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Engadina, qui lo sci è molto slow

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Engadina, qui lo sci è molto slow

Due sciatrici sulla pista Giand' Alva, nella regione del Corvatsch. Sullo sfondo, i laghi di Silvaplana e di Sils (foto Engadin St. Moritz/swiss-image.ch/Daniel Martinek)
Due sciatrici sulla pista Giand' Alva, nella regione del Corvatsch. Sullo sfondo, i laghi di Silvaplana e di Sils (foto Engadin St. Moritz/swiss-image.ch/Daniel Martinek)

Diciamolo subito, non c'è solo St. Moritz. Con le sue vacanze da vip, con i suoi aperitivi blasonati a base di sovrani e magnati dell'industria, sceicchi, armatori e nuovi ricchi russi. Perché, se è pur vero che l'Alta Engadina si è guadagnata proprio con St. Moritz la fama di epicentro dell'eleganza e dello shopping miliardario, con tanto di copertine che immortalavano il jet set sulle nevi della capitale bianca della Svizzera (dallo scià di Persia Reza Pahlavi e consorti al principe Alberto impegnato sulla pista da bob quando faceva l'atleta), è con i piccoli paesi di fondovalle che si è conquistata la fama di località raffinata e understated.

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D'altra parte già lo sapevano Friedrich Nietzsche e Marcel Proust che avevano eletto come buen retiro il paesino di Sils. Varcato il Maloja, il passo che non c'è, come dicono gli svizzeri, si distendono una sessantina di chilometri, dove l'Inn, affluente del Danubio (nasce sul Disgrazia), ben presto si appiattisce per allargarsi in una sequenza di laghi tra Silvaplana, Surlej, Champfèr, fino a St. Moritz. Laghi che d'inverno sono ghiacciati e diventano perfetti e immensi campi di neve piatti dove praticare il fondo, lo snowkite, il pattinaggio o il polo. Passata St. Moritz, il fiume continua, e con esso la valle, sempre larga, assolata, rettilinea, bianca e lucente sotto i raggi del sole anche quando scalda poco e il gelo è pungente. Una sequenza di paesi serenamente distesi come in un plastico, un susseguirsi di binari del treno, casette, campanili: Celerina, Samedan, fino a Bever e Zuoz. Certo St. Moritz è più famosa per lo sci alpino, con il suo vastissimo comprensorio di 350 chilometri di piste e con un palmarès di gare d'altissimo livello (due Olimpiadi e una serie di Campionati e Coppe del Mondo), ma è con i tempi più lenti e meditativi dello sci di fondo (200 i chilometri di tracciati) che, spostandosi di paese in paese, da lago a lago, si gusta l'anima autentica dell'Alta Engadina.

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ELOGIO DELLA LENTEZZA
La celebrazione di questa vocazione alla lentezza va in scena ogni anno con la Skimarathon: una granfondo internazionale di 42 chilometri che va da Maloja (1820 m) a Zuoz/St-chanf (1670 m). Quest'inverno si disputerà domenica 11 marzo e al via prevede circa 13 mila concorrenti. Ma ogni giorno, da dicembre a marzo, è buono per inanellare, sci ai piedi, i piccoli paesi di questa valle che ha stregato da Nietzsche a Beuys. I percorsi per scoprirli sono tantissimi. Dai lungolago di Sils, Silvaplana, Surlej, fino alle "salite" in Val di Fex o agli anelli notturni di St. Moritz Bad e Pontresina, o allo splendido tracciato della Val Roseg che conduce al cospetto del ghiacciaio del Bernina. Tutto è immerso in un'atmosfera idilliaca, con vasti panorami inondati da una luce magica. Protetto fra i due laghi di Sils e Silvaplana, il villaggio di Sils è situato all'ingresso della Val di Fex. Silvaplana è invece una località più vivace, circondata da una natura regina e da grandi cime che sfiorano i tremila, prima tra tutte quella del Corvatsch (3303 m). E proprio sul Corvatsch c'è un grande comprensorio sciistico con piste di tutte le difficoltà, ma la novità assoluta è la Slow Slope, la pista lenta (contrassegnata col n. 19 a Furtschellas) per gli amanti dello sci rilassato.

VADO AL MASSIMO
L'ebbrezza dell'High-Speed si può invece provare in vetta al Corviglia dove, saltando le piste regolari e scendendo sulla numero 7, predisposta per il cronometraggio, all'arrivo si potrà leggere sul display digitale, sopra al Rifugio Alpina, il tempo impiegato. Ma Corviglia è un comprensorio giusto anche per i patiti della tavola, che in vetta hanno uno snowpark per tutti i livelli, dai principianti ai professionisti, e per chi ama la neve fresca e intatta. Già alle 7.45 i più mattinieri possono infatti salire in cabinovia o seggiovia e iniziare fantastiche discese su quello che viene chiamato White Carpet, ovvero gli ampi pendii preparati di fresco e ancora intatti.

Continuando a scendere lungo la valle, Celerina, pur vicina a St. Moritz, ha una sua propria identità e un suo charme. Da qui si può salire, anche la sera, con la funicolare (il primo viaggio è del 1907) al Muottas Muragl. Una sella montuosa innevata (raccomandata anche ai non sciatori, visto che si possono fare passeggiate su neve battuta anche d'inverno) da cui si gode uno dei più bei panorami sull'Alta Engadina, dai laghi alle montagne. Inoltre, il nuovo Romantik Hotel Muottas Muragl (tel. 0041-818428232) è il primo hotel plusenergie della zona alpina (siamo a 2456 metri di altitudine e il riscaldamento a gasolio è sostituito da una pompa di calore integrata da un impianto termosolare per la produzione di acqua calda) e si è conquistato un'ottima fama anche tra i buongustai.

Giunti a Samedan, si capisce subito che ci si trova nel cuore dello stile di vita engadinese, oltre che nel suo centro logistico visto che qui c'è l'allacciamento per la Ferrovia Retica e l'aeroporto. Tuttavia, il borgo è intatto, così come le antiche case engadinesi. A cominciare da Chesa Planta, un museo in cui scoprire il fascino della cultura reto-romanica. Scendendo ancora lungo la valle, si arriva a Zuoz, considerato uno dei villaggi (abitato da 1200 anime) più belli di tutta la valle. E non lasciatevi ingannare dall'antico aspetto delle sue case, delle sue vie, e dagli stili di vita tradizionali, perché Zuoz non solo è la patria di un raffinato ed esclusivo turismo internazionale, ma è anche sede di scuole frequentate dal gotha della classe politica e finanziaria europea.

Pontresina, invece, è considerata la piccola capitale alpina della regione ai piedi del massiccio del Bernina. Cime imponenti e ghiacciai circondano il paese, un mix di antiche case engadinesi e alberghi in stile belle époque, che tuttavia rimane soleggiato e al riparo dai venti. Di qui passa il celebre Trenino Rosso del Bernina Express (la linea parte da Tirano in Valtellina e passando per St. Moritz giunge a Coira) per salire all'omonimo passo, un vero eldorado per gli sciatori. È sull'imponente quattromila del Gruppo del Bernina che si trova la più lunga discesa su ghiacciaio (10 km), marcata e assicurata, di tutta la Svizzera: ma attenzione, la nuova funivia del Diavolezza che sale a quota 2978 metri entrerà in funzione solo il 12 febbraio e fino a quella data non si potrà salire.

IL GRANDE FREDDO
L'attesa, però, sarà ripagata. Perché sul Diavolezza, in uno scenario da brivido, è stata creata artificialmente una parete alpinistica ghiacciata lunga 100 metri e con una pendenza tra 70 e 90 gradi per gli scalatori. Sempre sul Passo del Bernina, ma dalla parte opposta al Diavolezza, a cui si arriva salendo con la cabinovia Lagalb (2893 m), ci sono altre discese con piste di marcata pendenza, dove si scia già dalla fine di ottobre. E da lassù parte anche l'itinerario di scialpinismo che scende a La Rösa, particolarmente indicato verso fine inverno, quando il manto nevoso diventa granulare e inizia la stagione dello sci primaverile lungo i pendii sudorientali del Lagalb. Siamo nel regno degli appassionati del freeriding richiamati dalla neve profonda di Las Collinas e Val Arlas.

17 gennaio 2012

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