A volte, di sera, Ricky Martin, il cantante de La vida loca, spinge il passeggino biposto sotto la Capilla de los Bambúes, la "Cappella dei bambù", tra le orchidee del Giardino Botanico di San Juan, perfetto per far addormentare i gemelli Matteo e Valentino. Siamo in un'isola rettangolare di 160 per 60 chilometri. Fu Ponce de León, compagno di Colombo nel secondo viaggio del 1493 a chiamarla Porto Rico.
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La sua capitale ha due anime. La prima è quella "yankee" della Città Nuova, con i centri commerciali lungo la spiaggia del Condado e i grattacieli finanziari di Hato Rey; qui incontrerete il marmoreo El Capitolio – il palazzo del governo –, il Mac, Museo d'Arte Contemporanea vicino al Mercado Santurce, e l'University Museum dedicato alla storia isolana e agli indios taino. È una zona forse un po' troppo americana, ma per ritrovare il sapore locale bastano le frittelle di zucca, patata dolce e pollo di Ajili Mojili, nel Mercato del Condado (avenida Ashford 1006, tel. 001787.7259195), o un sorso di rum della Bacardi Distillery, fabbrica originale del marchio con annesso museo, cui si arriva in traghetto. Tutto cambia nella Città Vecchia, il cuore antico e coloniale, con le mura sparse di garitas di pietra e i palazzi in tinte pastello dai balconi in ferro battuto. Nei suoi vicoli in acciottolato gli anziani giocano a ogni ora a domino, incuranti dei turisti rovesciati a migliaia dai transatlantici che fanno tappa a Bahia de San Juan. Qui sono anche le più imponenti fortezze spagnole: il cinquecentesco Castillo San Felipe del Morro, su sei livelli, set del film Amistad di Steven Spielberg, è un labirinto di sotterranei, rampe e torrette d'avvistamento; il Fort San Cristóbal è esteso ben 11 ettari. Romantica pure la passeggiata tra i giardini della Fortaleza, residenza del governatore, e la Casa Blanca voluta da Ponce de León, anche se poi furono i nipoti a godersi i mobili coloniali, il cortile italiano e quello arabeggiante. Nella Città Vecchia i tour partono dalla scultura maiolicata in granito nero di plaza del Quinto Centenario, per arrivare poi al pittoresco Barrio La Perla e alla Catedral de San Juan Bautista, dalle tre cupole. Da non perdere in zona le opere d'arte fatte con farfalle tropicali del The Butterfly People, le maschere di Carnevale del Museo de las Americas e le collezioni del Museo de la Farmacia (tel. 001787.9772700, calle Fortaleza 319).
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Il resto è foresta pluviale. Basta guidare 40 chilometri a est per perdersi ne El Yunque, la giungla della Sierra de Luquillo già dichiarata parco da Alfonso XII di Spagna nel 1876. Qui, una passerella sopraelevata si snoda nel Portal Tropical Forest Center, mentre i sentieri di trekking conducono alle antiche incisioni dei taino, che consideravano sacro questo luogo. Sulla routa 191 ecco la Cascada de la Coca, con un salto di 26 metri, mentre il Big Tree Trail, tra alberi giganti, liane e pappagalli, porta alla Cascada la Mina. Sulla Ruta Panoramica si può tagliare tutto questo "territorio non incorporato" degli Stati Uniti in un coast to coast che tocca la Reserva Forestal Carite, con il laghetto del Charco Azul e le cascate, o il Cañon San Cristóbal, con una gola che scende oltre 200 metri nella pancia del Rio Usabon. O come i sentieri che portano sulla vetta del Cerro Doña Juana, dal quale si gode un panorama a 360 gradi sull'oceano verde e la cordillera. Sono avventure che, in questo Caribe relativamente ricco e sviluppato, non fanno a meno del comfort. On the road c'è infatti la siesta sull'amaca dell'Hotel Casa Grande in un'ex piantagione tra le foreste di Utuado, o pranzare in un paradores gestito dallo Stato come Palmas de Lucia, per fare poi un tuffo dalla vicina Playa Lucia o verso la visione più spettacolare dell'isola, la Laguna Grande, che la notte si accende di milioni di molluschi bioluminescenti.
27 gennaio 2012
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