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Viaggio in Cappadocia. Oltre Göreme

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Viaggio in Cappadocia. Oltre Göreme

  • – di Arianna Garavaglia
Veduta della Cappadocia (foto Milestone Media)
Veduta della Cappadocia (foto Milestone Media)

Un gregge di pecore fa rallentare una delle rare auto dirette a Tatlarin, località della provincia di Nevşehir e una delle trentasei città sotterranee della Cappadocia.

Il viaggio per raggiungere questo sito archeologico, ingiustamente escluso dai tour più comuni della regione, è un salto nell'Anatolia rurale. Si percorre una striscia d'asfalto che attraversa il paesaggio tipico della Cappadocia, tra colline, villaggi in pietra e i "camini delle fate", le formazioni coniche di roccia che punteggiano questo territorio a un tempo turistico e remoto. Lungo il percorso, per le strade, si vedono solo uomini e gruppi di ragazzini che giocano tra macchinari agricoli. A poca distanza, qualche mucca è impegnata a ruminare con indifferenza.

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Per visitare Tatlarin si parcheggia l'auto in uno spiazzo deserto. Qualche colpo su una porta di ferro anonima appoggiata al fianco di una collina e la serratura scatta. Il fascio di luce di un riflettore illumina Gesù e gli apostoli seduti alla tavola dell'ultima cena. È una delle pareti affrescate con immagini della vita di Cristo di una chiesa dell'XI secolo. I dipinti, tra i quali una Madonna con bambino e la crocifissione, sono ancora in parte conservati e i guardiani consentono ai rari visitatori di scattare qualche foto.
La chiesa fa parte della città sotterranea di Tatlarin. Accessibile al pubblico nel 1990 è una città molto ampia ma attualmente sono aperti solo due piani.

Göreme, museo a cielo aperto
Göreme è un altro mondo. A un'ora di distanza da Tatlarin il sito archeologico, con le sue spettacolari chiese rupestri circondato dalle caratteristiche formazioni in tufo vulcanico e pinnacoli in pietra, è letteralmente preso d'assalto.
Nelle chiese si entra alla spicciolata e in fila indiana. Alcune pareti sono ancora ben affrescate, altre pitture sono piuttosto rovinate. Qui si può scorgere San Giorgio che uccide il drago, Cristo Pantocratore e Madonne con Bambino.

Di per sé la città di Göreme è uno strano mix tra un villaggio tradizionale e un centro per il turismo più commerciale. Qui convivono begli hotel scavati nella roccia e ristoranti per il turismo di massa con piatti della cucina internazionale.

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Un'ora e mezza di trekking per gli sportivi (o comodamente con pochi minuti in auto per gli altri) e si arriva nel piccolo villaggio di Çavusin. L'antico centro abitato è stato abbandonato mezzo secolo fa ma la rupe e le sue abitazioni trogloditiche meritano una visita.

Ultima tappa per una Cappadocia meno conosciuta è la città sotterranea di Kaymaklı. Aperta ai turisti nel 1964 la città si compone di otto piani, dei quali solo quattro visitabili. I tunnel sono strettissimi e le stanze possono risultare claustrofobiche. In questi spazi angusti ma ventilati c'è posto per una chiesa, una cucina, aree per conservare il vino, camere e una stalla. L'ingresso alla città sotterranea si trova alla fine di un mercato coperto da un tetto di lamiere che vende la solita paccottiglia per turisti. Meglio dare una veloce occhiata e fare scorta solo di foto e bei ricordi.

Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio consultate la pagina degli indirizzi

5 settembre 2014

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