Mai istigazione alla vendetta è stata così raffinata. Mai il sospetto si è impresso su un volto più seducente. Non stiamo parlando di oscuri intrighi di palazzo, ma del quadro di Hayez che fa bella mostra di sé al Forte di Bard. Uno dei Tesori del Principe – così si intitola l'esposizione – che saranno visibili dal 9 dicembre 2011 al 31 maggio 2012 nella fortezza ottocentesca all'imbocco della Valle d'Aosta.
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Ottanta opere selezionate che fanno parte della collezione del Principe Hans-Adam II del Liechtenstein, la più grande collezione privata al mondo (quella della regina Elisabetta appartiene alla monarchia ed è considerata pubblica). Opere che di rado si possono ammirare, visto che i circa 1600 dipinti (senza contare sculture, mobili, argenti) solitamente sono conservati nei depositi di Vaduz (a rotazione nelle stanze castello dove oggi abita tutta la famiglia) e, in parte minore, nelle due sedi di Vienna, città d'origine del casato, costretto a spostarsi nel 1938 dopo l'invasione di Hitler. Un casato che, vicino alla bancarotta dopo la Seconda Guerra Mondiale, ha saputo ricostituire il ricco patrimonio e ricomprare gran parte dei pezzi che aveva dovuto vendere a causa delle difficoltà finanziarie. Gran parte, ma non tutti, appunto: perché il Ritratto di Ginevra de' Benci di Leonardo da Vinci, che venne acquistato dalla National Gallery of Art nel 1967 è rimasto a Washington.
Ora, ottanta di questi capolavori, realizzati tra il 1500 e la seconda metà del 1800, approdano al Forte di Bard, in un percorso che attraversa sette sale e si articola per correnti stilistiche e, progressivamente, per autore. Si parte dalle monumentali tele di Rubens, Marte e Rea Silvia, di cui si può ammirare anche lo studio, e il Satiro e fanciulla con canestro di frutta, che risente dell'influenza di Caravaggio. Si prosegue poi con una sezione dedicata ai Fiamminghi, Van Dyck in testa, ma anche Jan Brueghel (sia il Vecchio, sia il Giovane), Jordaens e Hals; una terza parte dedicata a Cranach e agli Olandesi, dove spicca l'unico Rembrandt della collezione, Amore con bolla di sapone, mentre le sale 4 e 5 sono tutte italiane, da Procaccini a Pietro da Cortona, da Reni fino agli splendidi dipinti di Hayez.
Si prosegue con il Vedutismo – dalla Venezia dei quadri Canaletto, fino alle rovine del Teatro greco di Taormina di Waldmuller – e si chiude con il Classicismo e il Biedermeier viennese, dove si trova uno dei pezzi più belli della mostra, il Ritratto della Principessina Maria Francesca del Liechtenstein all'età di due anni di Amerling.
Non ama l'arte del XX secolo, il Principe. Troppo legata a periodi bui, troppo deformata, come gli animi contorti tra le nevrosi contemporanee. Preferisce l'armonia di linee, le forme classiche, l'equilibrio delle composizioni. Gli stessi che si ritrovano nei ritratti e nelle figure mitologiche che posano i loro sguardi, maliziosi o sognanti, sui visitatori nelle sale del forte.
INFORMAZIONI
I tesori del principe. Forte di Bard (Valle d'Aosta). Info: Associazione Forte di Bard, tel. 0125. 833817 / 833811, e-mail: info@fortedibard.it - prenotazioni@fortedibard.it.
Orari: martedì/venerdì dalle 10.00 alle 18.00 – sabato/domenica e festivi dalle 10.00 alle 19.00. Chiuso il lunedì. Biglietti: intero 9 euro, ridotto e ragazzi 6 euro. Sono previste visite guidate e audioguide in mostra (audioguide 3 euro, coppie 5 euro).
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