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Mauritius, fuga al caldo dei Tropici

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Mauritius, fuga al caldo dei Tropici

  • – di Arianna Garavaglia
(ph Mauritius Tourism Promotion Authority)
(ph Mauritius Tourism Promotion Authority)

Sdraiati sotto il caldo sole dell'estate australe intere famiglie e gruppi di amici occupano ogni centimetro libero di questo tratto di spiaggia nei pressi di Grand Baie, grande baia turistica nel nord di Mauritius.
Il lungomare e la pineta sono invasi da camioncini dei gelati, auto con le portiere aperte e l'autoradio accesa, e stuoie su cui giocano i bambini.
Poco più in là, davanti alla statua di una divinità indù, i fedeli si bagnano nelle acque trasparenti dell'Oceano Indiano.

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Fine novembre. In questa piccola isola al largo delle coste del Madagascar è un giorno di vacanza che coincide con celebrazioni religiose induiste.
I mauriziani di origine indiana rappresentano la maggioranza della popolazione, segue poi la popolazione di origine africana, europea e cinese.
«Ma noi ci sentiamo tutti mauriziani», rispondono gli ospitali abitanti di quest'isola protetta dalla barriera corallina e con un entroterra coperto di boschi, piantagioni di tè e punteggiato da cascate e colline.

Melting pot tropicale
Mauritius è una terra meticcia, un insieme di etnie e religioni che vivono pacificamente su quest'isola a 2000 km dalle coste del continente africano.
Una terra di contaminazioni, frutto della sua storia. Conquistata dagli olandesi alla fine del XVI secolo - che la chiamarono Mauritius in onore del principe Maurizio di Nassau - l'isola fu occupata dai francesi nel Settecento e dai britannici nell'Ottocento. Il paese diventa indipendente nel 1968 e repubblica nel 1992.
Le tracce di queste dominazioni e dei flussi migratori dall'Asia e dell'Africa si sono fuse creando il melting pot della cultura creola che viene celebrata ogni anno con il Festival Internasional Kreol. Durante questi giorni di festa (quest'anno dal 19 al 29 novembre) Mauritius celebra la sua anima creola con concerti di séga, la musica e danza mauriziana nata dall'evoluzione di balli del periodo della schiavitù accompagnate da canti e dalla ravanne, strumento a percussione simile al tamburo.

Le ville coloniali
Lascito del suo passato coloniale sono diverse ville come lo Château de Labourdonnais e
la Maison Eureka.
Château de Labourdonnais, si trova a Mapou nel Nord, ed è stato per tre generazioni di proprietà della famiglia Wiehe. La villa, a due piani e circondata da verande e terrazze, è oggi un museo che consente di fare un salto indietro nel tempo quando questo edificio si trovava al centro di una grande piantagione di canne da zucchero. La canna da zucchero è stata per secoli l'unica fonte economica di Mauritius, oggi è ancora molto importante ma si affianca al turismo, al settore tessile, e ai servizi.
Ora qui si trova un frutteto e un ristorante, La Table du Château gestito dallo chef italiano Fabio De Poli. Dopo una lunga carriera in Asia e Oceano Indiano come chef di resort di lusso oggi Fabio è alla guida di questo locale che propone una «cucina delle isole» con prodotti locali (come cuore di cocco e frutto del pane) e cucinate con tecniche internazionali.

La Maison Eureka, a Moka, nel verde entroterra di Mauritius, è una splendida villa coloniale del ‘800 circondata da piantagioni di tè e da giardini di ebano e bambù. Grazie ai suoi interni d'epoca la casa, aperta al pubblico, è spesso utilizzata come set per film.

Alla scoperta della vegetazione mauriziana
Un riassunto della flora locale si trova a Pamplemousse Botanic Garden. Il parco è conosciuto anche come Sir Seewoosagur Ramgoolam Botanic Garden (dal nome del primo ministro di Mauritius post indipendenza) e si trova nella zona di Pamplemousse, a nord della capitale Port Louis. I giardini botanici sono una delle attrazione di Mauritius e custodiscono piante locali ed esotiche. Creati nel Settecento qui si trovano, tra gli altri, 100 tipi diversi di palme, baobab, jackfruit, frangipani e mimose giganti. L'angolo più fotografato è lo stagno ricoperto di ninfee giganti.

Tappa poi al Black River Gorges National Park, unico parco nazionale dell'isola creato nel 1994 nella parte sud-occidentale di Mauritius. Il parco ha un'estensione di 6754 ettari e conserva circa la metà di piante presenti sull'isola.
Tra le attività principali del parco c'è il trekking. Mappe e guide locali sono a disposizione presso il centro visitatori principale all'ingresso occidentale del parco e presso il centro informazioni Pétrin più a est.

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