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A Mantova, per il Festivaletteratura

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A Mantova, per il Festivaletteratura

  • – di Arianna Garavaglia
Veduta delli Mantova (ph Roberto Merlo)
Veduta delli Mantova (ph Roberto Merlo)

Dopo 11 anni torna Jonathan Safran Foer. "Eccomi", così si chiama il nuovo romanzo dell'autore di "Ogni cosa è illuminata"  che presenterà il suo nuovo libro il 3 settembre prossimo a Mantova. Si tratta del primo appuntamento del Festivaletteratura di Mantova, previsto dal 7 all'11 settembre nella città dei Gonzaga, quest'anno anche capitale delle cultura italiana.

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Sono tanti gli scrittori attesi per il ventesimo anno del festival: tra questi l'irlandese Edna O'Brien, l'americano Roger Rosenblatt , il Premio Pulitzer Philip Schultz e la vincitrice del Prix Goncourt Lydie Salvayre. E poi Dany Laferrière, primo scrittore di origine haitiana a diventare accademico di Francia.
E poi ancora Simonetta Agnello Hornby, Alessandro Baricco, Roberto Calasso, Michela Murgia, Carlo Lucarelli. il libanese Amin Maalouf e Paco Ignacio Taibo II.

Anche il Festival poi festeggia i suoi 20 anni e per l'occasione ha chiesto di tornare ad alcuni scrittori intervenuti nelle edizioni precedenti e ha chiesto loro di presentare il libro che ha accompagnato i loro 20 anni. Tra gli ospiti Julian Barnes, Jonathan Coe, Jay McInerney e Alain De Botton.

Mantova, gioiello d'arte
Chi si trova a Mantova per il Festival ha l'occasione di esplorare questa splendida città d'arte, patrimonio Unesco.
Si parte naturalmente da Piazza Sordello, uno dei luoghi del Festival. Qui affacciano il Palazzo Ducale e il Duomo.
Palazzo Ducale, che fu sede dei Gonzaga tra il 1328 e il 1707, è composto da diversi cortili, gallerie, giardini ed edifici costruiti e modificati nel corso dei secoli
Il complesso del Palazzo comprende il palazzo del Capitanio, collegato alla Magna Domus. E poi il trecentesco Castello di San Giorgio, la Domus Nova, la Corte Nuova, la cinquecentesca chiesa di Santa Barbara e piazze interne e giardini.
Il castello di San Giorgio conserva la Camera degli Sposi: una sala affrescata nel ‘400 da Mantegna con scene della vita dei Gonzaga.

Sempre su piazza Sordello si trova anche il Duomo in stile romanico con aggiunte gotiche. La facciata, in marmo di Carrara, risale invece al 1761.

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