Viaggi24

Sport e relax ad Amsterdam, la città-giardino

  • Abbonati
  • Accedi
Weekend

Sport e relax ad Amsterdam, la città-giardino

Il Vondelpark (foto eye35.pix / Alamy/Milestone Media)
Il Vondelpark (foto eye35.pix / Alamy/Milestone Media)

Quante biciclette ci sono ad Amsterdam? Mezzo milione, un milione, un milione e mezzo, chi può dirlo con precisione! Ma il numero cresce a dismisura se si considerano anche quelle dentro i canali: sembra che porti bene gettarle nell'Amstel quando sono diventate ferri vecchi!». Il viaggio nell'Amsterdam open air comincia da Max Kade, e si svolge in sella alla bicicletta che si noleggia nel suo MacBike, dentro la Stazione Centrale. Da lì si dipanano gli anelli delle piste che cingono i canali della Venezia del Nord. Le due ruote sono come le gondole della laguna. Arrivi prima e dappertutto, socializzi e scopri i segreti della capitale olandese.

Guarda la gallery

A cominciare dai giardini dei piccoli musei lungo l'Herengracht nascosti dietro le facciate coi fregi delle case mercantili risalenti al XVII secolo: in quello del Bijbels Museum troneggia uno stagno di ninfee e arbusti citati anche nella Bibbia, intorno a un tempietto con maschere in pietra dai crini di muschio. Il parco alla francese del Museo Van Loon invece – anche il premier russo Putin se ne è invaghito l'estate scorsa – rimanda ad atmosfere esoteriche con le sue rose che crescono dentro i raggi di un cerchio di tasso. «Sono luoghi magici e quasi sconosciuti», racconta Tonko Grever, organizzatore ogni anno a metà giugno del weekend dei cortili aperti (vai al sito), «e non ti aspetteresti mai che le vecchie famiglie dei commercianti di granaglie avessero questa sconfinata passione per fiori e piante. Ancora oggi, gli incontri più romantici della città si svolgono qui». E anche sulle panchine in legno che incorniciano lo stagno del giardino rococò nel Museum Willet-Holthuysen. Pedalando lungo Berenstraat, nel De Negen Straatjes, l'antico quartiere ebraico, o sulla riva del Prinsengracht, nel Jordaan, viene naturale fermarsi a sorseggiare un caffè ai tavolini esterni del Tertulia (insieme a Van Gogh, affrescato sulla facciata), o al Café de Land. Qui, tutti i balconi delle abitazioni sono fioriti. Persino le houseboat, le case battello ormeggiate nei canali, inneggiano alla natura. Quella di Maria Hendrika, per esempio, è diventata un vero museo con tanto di giardino ai piedi dell'albero maestro. È ormeggiata di fronte al murales che annuncia l'inizio del Jordaan: il nome di questo pittoresco quartiere, abitato oggi da artisti, designer e giovani creativi, si deve ad alcuni ugonotti francesi che erano fuggiti ad Amsterdam dalle persecuzioni religiose in patria. Nomen omen, si dice, e appunto ecco che vie e canali richiamano fiori e piante: Goudbloemstraat, la via della calendula, Tuinstraat, ovvero la via del giardino, e soprattutto Rozengracht, il canale delle rose, o Bloemgracht, il canale del fiore. In mezzo a queste due strade c'è un gioiello. Si trova al 2 di Bloemdwarsstraat, dove i giardini si divertono ad arrampicarsi sulle facciate sino ai tetti, per poi gettarsi su griglie in metallo che formano un'intricata arcata verde disegnata dall'architetto Cees Nagelkerke.

Per sfogliare e acquistare la rivista in versione digitale clicca qui

Leggi tutte le idee per il tuo viaggio in Olanda

Ma è soprattutto lungo la riva di Weesperzijde che si scopre la voglia di natura di Amsterdam. Prendete il Costa Rica, la barca biancorossa che la signora Betty Ritsera ha arredato come un giardino inglese: «Il sole in questa città va e viene come la corrente dell'Amstel, e appena spunta da dietro le nuvole, usciamo fuori dalle nostre tane e riempiamo i parchi…». Come, del resto, i lunghi tavoli in legno dell'attiguo Café De Ysbreeker. Per il pranzo, invece, la scelta cade tra il cortile del Grand Restaurant, il locale più chic lungo l'Oudezijds Voorburgwal, protetto dalle case in mattoni del Red Light District (e che sino a pochi decenni fa è stato il Municipio di Amsterdam, dove si è sposata anche la regina Beatrice), e il più rustico De Kas, ricavato in un antico deposito di grano appena fuori città (si raggiunge in 20 minuti di bicicletta), con piatti preparati con i vegetali coltivati nella serra. Anche pedalatori instancabili come gli abitanti di Amsterdam dopo il pranzo si rilassano un po': quando la giornata è soleggiata, si accoccolano sui lettini e i divanetti di Strandzuid, di fronte al Beatrixpark, sulla spiaggia metropolitana-portuale di Strand West con vista sui container colorati, oppure a Blijburg, dove si può anche fare il bagno. Oppure ci si stende sui prati all'inglese del Vondelpark, il parco cittadino per antonomasia, tra piazza Leidseplein e il Museumplein, dove c'è anche un teatro all'aria aperta e il Nederlands Filmmuseum. I più temerari vanno in barca a torso nudo sul Prinsengracht tenendo la musica a tutto volume o improvvisano gare in bicicletta sui ponti avveniristici che disegnano lo skyline dell'Eastern Dock Island, dietro la Stazione Centrale.

Qui le location all'aria aperta sono tutte tra le nuvole: dalla terrazza del Mint Hotel, aperto alla fine di maggio con vista a 360 gradi sull'Ijhaven e sulla città vecchia, al tetto-gradinata della caffetteria dell'Oba Public Library, che digrada vertiginosamente verso i vecchi battelli in legno del Nemo, il Museo della Scienza. E quei giramondo degli olandesi sono tornati, soprattutto dal Caribe e dai tropici, con un carico di piante esotiche, che poi hanno fatto attecchire nell'Hortus Botanicus. Qui, oltre a entrare nella secentesca serra ricca di palme, vedere l'agave che si vanta d'essere la più antica pianta da vaso al mondo, vengono i brividi passeggiando lungo il camminamento in acciaio sopraelevato che si incunea tra i rami più alti della foresta pluviale. I bambini, comunque, preferiscono indugiare nella Casa delle Farfalle, prima di mangiarsi un gelato nella ottocentesca Orangerie. A salutare chi entra nel Wertheimpark ci pensano, invece, le sfingi in marmo volute a inizio Ottocento dall'architetto Abraham Van der Hart, che adornò questo spazio verde con una bella fontana. Ovviamente ci sono anche loro, i tulipani, nei tradizionali negozi lungo il Singel (ma anche negli atelier In de Goudsbloem e In de Rozenboom di Bloemstraat). All'imbrunire, quando una luce di lacca li spalma di argento, i chioschi in metallo sembrano una tavolozza dei pittori che hanno dipinto i capolavori custoditi e ammirati nelle sale del Rijksmuseum, il cui giardino privato è una parure di stagni, fontane, sculture, dove sono collezionati arredi ornamentali da esterno settecenteschi provenienti da tutta l'Olanda, proprio di fronte al Museumplein. Che non è ufficialmente un giardino, ma di fatto il luogo più ameno dove stendersi al sole beandosi del ricordo dei paesaggi partoriti dalla mente di Vincent Van Gogh. Chissà se il genio della pittura olandese ha mai visto sfilare le carrozze che lasciavano le rimesse dei palazzi lungo Reguliersdwarsstraat per inforcare il canale di Herengracht. Ora sono diventati ristoranti trendy e popolari, soprattutto il giapponese Teppanyaki, o il messicano Rose's Cantina: cenare nei loro giardini interni profumati è il modo più sublime per godere l'ultimo petalo di una città in verde.

25 maggio 2012

Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio consultate la pagina degli indirizzi

Sport e relax ad Amsterdam, la città-giardino. Tutte le informazioni

Amsterdam, qui si dorme come bio comanda

Olanda, itinerario tra le perle del Nord

© Riproduzione riservata