La Mecca europea della musica e della nightlife si chiama Amsterdam. Qui ogni occasione è adatta per lanciarsi in pista. E dedicare anche un breve weekend alle danze scatenate. Da dove partire? Bussate al civico 74 e forse vi sarà aperto. Dipende dalla simpatia che saprete ispirare a Tim, il barman più famoso di Amsterdam. Nessuna insegna, solo una grande vetrata nera, la porta di un appartamento qualunque e il campanello, da suonare per entrare al Club 74 di Reguliersdwarsstraat, il cocktail bar più trendy della città, riservato a una clientela chic e sofisticata di trenta e quarantenni, che vogliono bere scegliendo dal menu Mappamondo e stare in compagnia sui divanetti, accerchiati da ritratti psichedelici di nudi alle pareti. È il locale che va di più al momento insieme al Jimmy Woo, un club premiato dalla qualità della sua musica e il design degli arredi (come il gigantesco letto ottocentesco al centro della pista): le star mondiali del pop, in città per un concerto, passano sempre di qui per salire sulle nuove onde musicali.
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La notte più glam batte anche tra le pareti rosse di Suzy Wong: stile asian fusion, lampade ottomane, piante di bambù e i martini al gusto di mela. Sono le atmosfere giapponesi, ma anche un po' newyorkesi, a caratterizzare Geisha; mentre è uno stile vintage, un po' rock nostalgico, quello del De Nieuwe Anita, dove tutto, tranne il cibo, è di seconda mano. I cocktail più choc sono però quelli serviti in coppe d'argento al Vesper Bar, come il Mint Julep o il Pornostar Martini alla vaniglia, vodka, passion fruit e Prosecco. E poi, ecco il Lizboa, una nave-bar sui canali, dove ascoltare concerti jazz o musica latino americana prima di andare a provare l'ebbrezza dell'Air, la discoteca aperta da poco sulle ceneri del club It e già amatissima dai più giovani.
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IL RITMO D'AUTORE
Per seguire le band del momento, il posto migliore si chiama Melkweg. In questa ex latteria funzionano anche un cinema, in cui sono proiettati solo film d'autore, un teatro d'avanguardia e una sala video in cui i filmmaker si sbizzarriscono nel proiettare le loro creazioni più curiose; mentre il mercoledì sera è tutto per i ritmi più caldi del Caribe. A non tramontare mai è il Paradiso, una chiesa sconsacrata che ospita nella navata, durante il weekend, i concerti delle band off di Amsterdam. Più sofisticato, invece, lo spettacolo che va in scena nel bar dell'Hotel Arena: dal funky asian alla noche loca, il ritmo è sempre adrenalinico. Decisamente più rilassato il Supperclub, dove si cena sui triclini degli antichi romani e lo staff, tra una portata e l'altra, si esibisce in performance di cabaret, recitazione e canto, mentre al pianterreno si balla sino al mattino. Sono il menu pizzicato e sensuale arabo e quello della cucina francese ad attirare, invece, al Bo Cinq: mattoncini rossi alle pareti, arredo minimal, tanti designer e artisti di talento ai tavolini. Il posto giusto per incontrare gente interessante e cosmopolita. La stessa che frequenta il Bungalow 8, un open space stile Chicago Anni 30 con vista sulla città.
PERFORMANCE A TUTTA MUSICA
Più alternative sono le serate organizzate nei palazzi destinati a essere demoliti, che la municipalità, per evitare vengano occupati dagli squatter, dà in gestione a gruppi di ragazzi. È così che vengono aperti club per concerti all'ultimo piano di ex fabbriche o di case mercantili secentesche un po' decadenti, ma in assoluta sicurezza, da scoprire sfogliando la rivista Time Out. Per divertirsi e godere della vista della città da una prospettiva unica, ci sono i cocktail boat party sui canali, per i quali Amsterdam va pazza: si prenota un piccolo natante in legno con capitano, per esempio il Paradis Private Boat, e si pasteggia a champagne e olive passando sotto i ponti del Singel e dell'Amstel, tenendo la musica alta, per poi sbucare all'IJhaven e cenare all'Hannekes Boom, un ristorante terrazza tra le architetture avveniristiche dell'eastern dock island (Dijksgracht 4l; da 23 euro). A piedi, sull'altra sponda del fiume, è difficile resistere alla tentazione di entrare al Muziekgebouw, per assistere a uno dei concerti di classica, sinfonica, jazz, canto e pianoforte (lo si può fare anche stando in piedi nei palchi oppure seduti a terra intorno al palcoscenico), o anche solo per ammirare questa concert hall disegnata da 3XN Amsterdam, dove il palcoscenico e la distanza tra performer e pubblico cambiano a seconda del tipo di spettacolo proposto. E poi, ovviamente, non mancano i classici, come il Royal Theater Carré, che nella seconda metà dell'Ottocento era un circo di legno in cui si esibivano, appunto, i Carré, celebre famiglia di funamboli. Ora ospita le maggiori produzioni di balletto, musica sinfonica, prosa e teatro drammatico: al quarto piano, prima delle rappresentazioni, gli spettatori sono soliti cenare, godendo di una bella vista sull'Amstel. In questo caso, per entrare, non bisogna bussare.
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13 ottobre 2011, aggiornato il 26 febbraio 2013
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