L'Italia può riuscire a rafforzare la sua produttività del 14% nell'arco di un decennio - pur in quadro di crescita modesta per i prossimi 5 o 6 anni - accelerando sulle riforme regolamentari in materia di commercio, professioni ed energia (servizi di elettricità e gas). Lo afferma l'Ocse, che nel rapporto "Italia: una migliore regolamentazione per rafforzare le dinamiche dei mercati", rileva «progressi significativi» su diverse voci chiave: «Negli ultimi anni sono stati ridotti i costi delle procedure normative, sono stati liberalizzati i mercati dei prodotti e la pubblica amministrazione è stata modernizzata». Promossa a pieni voti, poi, l'amministrazione italiana in tema di servizi fiscali a portata di mouse. Confermata, a questo proposito, la leadership dell'agenzia delle Entrate.

Sul fronte della crisi il segretario generale dell'Ocse Angel Gurria ha chiarito che «bisogna fare giustizia: l'Italia non ha ritenuto necessario un aumento delle spese e del fabbisogno e ha resistito alle pressioni. Oggi è molto evidente che era la strada giusta». Musica per le orecchie del ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. «I paesi che hanno spinto troppo sulla spesa e avevano già una posizione fiscale debole oggi hanno problemi sui mercati», ha ammonito Gurria. Insomma, «non sarebbe serio, né corretto, parlare di un effetto contagio della Grecia su altri paesi tra cui l'Italia». C'è da sperare che i mercati finanziari, oggi peraltro in caduta con Piazza Affari che fa peggio di Londra, Parigi e Francoforte, la pensino allo stesso modo.

In ogni caso, se è vero che il nostro paese ha compiuto progressi nel processo di semplificazione normativa, è altrettanto vero che dovrà andare avanti per ridurre «tutte le pastoie burocratiche». Le statistiche mostrano, sostiene l'Ocse, «che l'Italia si trova allo stesso livello di altri paesi europei, ma su alcuni punti è ancora indietro».

«Come tutti i Paesi Ocse - si legge nel Rapporto - l'Italia sta affrontando la crisi economica. In tale contesto, la definizione e l'attuazione di una strategia chiara e coerente per la riforma della regolamentazione fanno parte degli strumenti di intervento che possono essere impiegati per il potenziamento delle prospettive di crescita di lungo termine». È innegabile, d'altra parte, che l'eccesso di regole può essere un ostacolo allo sviluppo, ha detto Tremonti. «I paesi non fortunati - ha sottolineato il responsabile dell'Economia - lottano perché hanno un difetto di alimenti, materie prime e cibo. I paesi più fortunati lottano perché hanno un eccesso di regole. Se le regole sono fondamentali sono la base per lo sviluppo, altrimenti possono essere ostacolo allo sviluppo».

Intanto, grazie alle riforme avviate soprattutto nel campo della Pubblica amministrazione, i costi delle imprese in Italia sono scesi di 4 miliardi di euro, «in particolare per le Pmi», ha sottolineato Gurria. Soprattutto, ha detto il segretario dell'Organizzazione per la cooperazione e lo svilippo economico, presente anche il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, il taglia-leggi sta producendo risultati tangibili. «La cosiddetta "ghigliottina normativa" - ha aggiunto Gurria - sta diventando un tratto caratteristico dell'Italia. Un esempio molto importante per i nostri paesi. L'Italia ha inoltre mostrato un deciso impegno per un Pubblica amministrazione più efficace svecchiando i processi gestionali».

A questo proposito lo stesso Calderoli ha precisato che «l'obiettivo è quello di arrivare a cinquemila sole leggi in vigore», dalle diecimila attuali. Altra raccomandazione di Gurria, rafforzare «la concorrenza attribuendo all'autorità antitrust la potestà di imporre sanzioni alle associazioni in modo più efficace» e dare all'Authority «la possibilità di prolungare i tempi dedicati alle indagini sulle fusioni e aumentando le risorse della stessa».

Quanto al cavallo di battaglia di Tremonti, quello dei Global legal standard per riformare le regole della finanza internazionale, «nella riunione ministeriale Ocse di fine maggio, a Parigi, ci sarà un momento particolare per parlare dell'iniziativa di Tremonti e Berlusconi, che ha preso avvio due anni fa a Villa Madama, con professori ed esperti. Abbiamo lavorato in sede G-8, ora in Ocse», ha detto Gurria. Il segretario dell'Ocse ha specificato che «forse ci sarà un'iniziativa alla ministeriale Ocse, con una dichiarazione comune dei paesi membri, vediamo se si riesce. Dopo ci sarà una road-map e vedremo di integrarla con le discussioni del G-20». Insomma un percorso tortuoso, ma in fase evolutiva.

Tremonti ha anche colto l'occasione per ribadire che la riforma fiscale si farà e sarà «la più ampia e meno domestica possibile». Il titolare del Tesoro ha ammesso che si tratta «di un obiettivo ambizioso» non perseguito da nessun altro Paese e per questo «bisogna essere prudenti». «La riforma fiscale è fondamentale - ha detto ancora Tremonti - e chiederemo il supporto del Fondo monetario, dell'Ocse e della Commissione Ue» perché «vogliamo un dibattito internazionale».
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