Profumo di spezie e incenso. Città fortificate e falesie che si inabissano nell'oceano. Il vuoto del deserto e i palazzi del Sultano.
Da ottobre ad aprile è il momento migliore per visitare questo antico paese della penisola arabica. L'Oman, grande quanto l'Italia, è coperto per l'ottanta per cento dal deserto e solo nei mesi più freddi la temperatura, che oscilla tra i 25 e 35 gradi, rende il clima piacevole e adatto a scoprire questa terra citata anche da Marco Polo nei suoi scritti.
Un itinerario classico parte dalla capitale Muscat, fa tappa nell'antica Nizwa, attraversa il deserto per toccare la città costiera di Sur e la spettacolare baia di Al Jinz.
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Muscat, si estende ai piedi della catena montuosa Jabal Hajjar, sul Golfo dell'Oman. Qui, a differenza di molte città arabe, domina un'architettura tradizionale. Non ci sono i grattacieli tipici del Golfo perché le costruzioni non possono superare in altezza la torre del Muezzin. All'interno delle mura della città vecchia si trova il palazzo del Sultano con i suoi rigogliosi giardini. Da non mancare la monumentale Grande Moschea, dono del Sultano Qaboos alla città, costruita in marmo bianco.
Percorrendo la corniche si arriva a Muttrah, cuore economico della città. Muttrah, famosa per il lungomare con le antiche abitazioni di stile indiano e il piccolo porto, è il posto ideale per fare acquisti. Il suo souq è uno dei più forniti di tutta la penisola arabica. Qui si trovano vestiti tradizionali, gioielli artigianali, tappeti beduini e i khanjar, i pugnali scolpiti in argento e in avorio portati dai nomadi del deserto.
Il viaggio prosegue verso Nizwa, luogo di nascita dell'Islam in Oman e antica capitale. La città si trova al centro di una grande oasi, nel punto di incontro delle piste dei carovanieri del Nord e del Sud. La città mantiene un'archittetura tipicamente omanita, dalla torre del suo forte – costruito nel XVII secolo dal Sultano Bin Said - si ha una spettacolare panoramica sui palmeti e sulle montagne che la circondano. Nizwa è nota anche per il suo souq e per il grande mercato del bestiame del venerdì.
Il deserto è il grande protagonista dell'Oman e divide idealmente il paese in due regioni distinte: il Nord con Muscat, Nizwa e Sur, e il Dhofar al Sud dove passa l'antica strada dell'incenso che collega il paese a Yemen, Arabia Saudita e Giordania. In mezzo una distesa desertica molto varia: c'è il deserto di sabbia (Rub al-Khali, che copre quasi interamente la penisola arabica ed è secondo solo al Sahara), il Sabkha (che in arabo significa "distesa salata" e indica il lago salato di Um Al-Samin), l'hamadas, cioè il deserto roccioso di Jiddat el Harassis e le dune (Wahiba Sands).
Attraversando in fuoristrada il nord del paese si incontra Wahiba Sands, una regione desertica punteggiata da enormi dune di sabbia rossa e gialla che riempiono da ogni lato l'orizzonte. Il deserto si estende su un'area di 12mila chilonmetri quadrati ed è attraversato da tribù di beduini che hanno come base l'oasi di Al Huyawah.
Scavalcato questo oceano di sabbia si arriva alla città costiera di Sur.
La cittadina è racchiusa in una baia naturale e mantiene un affascinante quartiere portuale in stile arabo. Da non perdere il mercato del pesce frequentato solo da uomini, le vecchie case con le loro porte scolpite in legno e in ferro battuto e il canto dei muezzin che a mezzogiorno, nel momento della preghiera, si rispondono dai minareti ogni tre minuti.
Da Sur si raggiunge facilmente Ras al Jinz dove le tartarughe si fermano a deporre le uova. Qui ha sede il centro scientifico Ras Al Jinz Sea Turtle Reserve che si occupa della protezione di questi animali e di organizzare visite guidate. L'oceano, su questo tratto, è ricco di coralli, mentre al largo, con un po' di fortuna, si avvistano i delfini.
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15 novembre 2013
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