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Eleuthera, il gioiello delle Bahamas

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Eleuthera, il gioiello delle Bahamas

Eleuthera (foto Alamy)
Eleuthera (foto Alamy)

L'isola di Eleuthera, una lingua di terra a forma di aliante nell'arcipelago caraibico delle Bahamas, tra Abaco e Cat Island, si scopre navigando lungo le sue 110 miglia di costa tra piccole baie e spiagge di sabbia finissima.
E aprile e maggio sono proprio i mesi ideali per lunghe e piacevoli escursioni in barca, o per colorate immersioni.

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Risparmiata dal cemento degli alberghi per il turismo di massa, se non fosse per il nastro d'asfalto della Queen Highway che corre da nord a sud, avrebbe tutto il fascino di una lost island. La città principale, Dunmore Town, è un villaggio dalle architetture coloniali con casette colorate allineate lungo la Bay Street, la via che costeggia il porto e il marina con i grandi yacht all'ormeggio. Lo skipper point, però, è nella piccola Harbour Island, sul versante est di Eleuthera. L'Harbour Island Club & Marina è anche sede dell'Ocean Fox Diving (tel. 001242-3332323) che, con l'aiuto del divemaster Jef Fox, consente di immergersi a circa 25 piedi a nord di Eleuthera per scoprire una nave affondata nel 1865 con carico ancora intatto:una locomotiva e alcuni vagoni che ospitano una colonia di Parrotfish, pesci simili alle cernie con una livrea maculata verde, turchese e viola. Poco più a sud, il relitto del Carnarvon, un cargo di 200 metri affondato nel 1919, si trova perfettamente appoggiato su un crinale del fondale a 35 metri.

Il Valentines Resort & Marina è un albergo in stile coloniale che ha il suo diving con corsi per principianti e esperti (190-600 dollari per un pacchetto di 4 o 12 immersioni anche in notturna). Il suo ristorante gode della vista del marina con decine di Lobster e Fisherman, le barche per la pesca d'altura pronte a salpare durante le prime ore dell'alba. A sera, intorno al pescato degli ospiti del resort, si organizza un happening gastronomico con gli equipaggi. Un rito che si celebra non prima di aver consumato quello dell'aperitivo sulla terrazza del The Landing, il boutique hotel celebrato dal New York Times e dalle guide gourmet di Gisela Williams.

Nell'ottocentesco edificio, completamente ristrutturato conservandone lo stile, il suo gift shop fa arrivare dalla vicina isola di Andros i tessuti a stampe floreali per confezionare le camicie su cui le sarte del The Landing ricamano le iniziali. Sempre nella lunga strada che costeggia il marina, John Bull, lo storico marchio inglese del tabacco, è una gioielleria meta per lo shopping di perle coltivate. Più rilassato e raffinato è il Coral Sands Beach Resort, affacciato su una spiaggia dalla colorazione rosa per effetto dei depositi corallini. Una ventina di camere e pochi bungalow immersi nel verde che lambiscono la spiaggia dove a sera si cena a lume di candela a base di conch, aragoste e vini californiani. Il dopocena si spegne nella fornita cigar house dell'hotel o nella sala biliardo dove la sfida delle stecche precede quella delle canne da pesca sulle secche in rotta per Bimini, mecca del fishing a nordovest di Nassau, una delle isole nella corrente raccontate da Ernest Hemingway.

15 aprile 2011

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