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Op-star: le belle della lirica in scena a Verona

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Op-star: le belle della lirica in scena a Verona

Lana Kos (Foto Ennevi / Fondazione Arena di Verona)
Lana Kos (Foto Ennevi / Fondazione Arena di Verona)

Tutta colpa di Playboy. Qualche anno fa il magazine, estasiato dalla sua sensualità prima ancora che dalle notevoli doti canore, decise di promuovere la bella soprano russa Anna Netrebko "sexy babe della musica classica". Da Maria Callas a Fiorenza Cassotto, da Katia Ricciarelli a Renata Tebaldi (per non parlare del trio Pavarotti-Carreras-Domingo) i miti della lirica sono sempre stati personaggi amati dal grande pubblico. Oggi però, si sono trasformati in moderne star. Anzi, più precisamente delle op-star, cioè delle vere e proprie stelle dell'opera lirica. E accanto alla Netrebko sono saliti alla ribalta numerosi nuovi nomi. Affascinanti, giovanissimi, talentuosi, curiosi e inavvicinabili: ecco le storie dei protagonisti del bel canto, che in questi giorni si alternano sul palco dell'Arena di Verona.

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OH, SARÒ LA PIÙ BELLA
Della Netrebko ha preso il posto, in tutti i sensi. A partire da quando, nel 2008, l'ha sostituita con successo al Covent Garden (Londra). La soprano albanese Ermonela Jaho è salita quest'anno per la prima volta sul grande palco veronese nei panni Violetta, nella Traviata. Da bambina è stata un'enfant prodige (prime lezioni di canto a sei anni, prima competizione vinta a 19 anni e studi nella prestigiosa accademia di Santa Cecilia, a Roma). Oggi, oltre che brava, è una delle più affascinanti interpreti in calendario. Altri colori ma stesso successo di pubblico per la biondissima Amarilli Nizza (Amarilli dagli occhi blu, per i fan), sexy-op di questa stagione. La musica per lei è una questione di famiglia, con quattro generazioni di cantanti alle spalle e prime lezioni con nonna Claudia Biadi, a sua volta nipote di Medea Mei Figner. Il suo nome, lo stesso della ninfa della saggezza delle Bucoliche virgiliane, è uno dei più amati dai melomani italiani e non. In questi giorni il suo ruolo è quello di Aida.

Altra bionda dell'opera dal grande talento, anch'essa debuttante in Arena, è Natalya Kraevsky, di San Pietroburgo, che nella sua città natale ha frequentato una scuola speciale per bambini dotati. Danza, pattinaggio, ginnastica sono invece i campi della sensuale Myrna Kamara, prima ballerina dell'Aida, che l'insospettabile quotidiano inglese Independent ha declamato quale "fantastica ballerina, dagli arti attraenti, dai movimenti letali". Nella classifica delle più sexy della lirica non può mancare Aleksandra Kurzak, soprano polacca che lo scorso anno ha debuttato alla Teatro alla Scala di Milano, seguitissima dal suo pubblico sia su facebook sia su Youtube. Memorabili, secondo gli ammiratori di Aleksandra, i filmati delle sue interpretazioni di Violetta a Varsavia, in sottoveste di seta o in guepière e reggicalze. All'Arena il suo ruolo è quello della dolce Rosina, affiancata da un'altra bella, la spagnola Rocio Ignacio.

Non si dica però che l'avvenenza, nella lirica, è declinata solo al femminile. Tra i nomi che le signore tengono a mente c'è quello del "Bruce Willis dell'opera", Antonino Siragusa, che per il soprannome dato dalle fan dà la colpa ad una inconfondibile pelata. Da chitarrista a tenore, in Arena è il Conte D'Almaviva, protagonista del Barbiere di Siviglia.

COSì "FAN" TUTTE
Se fino a qualche anno fa erano un fenomeno tutto targato Hollywood e dintorni, oggi il mondo della lirica deve fare i conti non più (solo) con severi e appassionati melomani. Ma con un variegato panorama di veri e propri supporter, che seguono attentamente i loro cantori e beniamini. Basta fare un giro sulla pagina virtuale dedicata al Maestro (così, rigorosamente si rivolgono a lui sostenitrici e simpatizzanti), il regista e scenografo di Buenos Aires Hugo de Ana. Invaso dai complimenti («grande artista!, indimenticabile genio, l'ultimo mago dell'opera»), lo spazio web rivela talvolta un pubblico di non addetti ai lavori che, dopo aver assistito ad uno dei suoi allestimenti, ha scoperto il fascino dell'Opera. Lo stesso pubblico che, in questi giorni, loda la sua nuovissima produzione (La Traviata) e il colorato successo areniano de Il Barbiere di Siviglia.

Un'altra delle interpreti di Violetta Valery, la giovane soprano croata Lana Kos, è tra le più seguite dal mondo del web, che la accompagna nelle sue performance, le commenta e aspetta le ultime immagini della propria star in costume di scena. Reazioni che ti aspetteresti per Angelina Jolie sul red carpet. E invece l'opera sorprende, entra nel nuovo millennio e le fanpage si moltiplicano. I nuovi mezzi coinvolgono anche stelle internazionali del calibro della mezzo-soprano statunitense Tichina Vaughn (Amneris nell'Aida) che divide la sua passione salomonicamente tra opera e gospel. Tra i suoi consigli musicali propone parimenti Barbra Streisand e l'artista cinese Hui He. Nata a Xi'an (la città dell'Esercito di terracotta), la He è una delle indiscusse protagoniste della scena musicale della Repubblica Popolare, ben prima del "fenomeno Lang Lang", nonché la prima soprano cinese ad imporsi a livello internazionale. Dopo il successo della Turandot della scorsa stagione, torna in Arena protagonista dell'Aida.

Melomani del nuovo millennio scatenati (e scatenate), è il caso di dirlo, anche per un altro interprete dell'Aida (nei panni di Amonasro): il baritono Alberto Gazale. Che a Verona ha studiato ed è quindi di casa. Tra pagine online e commenti aperti sul suo sito, raccoglie timidi ammiratori che si presentano, entusiaste tifoserie che segnalano le sue future performance e persino giovanissime che, ai seriosi complimenti, preferiscono i più moderni cuoricini digitali. E che dire delle dimostrazioni di affetto per il baritono argentino Leonardo López Linares, nel ruolo di Amonasro nell'Aida? «Soy fanatica de Leo de toda la vida» precisa, casomai ci fossero dubbi, una delle sue più scatenate ammiratrici.

Continua a leggere l'articolo "Op-star: le belle della lirica in scena a Verona"20 luglio 2011

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