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Sicilia, nightlife a bordo mare

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Sicilia, nightlife a bordo mare

Il mare di Taormina e l'Isola Bella (foto Peter Scholey / Alamy/Milestone Media)
Il mare di Taormina e l'Isola Bella (foto Peter Scholey / Alamy/Milestone Media)

C'era una volta una raffineria. Venticinquemila metri quadri dove, fino agli Anni 30, si lavorava lo zolfo delle miniere dell'entroterra. Oggi qui sorge un complesso di locali e spazi culturali, Le Ciminiere, che sta rivoluzionando la movida catanese. Nella sua vecchia camera di sublimazione – dove i vapori di zolfo si depositavano sulle pareti – esplodono le sonorità della musica elettronica, mentre ai tavolini, sotto grandi volte di mattoni crudi, si beve un bicchiere di vino. Siamo allo Zo di Catania, fulcro interdisciplinare dell'ex stabilimento che è al tempo stesso laboratorio multimediale, galleria d'arte,discoteca e teatro. Ci sono sale con tanto di tribune per spettacoli dal vivo, palcoscenici per le prove, internet point, un bar-ristorante e una libreria specializzata. Le Ciminiere ospita oggi persino una mostra permanente di radio d'epoca e due musei: uno dedicato allo sbarco degli Alleati in Sicilia nel luglio 1943, l'altro al cinema. In questa città comunque i posti dalla doppia o tripla anima sono piuttosto la regola che l'eccezione, tra aperitivi che diventano presentazione dell'ultima novità editoriale, teatri con l'american-bar e bar dove si può anche fare shopping. In via dei Fornai, ad esempio, si va per i corsi di canto popolare o per ballare. Tutto in un "covo" nascosto nel vicolo alle spalle del Castello Ursino eretto da Federico II: la Alan Lomax, scuola di canto, sala prove, galleria d'arte e fucina di festival, concerti folk e rock, dj set, mostre. Dedicata all'omonimo etnomusicologo, la Lomax è tra gli organizzatori del Catania Folk Festival, dedicato alla musica popolare, e le sue sale hanno visto esibirsi nomi celebri come gli Uzeda (cult degli Anni 90) o gli Ulan Bator.

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Poco lontano ecco invece un locale con un segreto: l'Ostello Agorà. Fuori, attorno ai tavolini che affollano la piazza, si beve sotto un grande tendone. Al pian terreno si mangiano piatti semplici e veloci. Al primo si dorme in camere dagli arredi essenziali e colorati (ma un po' rumorose, vista la collocazione). La sorpresa è tra il bancone-bar e le sale, dove si nota uno strano via vai di turisti, studenti, e studiosi di storia e geologia (spesso docenti all'Università cittadina) che infilano le scale e scompaiono in cantina. È proprio lì l'accesso alla grotta dove scorre l'Amenano, il fiume sotterraneo della città, lo stesso che affiora alle spalle di piazza Duomo, alimenta la sua fontana e si butta poi in mare vicino Porta Uzeda. Per saperne di più sulla storia catanese – quella geologica e quella artistica – si può fare un giro al caffè-libreria Tertulia, a due passi dal Teatro Massimo, dove ci si incontra per un tè pomeridiano con biscotti fatti in casa o per l'aperitivo, abbinati magari alla presentazione di un libro, alla proiezione di un film d'essai o a un concerto jazz. Musica live anche al Quattro Venti, ristorante-discoteca e club ricavato dall'antico teatro di Palazzo Biscari. Oggi i palchi accolgono i tavolini del ristorante di cucina mediterranea, mentre nell'american bar, al bancone lungo sette metri, si sceglie un calice di vino da una carta di oltre 500 etichette. E dopo cena, dj set, serate di cabaret e concerti. Per un aperitivo con nutrito buffet l'appuntamento è al Bonù, wine-cocktail bar alle spalle del Palazzo di Giustizia, dove tra mojito e stuzzichini ci si dedica allo shopping: siamo in un tempio del vintage dove tutto è in vendita, dai bijoux ai costumi, dai pezzi di design agli arredi, che cambiano di frequente.

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LITORANEA ECLETTICA, DA SIRACUSA A NOTO
L'eclettismo non è una stretta prerogativa catanese. A 50 minuti di litoranea a sud ha aperto quest'estate, nel centro di Siracusa, il Punto G, emanazione "food" del concept store Scacco Matto. L'happy hour è a prezzo fisso, tra formaggi locali e otto versioni di arancini (da quella classica al ragù a quella al pesce spada ), ma vi si trovano anche oggetti, gioielli e abiti in materiali di riciclo. A un'ora, nel centro storico di Noto, il nuovo Anche gli Angeli viene presentato invece dai titolari come il primo "sicilian concept store". Tutto qui è isolano: dai piatti del ristorante ai vini del lounge bar (da acquistare nell'angolo enoteca), dalle opere delle mostre temporanee alla collezione dei gialli di Camilleri. È il posto giusto per rifornirsi di olio e cioccolata di Modica, portarsi a casa un vaso Cerruti o una borsetta Eugenio Vazzano. Unica eccezione alla sicilianità i live, con un calendario che ha il suo clou nel festival delle cover band, quelle degli emulatori scatenati di miti come i Beatles o Elvis Presley.

E IL MARTEDÌ, LIVE D'AUTORE
La musica live, possibilmente open air, d'estate è una specie di marchio di fabbrica della regione. «Da noi ha suonato Chihiro Yamanaka, la pianista giapponese», racconta Alessandro Di Natale, titolare dell'Ozcaffè Borgia, sull'isola di Ortigia, a Siracusa. I suoi concerti jazz del martedì e domenica sera da queste parti sono un'istituzione. Del resto in questo locale affacciato su un cortile dello storico Palazzo Borgia, sono passati Francesco Cafiso – il giovanissimo sassofonista prodigio di Vittoria (Rg) – e la tromba jazz di Flavio Boltro. Sempre nel segno dell'ecletticità, sotto queste antiche volte di pietra ci si ritrova anche per un bicchiere o un'esperienza gourmand come i gamberoni rossi laccati al miele o il carpaccio di spada al lime. «E dove lo trovi un altro posto in città per assaggiare la Tarì?», scherza Alessandro. Parliamo della birra modicana a doppia fermentazione, non filtrata né pastorizzata e servita in diverse versioni, dalla corposa rossa alla nera alle carrube. Sempre a Ortigia, musica dal vivo anche al Sale, dove si spazia dal blues al rock, al revival Anni 70 e 80. Tornando a Catania, il miglior jazz è all'Enola Jazz Club, piccolo e a due passi dal Duomo. Arredi etnici e live show accompagnano l'aperitivo del Maizé, lounge bar del resort Poggio del Sole, ricavato da un vecchio deposito rurale. Anche le discoteche prediligono location insolite. A Catania un ex magazzino delle granaglie ospita il Ma, che sta per Music Action, un club più ricercati della città, dove i lampadari Swarovski e il grande bancone luminoso contrastano con una struttura che ha conservato l'impianto originario. Un'altra frequentatissima discoteca catanese, i Mercati Generali, è ricavata da un "palmento" dell'Ottocento, il luogo dove tradizionalmente si pigiava l'uva. Qui non ci si accontenta di una pista per ballare: il suo palco è uno spazio per gli artisti emergenti che è già stato trampolino di lancio per molte glorie locali.

9 maggio 2012

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