Passo dopo passo, cantiere dopo cantiere, Milano sia prepara a svelare il suo nuovo volto in occasione di Expo 2015. Una città da scoprire per i milioni di visitatori stranieri attesi e da riscoprire per i suoi abitanti. Che, in questi anni, hanno visto trasformare ex aree industriali dismesse, crescere un nuovo skyline disegnato da grattacieli ed edifici e, soprattutto, avanzare, dall'hinterland verso il centro storico, nuove aree verdi. Una piccola grande rivoluzione green che Viaggi24 ha visitato con l'autore del progetto, l'architetto Andreas Kipar, fondatore dello studio LAND - Landscape Architecture Nature Development, insieme all'agronomo Giovanni Sala.
Iniziato nel 2003 con il sostegno dell'Associazione Interessi Metropolitani, il progetto, chiamato Raggi Verdi, ha permesso di creare un grande anello verde lungo 72 km che abbraccia l'area dell'hinterland milanese da cui partono otto vie ciclo-pedonali lungo le quali si raggiunge il centro della città in corrispondenza delle otto antiche Porte integrandosi perfettamente con le diverse aree riqualificate. Raggi ideali che creano inediti percorsi verdi.
Parchi, piazze e giardini hanno cominciato a fiorire una decina d'anni fa. A partire dalle aree dell'hinterland dove le grandi aree industriali dismesse liberavano strutture e spazi preziosi da ripensare guardando al futuro. Primi fra tutti il Parco Nord, un'area di 600 ettari sulla quale si trovavano storiche fabbriche, edifici agricoli e residenziali di fine '800 dei nobili milanesi accanto a numerose abitazioni moderne. La risistemazione dell'area ha permesso di creare un grande polmone verde di svago e divertimento e di conservare le testimonianze del suo passato industriale con funzioni rinnovate per la città. Da scoprire a piedi o in bicicletta tra prati, alberi, laghetti e percorsi botanici, difficili da immaginare a soli pochi chilometri dal centro della città. L'area verde del Parco Nord è stato esteso fino a collegarsi con altre aree dell'hinterland formando, così, una green belt attorno a Milano. Una boccata d'ossigeno necessaria per il capoluogo, se si pensa che è la città più densamente edificata d'Europa.
Anche nella vicina Bicocca, dove le fabbriche dismesse hanno ceduto il posto ai nuovi centri direzionali di aziende internazionali, università e teatri, ruotano attorno a un nuovo centro verde chiamato la Collina dei Ciliegi, dove prendersi una pausa dalla frenesia della città. Un'oasi di oltre 400 piante attraversata da vialetti e piccole piazze da cui ammirare, in lontananza, il nuovo skyline di Milano. Quello ridisegnato dagli edifici e dai grattacieli sorti nelle centralissime zone di Porta Nuova, Garibaldi e dell'Isola diventate un nuovo luogo d'incontro. Anche qui, il verde fa da elemento di congiunzione tra i diversi quartieri, un tempo divisi. Dove una volta sorgeva il luna park delle Varesine, oggi si trovano giardini di aceri, aiuole di fiori, e una promenade ciclopedonale - la più lunga di Milano, con 1 km di percorso da Piazza XXV Aprile verso Corso Como e Piazza Gae Aulenti - da vivere e percorrere in tutta tranquillità.
Infine, abbiamo visitato un'altra area totalmente rinnovata, quella del Portello, nell'hinterland a nord-ovest di Milano, uno dei grandi accessi alla città. Le nuove abitazioni e gli edifici preesistenti, ora, affacciano su un grande parco urbano di 70.000 mq pensato come luogo di continuità con il vicino Monte Stella, la storica collina artificiale realizzata nel dopoguerra da Piero Bottoni. Il verde corre lungo rilievi e spazi coltivati: nel Giardino del Tempo, con piante e fiori che regalano una passeggiata tra i colori della natura, sulla Collina del DNA, dove si sale lungo un percorso a doppia spirale e, attorno a un laghetto circondato dalle piccole colline che separano il centro abitato dalle grandi vie trafficate di Milano. Donandole nuovi spazi più sani e vivibili.
5 febbraio 2015
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