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Dalston, qui batte il cuore della nuova Londra

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Dalston, qui batte il cuore della nuova Londra

The Bridge Academy, Hackney, Londra (foto PR)
The Bridge Academy, Hackney, Londra (foto PR)

«Smettete di parlare di Dalston -, implora un lettore sull'edizione on line del quotidiano britannico Guardian- o finirà per diventare l'ennesimo quartiere borghese senza più la sua diversità».

Fino a due anni fa questo sobborgo nell'East End di Londra non godeva di buona stampa. Distante dal centro, snobbato dai londinesi, Dalston era un quartiere periferico abitato solo da immigrati e giovani squattrinati. «Ora, invece, tutti i miei amici qui a Londra la sera vogliono andare a Dalston», commenta Carolina, milanese trapiantata nella capitale britannica da cinque anni.

La consacrazione ufficiale arriva nell'aprile 2009 quando sul Guardian esce il titolo: «Benvenuti a Dalston, il posto più alla moda della Gran Bretagna».

INNOVAZIONE, LOFT E OLIMPIADI 2012
Ma che cos'ha di speciale questo quartiere che mischia la vivacità del caos urbano ai villini ottocenteschi immersi nel verde dei London Fields? «Al momento questa è la zona più innovativa della città», spiega Steve Hawkes, proprietario di Tina, We Salute You, caffè e galleria d'arte molto popolare da queste parti. «Ma Dalston è sempre stata una realtà dinamica e multietnica. Adesso, grazie alla ferrovia, arrivano anche londinesi da altre parti della città. Sono soprattutto creativi, studenti e giornalisti attratti dalla vita notturna».

Nel maggio del 2010, dopo 24 anni di chiusura, ha riaperto la stazione di Dalston Junction, lungo la linea East London. E nei prossimi mesi è previsto anche l'arrivo della metropolitana. Inoltre, insieme ai collegamenti, sono partiti anche i lavori per la costruzione degli impianti sportivi in vista del 2012, quando l'area di Hackney - della quale Dalston fa parte - sarà una delle sedi che ospiteranno le competizioni olimpiche.

«Dalston sta cambiando in fretta. Qui nascono continuamente club, stanno arrivando altri abitanti che comprano le case appena costruite», spiega Caterina Riva, una delle fondatrici della Galleria FormContent. Si tratta soprattutto di loft che si inseriscono tra i bassi palazzi in mattoni rossi, le classiche terraced houses britanniche e le residenze di edilizia popolare che qualche decennio fa hanno accolto gli immigrati turchi, africani e caraibici. E naturalmente, negli ultimi tempi, i prezzi degli appartamenti sono saliti alle stelle.

LA VITA NOTTURNA: LA MUSICA DAL VIVO
Adesso Dalston è un susseguirsi di locali che spesso integrano musica, arte e cibo in un unico spazio. All'avanguardia ma con l'atmosfera accogliente e rilassata dei bar di quartiere dove si incontrano gli amici. Dalston è sempre stato un luogo che ha offerto un palcoscenico ai musicisti. Qui, in Gillett Square, si trova il Vortex Jazz Club, storico locale aperto nel 1987 da David Mossman, ex tassista appassionato di musica, dove si suona dal vivo sette sera la settimana. Il Vortex è il jazz club più importante di Londra, qui hanno suonato tra gli altri Evan Parker, John Etheridge e Django Bates.

Per cambiare totalmente genere si può passare da The Nest. Dj set nel week end e musica dal vivo durante la settimana, alternata a performance teatrali e reading di poesia. Un altro indirizzo interessante è il Cafè Oto in Ashwin Street. Al primo sguardo si nota solo il salone minimalista di un tranquillo caffè che serve piatti caldi, una vasta selezione di thè e connessione wi-fi gratuita. Ma alle 20 il Cafè Oto si trasforma: una parte della sala viene adibita a palco dove musicisti propongono jazz, blues o elettronica. Tutto sempre esclusivamente "non mainstream".

L'ARTE DI DALSTON, FASCINO VITTORIANO
In Ridley Road, la strada che ogni mattina si riempie dei suoni e profumi del mercato afro-caraibico, si affaccia la galleria FormContent. Aperta tre anni fa da due curatori italiani, Caterina Riva e Francesco Pedraglio, e dalla belga Pieternel Vermoortel, FormContent ha sempre portato avanti la sua vena sperimentale, allestendo mostre di giovani artisti negli spazi ricavati in una ex fabbrica e organizzando eventi e performance nelle strade del quartiere.

In Gillett Square, nello stesso edificio ultracontemporaneo del Vortex Jazz Club, quattro piani sono occupati dalla Dalston Culture House. Uno spazio articolato e funzionale che contrasta con il fascino vittoriano di Dalston. La Dalston Culture House ospita esposizioni, eventi, workshop, studi di artisti, un caffè e un ristorante.

UNA BIRRA TRA I PITTORI
Se per una cena completa i ristoranti migliori sono sempre quelli degli immigrati di origine turca, a Dalston si trovano accoglienti pub all'inglese dove bere una birra, socializzare e scoprire nuovi artisti. Nella più tradizione delle accoglienze dalstoniane si inserisce anche lo spazio Tina, We Salute You. L'arredamento è semplice ed eclettico: un grande tavolo centrale, un vecchio divano di pelle, e altri pezzi di arredo di epoche diverse danno al locale un fascino disinvolto con un leggero gusto retrò.
«Il nostro caffè funziona anche come galleria», spiega il proprietario. «Ogni due mesi chiamiamo un artista a dipingere le nostre pareti. Dopo quattro settimane i muri vengono imbiancati e sono pronti per la prossima opera».

RIDLEY ROAD MARKET, SAPORI E RITMI ESOTICI
Non si può lasciare Dalston senza essersi prima immersi nel reggae, nei profumi e nella calca del mercato di Ridley Road. Ogni mattina, tranne la domenica, questa strada a ridosso della stazione, si riempie di bancarelle cariche di cibi, vestiti e cd che vengono dall'Africa e dei Caraibi. Per molti residenti questo è il luogo più dalstoniano dell'intero quartiere, dove questo antico sobborgo si riappropria della sua natura multiculturale e popolare.

In questo incrocio tra un souq e un carnevale anche gli inglesi di dimenticano della riservatezza britannica. Qui è d'obbligo trattare sui prezzi senza pietà. Fatevi avanti.

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