Lo sguardo acceso e attento, Benjamin Franklin si destreggia tra cavi elettrici, tubi catodici, saette e parafulmini mentre un compassato Alessandro Volta mette a punto la sua pila e Wilhelm Conrad Röntgen, fronte corrucciata e barba lunga, armeggia con una macchina catodica per realizzare la prima lastra radiografica della storia. Se ne stanno tutti, mirabilmente scolpiti in legno d'acero ed ebano dall'artista Antonio Ricci, nel Museo della Farmacia Mazzolini-Giuseppucci di Fabriano, provincia di Ancona: un inno al progresso scientifico e all'arte galenica tra il Settecento e l'Ottocento.
Guarda la gallery
Leggi tutte le idee per il tuo viaggio nella Marche
L'antica farmacia è un piccolo capolavoro del Neogotico italiano; una bomboniera lignea dove pareti, soffitto, armadi e bancone sono ricoperti di intagli eseguiti con svariate tecniche, dal tutto tondo al bassorilievo. Si tratta di appena due ambienti, divisi da un maestoso arco, con grandi armadi sormontati da busti, che rappresentano medici, chimici, farmacisti, fisici e biologici, e un soffitto con volte a crociera, tondi e lunette trasformati in pannelli di un grande ciclo iconografico. Che racconta la scoperta dei raggi X e quella dell'elettricità, e mostra com'era un gabinetto scientifico nell'Europa dell'epoca con la sua pletora di alambicchi, microscopi, bollitori e termometri. Nei grandi armadi, una pregiata collezione di contenitori da farmacia: circa 400 pezzi, tra vasi e ampolle, corredati da cartigli in lacca e oro zecchino che riportano i nomi delle sostanze contenute, firmati Ginori di Doccia.
Anche se i locali storici dell'antica farmacia Mazzolini-Giuseppucci sono diventati un museo, qui ancora si producono e si vendono ritrovati galenici: i cosmetici naturali 1896. Creati dall'attuale proprietaria, Giovanna Giuseppucci, sono prodotti eco-bio, privi cioè di Ogm, conservanti, grassi animali, coloranti sintetici, fatti con erbe e piante officinali che provengono in buona parte da coltivazioni biologiche, estratti vegetali, acque distillate di fiori e piante, oli vegetali spremuti a freddo. Così, sugli scaffali dello Showroom 1896 (il laboratorio è sempre quello della farmacia) si trovano unguenti alla menta piperita e all'arnica, balsami all'olio essenziale di finocchio per disinfiammare e lenire strappi muscolari e contratture, maschere purificanti alla spirulina, detergenti per il viso a base di timo, limone e rosmarino. Per attenuare le rughe si usano la lattuga di mare e il tiglio, per calmare la pelle irritata dalla rasatura gli oli essenziali di cipresso e pompelmo, per la bellezza delle mani olio d'argan e stella alpina. La linea più originale? Quella dedicata alle donne che idrata e nutre la pelle con acqua di rose, ananas, olio di avocado, camomilla, lamponi, cera di mimosa, fibre di bambù e latte di giumenta. Anche il packaging è ecologico: niente scatole di carta ma solo eleganti flaconcini ermetici.
Quanto sia preziosa la carta, del resto, nella cittadina marchigiana di Fabriano, è cosa ben nota. Qui, fin dal XIII secolo, si produce carta pregiata. Al Museo della Carta, all'interno del complesso dell'ex Convento di San Domenico (largo Fratelli Spacca, tel. 0732709297) si possono ammirare esemplari di preziose carte e filigrane ottocentesche usate da papi e imperatori, scoprire tutto sulla storia della carta, partecipare a laboratori per imparare l'arte della filigrana e assistere dal vivo al ciclo della lavorazione a mano nell'antica gualchiera medievale. Si parte dalla pulitura degli stracci per poi passare alla messa a bagno nel maceratoio, alla riduzione in pasta con le pile idrauliche a magli multipli, fino alla formazione di fogli che vengono pressati, essiccati e immersi nella gelatina animale per diventare impermeabili all'inchiostro. La carta fatta a mano, quaderni, rubriche, album da disegno, set per la scrittura e libri sulla storia di Fabriano e delle sue cartiere sono in vendita nel negozio del museo.
Filigrane e oggetti in carta pregiata si trovano anche alla Cartoleria Lotti, in corso della Repubblica, e nel laboratorio di Mariano Bartolini, piccola fucina artigianale di carta e filigrana, in largo Bartolo da Sassoferrato. Tutt'intorno si allarga la Fabriano monumentale. La piccola piazza del Comune, dalla splendida e insolita forma triangolare, dove s'affacciano il duecentesco Palazzo del Podestà, uno dei più begli esempi di Gotico marchigiano con il suo grande arco, il Palazzo Comunale e, alle sue spalle, il Teatro Gentile da Fabriano, dalla facciata neoclassica che conserva un bel sipario dipinto dal bolognese Luigi Serra. Poco distante il secentesco Loggiato di San Francesco, una teoria di 19 arcate che domina la piazza e crea un magnifico gioco prospettico.
3 dicembre 2012
Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio consultate la pagina degli indirizzi
Marche: l'arte dello shopping eco-chic. Tutte le informazioni
Marche, shopping goloso. In punta di coltello
Yoga & ayurveda, benessere nelle Marche
© Riproduzione riservata