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Sicilia, il Barocco in cucina

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Sicilia, il Barocco in cucina

Gli ingredienti del ristorante Duomo, a Ragusa (foto da Duomo)
Gli ingredienti del ristorante Duomo, a Ragusa (foto da Duomo)

«Il Barocco siciliano colpisce perché sotto l'apparente confusione di stili c'è la purezza di ciascun elemento» spiega lo chef Accursio Capraro del ristorante della Gazza Ladra, di Palazzo Failla a Modica Alta. «Per questo è sorprendente. La mia è una cucina barocca proprio perché ogni sapore nel piatto è pulito: è solo in bocca che esplodono tutti insieme». Come succede con il suo raviolo a Norma, rivisitazione della tradizionale pasta alla Norma: un fagottino di pasta di grano duro farcito con pomodorini, pâté di melanzane fritte e basilico, glassato con fonduta di pecorino fresco. «Il Barocco è un gioco di armonie» continua Capraro. «I palazzi settecenteschi sono carichi di elementi, ma solo uno è dominante, gli altri fanno da spalla. In cucina è lo stesso: puoi usare tanti ingredienti per esaltarne uno solo». Così il suo fishburger è un inno al tonno: la polpa serve per fare il panino, il trancio per il ripieno, l'ostrica in acqua tonica e gli asparagi di mare per esaltare il gusto del tonno.

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La Sicllia è terra che sperimenta l'inaspettato, si abbandona ad accostamenti inconsueti e scopre nuove armonie. Nell'architettura ma anche a tavola. Un gioco di colori, sapori e ingredienti di qualità.
Gli ingredienti locali (meglio se a chilometro zero) sono anche i protagonisti dei piatti di Andrea Alì, chef del ristorante da Andrea di Palazzolo Acreide. Da assaggiare, i ravioli di ricotta al pistacchio di Bronte conditi con zucchine, pomodorini, menta e cucunci di Salina e la salsiccia palazzolese cotta sotto la cenere.
Dop anche l'ingrediente principe di uno dei piatti più originali del ristorante Locandina a Ragusa Ibla: il caciocavallo ragusano, trasformato in un sontuoso soufflé addolcito dalla salsa di pere e dalle cipolle di Giarratana (presidio Slow Food). Il ristorante occupa le vecchie stalle di un palazzo d'epoca e conserva ancora gli ex abbeveratoi per gli asini. Da assaggiare anche le tagliatelle con sugo di maiale, salsiccia e scaglie di ragusano e la tagliata di manzo accompagnate da una bella carta dei vini che annovera anche etichette biologiche.

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Il piccolo Consiglio di Sicilia a Donnalucata è invece il regno di tre sorelle, Lisa, Elisa e Lucia. Quest'ultima è la giovanissima chef che ama inventare piatti dagli originali accostamenti come il panino con salamino di Chiaramonte, tonno crudo e cipolla di Giarratana, nel quale il pesce va a braccetto con i salumi; o le tagliatelle al nero di seppia con crema di ricotta e pan grattato che sposano molluschi e formaggio. Da non perdere il cannolo, leggerissimo grazie alla sfoglia sottile e al limone che profuma la ricotta. Un cannolo dal gusto particolare anche quello di Locanda Gulfi, servito con la granita alle mandorle e la frutta secca sabbiata, mentre per assaggiare i veri sfinciuni è d'obbligo una tappa alla friggitoria Stella di Catania, dove li si preparano allo stesso modo da 150 anni. Tutto a base di pesce il menu della Fiaschetteria, nel cortile di Palazzo Biscari: viene marinato al momento e servito con la frutta, fritto e scottato. Piatti semplici e location unica per la Cantina Modica di San Giovanni, nello storico palazzo di via Nicolaci a Noto. Qui Alessandro Modica, che ha studiato storia antica ma gestisce l'azienda vinicola di famiglia, ha aperto una cantina con uso cucina e propone pesce della tonnara di Marzamemi, formaggi e salumi degli Iblei e ricci conditi con limone Femminello siracusano. Da accompagnare con vini al bicchiere come il fresco Lupara o il passito Dolce Nero di Nero d'Avola. Sopra la cantina, un piccolo museo racconta la storia della città attraverso le vicende private di una famiglia, i Modica-Nicolaci. «Questo è l'unico ristorante con museo annesso di Sicilia» racconta Alessandro. «Mi piace quando, dopo cena, gli ospiti vagano per le sale, guardano antiche monete, squadrano le foto dei miei antenati». E si lasciano incantare dalle storie dell'ultimo rampollo Modica, umanista-agricoltore.

7 ottobre 2011

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