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Viaggio in Oman, tra fiordi e mari di corallo

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Viaggio in Oman, tra fiordi e mari di corallo

  • – di Arianna Garavaglia

Ripidi fiordi che si gettano nel mare turchese. Fondali corallini perfetti per lo snorkeling. E poi deserti interrotti da montagne e forti portoghesi.
La penisola di Musandam è un'enclave omanita che si affaccia sullo stretto di Hormuz, all'imbocco del Golfo Persico. Separato dal resto del paese dall'emirato di Sharjah la penisola è una delle regioni meno conosciute del sultanato. Diversi tour operator la inseriscono come estensione ai loro viaggi organizzati oppure è proposta come meta da raggiungere via terra da Dubai.

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Nonostante sia vicinissima agli Emirati Musandam è un altro mondo. Tanto sono costruiti i primi tanto la seconda è il trionfo della natura intatta.

Khasab, forte portoghese
La città principale è Khasab, a nord della penisola. I turisti fanno tappa qui perché la città ospita l'aeroporto e gli hotel più importanti. Khasab è il punto di partenza per i tour nel deserto, ospita centri di immersione e dal suo porto si parte anche per le escursioni in barca. Da vedere in città il suo souq e poi l'imponente forte di Khasab, costruito nel XVI secolo dai portoghesi che allora detenevano il commercio nello Stretto.

Dal porto di Khasab, come da quello della città meridionale di Dibba, partono le escursioni verso i «fiordi d'Arabia», ripidi promontori che si estendono per chilometri di costa. Di solito il programma comprende un tour lungo le falesie, bagno e snorkeling spesso a bordo di dhow, le imbarcazioni tipiche della zona.
Le acque della regione ospitano coralli, diversi delfini, balene (il mese migliore per incaricarle e febbraio), squali pinna nera, pesci pappagallo, pesci angelo e pesci pagliaccio e cavallucci marini. Il paradiso per chi ama le immersioni.
Tra i fiordi il più spettacolare è il Khor al Sham che si estende per 16 km. Lungo la costa del fiordo si trovano piccoli villaggi raggiungibili solo in barca. A mezz'ora di barca da Khor al Sham si trova Telegraph Island, isola rocciosa che prende il nome dal telegrafo costruito dai britannici sull'isola ma ormai abbandonata. Qui si fermano le barche delle crociere.

La montagna delle donne
Lasciato il mare c'è un entroterra altrettanto affascinante. Allontanandosi dalla costa si entra in una distesa di sabbia interrotta da montagne, oasi e wadi. È il regno dei beduini e delle popolazioni di montagna che vivono in villaggi sulle pendici dei monti. La penisola di Musandam è una terra di contrasti, una regione in cui convivono mari corallini, deserti e montagne. Il monte più alto è il Jebel Harim che supera i duemila metri. Jebel Harim si traduce come "la montagna delle donne". Il nome deriva dai tempi antichi durante i quali le donne della regione si rifugiavano nelle caverne della montagna per sfuggire ai pirati o alle lotte tra tribù rivali. Tempi passati ora da questo monte si gode di una vista spettacolare sull'Oman.

Per saperne di più e per organizzare il vostro viaggio consultate la pagina degli indirizzi

23 dicembre 2014

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