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Engadina: sci formato low cost

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Engadina: sci formato low cost

Una sciatrice in Engadina (foto Alamy/Milestone Media)
Una sciatrice in Engadina (foto Alamy/Milestone Media)

Ci vogliono due ore e mezzo da Milano all'Engadina. Ma la notizia è che la valle simbolo da 150 anni della neve a cinque stelle è ancora più accessibile, adatta a tutti e low cost. Specie sugli sci. A St. Moritz e dintorni vogliono togliere la patina dorata da salotto alpino, e a colpi di supersconti e pacchetti per sportivi – e per famiglie, coppie, per sciatori mordi e fuggi –, annunciano al mondo che la Svizzera non sempre è cara. E che è ora di tornare in Engadina soprattutto per un motivo: le piste più belle, scenografiche, varie e soleggiate che si possano desiderare. Non a caso la novità della stagione in arrivo (al Diavolezza si scia dal 20 ottobre, al Corvatsch dal 17 novembre) è l'offerta inedita Albergo skipass incluso: chi passa più di una notte nelle strutture aderenti (oltre 100, d'ogni categoria) ha diritto fino al 20 maggio allo skipass a 25 franchi (circa 20,5 euro) al dì, per tutto il soggiorno. Basta dire che al Corvatsch e a Corviglia i giornalieri costano 73 franchi (60 euro), ed ecco il risparmio. Un accesso low cost a 350 chilometri di piste, 3 snowpark, 57 impianti. E ai mezzi pubblici, compreso lo spettacolare trenino del Bernina per sciare al Diavolezza o al Lagalb, paradiso delle piste lunghe. Per capire il trend basta dire che perfino il lussuoso Kempinski di St. Moritz punta quest'anno allo sci con il pacchetto Ski Total, con noleggio attrezzatura, transfer in pista e maestro dedicato (2 gg. 604 euro, vai al sito).
Sono quattro i comprensori engadinesi, ampi e con piste d'ogni tipo. Corviglia - Piz Nair, Corvatsch, Diavolezza-Lagalb e Zuoz. Per vederli in un'unico ski tour ci vuole un giorno (col sole e non troppo freddo); uno snowsafari da Sils al Diavolezza per 99 chilometri di discese totali e 6666 metri di dislivello. Oppure si può scegliere il meglio. Cima per cima.

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CORVIGLIA, CHILLOUT E CAPUNS
La montagna di St. Moritz e Celerina è un vero paradiso degli sport invernali. Specie se si riesce ad arrivare in quota presto, quando la neve è un velluto. I più esperti, e più mattinieri, la chiamano la cerimonia del White Carpet, la prima discesa sulle piste appena preparate. Alle 7.45 si intraprende la prima salita del giorno in funivia e seggiovia, per trovarsi come d'incanto al Piz Nair (3057 m), da dove si ammira St. Moritz e tutta l'Alta Engadina. Colazione, e prenotazione per il pranzo al Panorama, ristorante di Erwin e Agnes con gran vista sulla citta e sulla valle da nord, i baby menu e glorie grigionesi come i capuns, involtini di bietola con ingredienti che cambiano da baita a baita. Immersi in un paradiso bianco, si aspetta il momento esatto in cui il sole fa capolino dalle vette innevate e, davanti a un panorama da sogno, ci si lancia a lasciare le proprie tracce disegnando ampie curve sul tappeto bianco. Sebbene il Corviglia sia celebre per le piste ripide e veloci – quelle dove si disputa ogni anno la Coppa del Mondo, dove torneranno i Mondiali di sci nel 2017 e, se la candidatura va in porto, i Giochi invernali 2022 –, qui prende più piede anche il Chillout Riding, nuova formula di sci slow per vivere l'esperienza dell'inverno in maniera rilassata, apparso proprio la prima volta a St. Moritz un paio d'anni fa. Qui ci sono persino istruttori e lezioni di Chillout, nonché apposite Chillout Zone. La pista Paradiso (3 km), nel comprensorio Suvretta, ne è uno degli esempi più compiuti. Sono pendenze poco ansiogene, e grandi curve per gustare, più della velocità, il piacere della virata ben accompagnata, alla ricerca del ritmo più naturale con un gran gioco di racchette. Dandosi il tempo di ammirare il paesaggio e rispettando con attenzione la distanza di sicurezza con gli altri sciatori. Anche gli sci sono speciali: si utilizzano quelli che permettono di fare carving e curvare con meno forza e con maggiore facilità. Scendere in neve fresca diventa allora un vero e proprio godimento sportivo. Ciò non toglie che al Corviglia sia possibile anche testare i propri limiti di velocità su una pista dedicata: la 7, sotto l'Alpina-Hütte. Si apre il cancelletto e inizia la corsa contro il tempo. E il display al traguardo dirà chi è stato il più bravo.

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CORVATSCH, ROSSA DI SERA

Manca quasi il respiro in cima al Piz Corvatsch che, a 3303 metri, è la stazione a monte più alta di questo settore delle Alpi, su un enorme ghiacciaio. Per arrivarci da Silvaplana-Surlej, si prende una prima cabinovia fino alla stazione intermedia e poi un'altra ancora. Ci si viene per la grande offerta di piste e per la Snow Night: discesa notturna sulla più lunga pista illuminata in Svizzera. Sono 4,32 chilometri, di venerdì, dal 7 dicembre al 5 aprile. I perfezionisti compaiono alle 19, e sciano magari fino all'una. Ma può essere bello arrivare anche prima, per il tramonto sul ghiacciaio e i laghi. Dopo una sosta al Ristorante Murtèl, alla stazione intermedia, buono e veloce con il self-service di pasta fresca, pizza dal forno a legna e vin brulé per tutti. Per adrenalina vera, qui sorge la pista Grialetsch, pensata secondo le norme della Fis per chi vuole allenarsi come in un'autentica gara (si prenota anche in gruppo). Il ristorante La Chüdera, in vero stile chillout, tenta per una seconda pausa sulla terrazza soleggiata; slow con le tante zuppe e la grigliata, o veloce, con i famosi dolci fatti in casa e i tanti diversi caffè e cioccolate del bar Stüertin. Qui, per un solo franco, c'è l'impianto automatico che cronometra sulla pista Mandra, oppure il percorso di velocità vicino all'Osteria Rabgiusa, altra terrazza panoramica per ricariche a base di brasato e polenta, grigliate e focacce. Prima di scendere su una rossa e su un ultimo tratto facile tra i boschi innevati. Il must per la sosta ristoratrice finale, ma anche per l'après-ski e la sera, è la Kuhstall, che da stalla è diventato un ristorante trendy. Raggiungibile in sci o a piedi dalla stazione a valle di Sils.

DIAVOLEZZA, DISCESA CULT
Qui si scia da ottobre a maggio, e da un anno la nuova funivia dal Passo del Bernina porta proprio in cima al Diavolezza, a 2978 metri, dove sembra di toccare le pareti di ghiaccio e i dirupi del massiccio. All'arrivo, pausa contemplativa. Il consiglio, anzi, è di piazzarsi la sera prima al Berghaus Diavolezza. Quando è sceso l'ultimo sciatore, è bello ammirare dal ristorante le cime del Bernina tra buio e stelle, ghiaccio e pietra. Dopo una cena con salmì di camoscio e ravioli di polenta, se la notte è giusta, c'è chi scende dai versanti più tranquilli alla luce della luna. Ma anche chi s'immerge nella più alta jacuzzi esterna con vista d'Europa, con l'acqua a 41 °C e un bianco accappatoio alla fine. Indimenticabili al mattino i 10 chilometri di discesa dal ghiacciaio, lungo una rossa, nera per 300 metri, sicura e ben segnalata, ma movimentata da strutture cristalline quasi surreali. La pista termina al Morteratsch, sotto la terrazza del ristorante della Ferrovia Retica. E, a poche centinaia di metri dalla stazione, a valle parte la funivia del Lagalb, celebre per le sue piste impegnative. E i magnifici pendii da fuoripista.
E Zuoz? Molti ci vanno solo a vedere il celebre borgo. Ma anche lo sci non è male. Due seggiovie e tre skilift, la scuola di sci per bambini e la sezione speciale baby ne fanno una meta perfetta per le famiglie. O per chi vuole chiudere il cerchio della sua settimana engadinese seguendo il nuovo trend slow. Le piste sono ampie e soleggiate, e dalla vetta del Pizzet (2465 m), il punto più alto che si raggiunge comodamente in seggiovia, il panorama sull'intera vallata trasmette sensazioni di una magia infinita. E la romantica Stübli è l'indirizzo giusto dove incontrarsi per pranzo. Situata direttamente al campo di pattinaggio, con una bella terrazza al sole, offre anche l'assistenza per i bambini mentre si sta a tavola.

16 novembre 2012

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