ILSOLE24ORE.COM > Notizie Economia e Lavoro ARCHIVIO

Il 50% di uno choc a Wall Street si trasmette all'Europa

di Antonio Pollio Salimbeni*

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
25 GENNAIO 2008

Secondo calcoli del Fondo monetario internazionale nel ventennio 1986-2005 il 38% delle fluttuazioni nell'andamento della produzione in Europa occidentale era da attribuire al contesto regionale, il 27% a fattori nazionali e solo il 5,6% a quanto avveniva nel mondo. Tra il 1960 e il 1975 il peso del contesto regionale era solo del 20% mentre il fattore nazionale pesava per un terzo e il mondo per un quarto. Ciò significa che i fattori globali hanno perso importanza tra gli elementi di guida del ciclo economico nazionale mentre è aumentata l'importanza di quanto accade nell'area regionale di riferimento. Insieme all'aumento dei legami commerciali con i paesi emergenti (il 26% delle esportazioni europee va in Cina, Asia, Russia e America Latina contro il 13% destinato al mercato Usa) ciò ha fornito argomenti alla teoria del ‘decoupling', lo sganciamento dagli eventi dell'economia americana. La caduta delle Borse in Asia e in Europa nell'ultimo ‘lunedì nero', però, ha dato a questa teoria un brutto colpo e ora si teme, come in passato, che una recessione aldilà dell'Atlantico si trasferisca anche al di qua.
Secondo il Fondo monetario i legami commerciali diretti non costituiscono il canale maggiore di trasmissione degli choc (l'eurozona commercia più con il Regno Unito che non con gli Usa), bensì è proprio il canale finanziario che può fare la differenza. I prezzi che si determinano a Wall Stret hanno un forte potere segnaletico per l'intero mercato globale e ciò è sempre stato confermato nei periodi di stress quando la sfiducia si propaga. Si calcola che almeno il 50% di uno choc a Wall Street si trasmette all'Europa e circa un terzo dei movimenti dei prezzi azionari dell'eurozona è guidato da quanto accade nella borsa americana. Per la Borsa americana quanto accade dell'eurozona vale invece uno striminzito 8%.
Così i critici della teoria del ‘decoupling' si prendono la rivincita, mettono insieme i calcoli sulle recessioni passate: all'1% in meno di crescita del pil americano corrisponde un taglio di 0,2% al pil francese e di 0,25% al pil tedesco e italiano. Alle autorità europee convinte che gli anni di crescita solida alle spalle, il forte aumento dell'occupazione grazie alle riforme nel mercato del lavoro e alla moderazione salariale di lungo periodo, la maggioreflessibilità dei mercati, le migliori condizioni dei bilanci pubblici e la politica monetaria delle Bce pongano un argine agli effetti recessivi, i critici ribattono che casomai siamo alla vigilia del ‘recoupling', del riagganciamento. La Lehman Brothers calcola che nell'improbabile caso in cui tutti paesi industrializzati dovessero patire una crescita zero come all'inizio degli anni '80, l'Asia escluso il Giappone dimezzerebbe soltanto la propria espansione (8,7% nel 2007), il che lascia margini alle esportazioni europee tanto più che in Asia non si fermerà la costruzione delle grandi infrastrutture. Ma già l'anno scorso per compensare le minori esportazioni tedesche negli Usa la Germania avrebbe dovuto aumentare le esportazioni in Cina del 75% e invece sono cresciute solo del 14,3%. Uno sforzo impossibile almeno su un solo mercato.
Ecco il motivo per cui si comincia a pensare allo stato attuale delle cose, parlare di ‘decoupling' è quantomeno prematuro. Altra cosa è ritenere che oggi l'eurozona si trovi in condizioni migliori rispetto a dieci anni fa per resistere a uno choc e, forse, riprendersi più rapidamente in caso di forte frenata. Perché il problema europeo è proprio questo: nel 2001 gli Usa entrarono in recessione, l'eurozona no limitandosi a un rallentamento e mentre i primi si ripresero rapidamente, nella seconda la crescita è rimasta debole più a lungo.

RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER   
Effettua il login o avvia la registrazione.


 
   
 
 
 

-UltimiSezione-

-
-
6 maggio 2010
6 maggio 2010
6 maggio 2010
6 aprile 2010
6 maggio 2010
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-