"Se aspetti abbastanza, le persone dimenticano la macchina fotografica e la loro anima comincia a librarsi verso di te". E' così, con pazienza, attesa e dedizione che Steve McCurry ha scattato immagini diventate, poi, vere e proprie icone in tutto il mondo. Alcune di queste sono esposte nella retrospettiva Senza Confini in corso alla Galleria Harry Bertoia di Pordenone fino al 12 giugno. Un viaggio simbolico attraverso 120 immagini scattate in 40 anni di lavoro che lo ha portato in ogni angolo del Pianeta. Fino a Cuba, il più recente progetto realizzato dal fotografo e che viene presentato nella città friulana in prima assoluta in una sezione a se stante.
Scatto dopo scatto, la mostra ripercorre i luoghi che hanno scandito la vita e il lavoro del grande fotografo americano. Dall'India all'Africa, dalla Cina a Cuba: una vita senza confini, appunto, attraversata tra rischi e pericoli.
La sua carriera è iniziata, infatti, alla fine degli anni Settanta in Pakistan, poco prima dell'invasione russa, al seguito dei guerriglieri dove, per primo, raccontò al mondo intero, attraverso le sue immagini, il conflitto in atto con la conseguente odissea dei rifugiati. A questa esperienza risale lo scatto forse più celebre di tutti i tempi: Sharbat Gula, la bambina afgana diventata un'immagine di culto che gli valse la Robert Capa Gold Medal for Best Photographic Reporting from Abroad, assegnata a fotografi che si sono distinti per eccezionale coraggio.
Da allora ha continuato a viaggiare nelle zone dei conflitti internazionali, come le guerre in Iran-Iraq, Beirut, Cambogia, Filippine, Afghanistan e la Guerra del Golfo per raccontare non solo degli effetti tragici e devastanti delle guerre sul paesaggio ma anche, e soprattutto, delle sue conseguenze umane.
Le fotografie di Steve McCurry sono dunque, soprattutto, storie di vita. Ed è proprio questo insieme di esperienze e di emozioni che ha reso molte delle sue immagini, a partire dal ritratto della bambina afghana, delle vere e proprie icone, conosciute in tutto il mondo. Nei suoi scatti, lascia che siano gli sguardi, i volti e i gesti delle persone a raccontare il momento e la vita nei diversi luoghi del Pianeta. Fino a Cuba dove, dopo oltre 50 anni, si è compiuta una svolta storica, oggetto del suo ultimo progetto fotografico, presentato in prima assoluta nella mostra Senza Confini. Dove, ancora una volta, sono gli uomini e i sentimenti a raccontare il nuovo corso dell'Isla Grande.
L'esposizione, a cura di Biba Giacchetti, è promossa e organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Pordenone su progetto di Sudest 57. L'evento è patrocinato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia con il sostegno della provincia di Pordenone, di Friuladria Crédit Agricole, di Coop Alleanza 3.0 e di GSM Gestione Servizi Mobilità di Pordenone.
INFORMAZIONI
Senza Confini – Le icone di Steve McCurry
Dove: Galleria Harry Bertoia, Pordenone
Quando: fino al 12 giugno 2016
Orari: da mercoledì a domenica dalle 15.00 alle 19.00
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