per chi si limita allo snorkeling, o per chi vuole passare qualche ora su una spiaggia dalla sabbia bianca davanti a un mare di un celeste quasi soprannaturale, un'esperienza da non perdere è la gita a Klein Curacao, un isolotto piatto che si raggiunge con un paio d'ore di catamarano partendo dalla laguna delle Spanish Waters. L'unico inconveniente è che il mare è spesso agitato, e nel viaggio di andata si balla non poco.

Nelle acque calde e turchesi di Klein Curacao si avvistano facilmente le tartarughe marine, il cui incedere lento e solenne trasmette un senso di pace. Si avvicinano al fondo, sgranocchiano lo scheletro calcareo di un corallo, poi piano piano muovono le pinne per risalire in superficie, prendere una boccata d'aria e rituffarsi. Le si può seguire quanto si vuole, ma è bene non toccarle. Dopo il pranzo a bordo dell'imbarcazione e tanti altri bagni, nel corso del viaggio di ritorno verso le Spanish Waters, in buona parte a vela, ci si scopre più rilassati: le tartarughe marine aiutano a lasciare lo stress alle latitudini che gli competono.

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