Stambecchi abbarbicati su ripidi crinali. Ermellini bianchi dallo scatto repentino. Volpi dal manto fulvo che si aggirano solitarie tra torrenti e abeti.
La Valsavarenche, una vallata stretta e selvaggia che si estende all'ombra dello spettacolare massiccio del Gran Paradiso, è l'habitat di molte specie faunistiche alpine.
Ancora relativamente poco frequentata dal turismo di massa è molto amata dagli sportivi: ciclisti, sciatori, arrampicatori ed escursionisti. In più è l'unica situata interamente all'interno del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
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La Valsavarenche è l'ideale per chi ama le passeggiate grazie suoi sentieri facilmente praticabili e adatti a tutti. Molti percorsi sono dotati di muretti di sostegno, fondo in pietre e fosse per lo scolo delle acque piovane e la loro costruzione di deve ai Savoia. Questa zona era infatti territorio di caccia della Casa sabauda.
L'escursionismo si pratica d'estate ma continua anche in autunno, quando le temperature scendono ed è più facile avvistare gli animali che popolano il territorio. Con il freddo e il minor cibo a disposizione, i suoi abitanti selvatici si avventurano più facilmente a bassa quota e si spingono fino alle porte dei centri abitati. In questo periodo dell'anno è comune, durante le passeggiate, avvistare stambecchi, camosci, volpi, aquile e gipeti: uno spettacolo emozionante e un'occasione rara di vedere da vicino gli animali nel loro ambiente naturale.
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In questo periodo, poi, il paesaggio è particolarmente fotogenico. Una buona idea per il weekend è organizzare percorsi di trekking fotografici. Ci si può muovere in modo indipendente o affidarsi alle esperte guide del Parco Nazionale del Gran Paradiso che propongono escursioni alla portata atletica di tutti, anche dei bambini.
In questo caso si può optare per un fine settimana insieme a fotografi naturalisti (e le guide del Parco) per esercitarsi con la macchina, apprendere i segreti delle migliori fotografie naturalistiche e imparare a tenere un comportamento corretto nei confronti degli animali.
Oltre al tema fotografico ci sono anche escursioni dal taglio gastronomico. Sempre insieme con le guide (e con tratti percorsi in minibus) si visitano produzioni artigianali e i castelli di Sarre o Serriod de La Tour. Poi si prosegue con una tappa alla Maison Bruil - ecomuseo dell'alimentazione e conservazione del cibo in montagna, allestito in una casa seicentesca - e si conclude con degustazioni di prodotti tipici. Per un weekend di sport e gusto.
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28 ottobre 2013
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