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Abu Dhabi, regina degli Emirati

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Abu Dhabi, regina degli Emirati

  • – di Arianna Garavaglia
Veduta della Grande Moschea Sheikh Zayed, una delle moschee più grandi al mondo (foto TCA Abu Dhabi)
Veduta della Grande Moschea Sheikh Zayed, una delle moschee più grandi al mondo (foto TCA Abu Dhabi)

In costume e pantaloncini corti una giovane coppia spinge una carrozzina sulla sabbia bianca della Saadiyat Public Beach. Sono le 11 del mattino, la temperatura sta già superando i 35 gradi ma tutte le sdraio sono occupate da famiglie e gruppi di amici. Sono gli "expats", stranieri di ogni parte del mondo che vivono e lavorano ad Abu Dhabi, il più grande e ricco degli Emirati.
Dei suoi 1,6 milioni di abitanti solo il 20 % è di origine emiratina. Gli altri sono europei e americani, attratti da un'economia lanciatissima, buoni stipendi, possibilità di carriera e dalle tasse, che qui non si pagano. I lavori meno qualificati e meno pagati sono invece riservati a cittadini asiatici soprattutto indiani e pakistani.

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Questa spiaggia di dune sabbiose bagnata dal caldo mare del Golfo Persico si trova a Saadyat, una delle tante isole naturali di Abu Dhabi.
Qui stanno prendendo corpo i progetti che daranno un'identità nuova al Paese. Come il "cultural district" che mira a lanciare Abu Dhabi come destinazione culturale a livello internazionale.
La zona è ancora in costruzione. Gli operai stanno lavorando al Louvre che aprirà l'anno prossimo, allo Zayed National Museum che sarà finito nel 2016 e al Guggenheim pronto per il 2017.

Il progetto è molto ambizioso e per realizzarlo l'Emirato ha chiamato le più grandi archistar mondiali. Il Louvre è un lavoro di Jean Nouvel. Il museo avrà una collezione permanente acquistata dal governo da diversi musei e gallerie, e poi prestiti internazionali.
Lo Zayed National Museum, progettato dallo studio di Norman Foster, sarà dedicato alla vita e al lavoro di Sheikh Zayed, il fondatore degli Emirati Arabi Uniti, e alle tradizioni e alla cultura del Paese.
Il Guggenheim, di Frank Ghery, ospiterà opere d'arte contemporanee di ogni parte del mondo.
Per il momento sull'isola si trova già l'UAE Pavilion, il padiglione degli Emirati dell'Expo di Shanghai del 2010 e oggi sede di iniziative culturali. E il Manarat al Saadyat, uno spazio che ospita mostre ed eventi.

La scoperta del petrolio e Sheikh Zayed, il padre della nazione
L'isola, cantiere a cielo aperto, è un po' il simbolo di questo Paese in crescita tumultuosa. Fino alla metà del secolo scorso l'Emirato era solo una distesa di sabbia con un'economia basata sulla pesca, il commercio delle perle e la coltivazione della palma da dattero.
Ma nel 1958, anno della scoperta del petrolio, per Abu Dhabi cambia tutto.
A dirigere la transizione è Sheik Zayed, fondatore degli Emirati Arabi Uniti, alla guida del Paese fino alla morte nel 2004. È lui a capire per primo il potenziale dell'estrazione del petrolio e a investire in assistenza sanitaria, istruzione e infrastrutture, e a promuovere la tolleranza religiosa.

Suo successore è il figlio 65enne Sheikh Khalifa, sostenitore di una politica economica sempre più indipendente dal petrolio. Con questo obiettivo l'Emirato sta investendo in diversi settori. Come l'energia rinnovabile con la costruzione di Masdar city, la prima città a emissioni zero. E poi trasporti, sanità, cultura e turismo.

Famiglie, tra parchi e spiagge
La concorrenza con Dubai, a solo un'ora di auto da qui, è forte. Per attrarre i visitatori, Abu Dhabi punta sulle tantissime catene alberghiere con offerte molto vantaggiose soprattutto in estate, centinaia di ristoranti per tutti i gusti ed enormi parchi di divertimento come il parco acquatico Yas Waterworld e il parco a tema Ferrari World.
Molti hotel, poi, hanno l'accesso a una spiaggia privata, anche se in estate molti ospiti preferiscono le loro piscine refrigerate. Chi ama il mare in città sceglie la Corniche, lungomare con otto chilometri di spiagge con aree gioco per bambini, piste ciclabili, bar, ristoranti e stabilimenti balneari.
Qui si trova la Corniche beach park con una sezione riservata alle famiglie, una per single e una pubblica. L'acqua è pulitissima e si nuota sotto gli occhi attenti dei bagnini.
Nell'Emirato il turismo è formato famiglia. Per i piccoli ci sono lidi riservati, ingressi gratuiti o ridotti ai parchi, spazi dedicati nei grandi centri commerciali ed è molto comune il servizio di baby sitting negli hotel.

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