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UniCredit cartolarizza mutui per 23 miliardi

di Isabella Bufacchi

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Venerdí 14 Novembre 2008

UniCredit ha confezionato una cartolarizzazione di mutui residenziali a undici cifre per 23.789.098.370 euro. Il bond che sarà emesso dal veicolo Cordusio RMBS srl e che ieri ha ottenuto il rating "A1" di Moody's ha un importo mozzafiato, senza precedenti per il mercato italiano e tra i più grandi in Europa: 22,25 miliardi.

L'operazione, come ha spiegato un portavoce di UniCredit, serve per «mettere in cascina» titoli utilizzabili come collaterale nelle operazioni di rifinanziamento della Banca centrale europea. Ma guarda avanti, ai prossimi mesi perché non risponde ad alcuna necessità immediata. UniCredit «non ha alcun problema di liquidità» e nel breve periodo questa cartolarizzazione non serve per attingere fondi dalla Bce.

Se anche le linee di credito a breve termine della banca guidata da Alessandro Profumo, oggi in assemblea ordinaria e straordinaria, non dovessero essere rinnovate nell'arco temporale dei prossimi 90 giorni, tra tre mesi l'istituto potrebbe comunque contare su 20 miliardi di liquidità. Tutto sotto controllo anche sul fronte del medio-lungo periodo, stando a fonti della banca: UniCredit ha precisato che le obbligazioni in scadenza nel quarto trimestre 2008 sono state finanziate in anticipo e che il loro rimborso è già completamente coperto. In quanto al 2009, la necessità di funding a medio termine di UniCredit sarà più bassa di quella del 2008.

Questa maxi-securitization è dunque puramente a scopo prudenziale: l'andamento del mercato è imprevedibile e la volatilità è tale da non consentire a nessuna banca di abbassare la guardia, anche guardando avanti. Per questo 22,25 miliardi di residential mortgage-backed securities con rating "A1" fanno comodo: l'approccio è «opportunistico», UniCredit si vuole lasciare aperte tutte le porte e i magazzini pieni di collaterale. Se questa cartolarizzazione fosse stata impostata per bond con rating "AAA", l'ammontare sarebbe stato ben più basso dei 22,25 miliardi con rating "A1". La cedola di questo speciale bond, con scadenza legale 2060 ma con una formula di call option che consente all'emittente di riacquistare il titolo anticipatamente a ogni data di pagamento di coupon, è stata fissata a un margine di 1 punto percentuale sopra l'Euribor a tre mesi (quando sul mercato alcune cartolarizzazioni "AAA" rendono attorno al 3,5% sopra il Libor). La struttura prevede anche "piccola" tranche di obbligazioni senza rating da 1,539 miliardi.

Questa Cordusio cartolarizza oltre 222.000 mutui tutti in bonis, una fetta consistente del nuovo portafoglio di UniCredit Banca per la Casa, dove in seguito alla ristrutturazione del gruppo sono confluiti i prestiti per l'acquisto della casa di UniCredit Banca, Banca di Roma e Bipop Carire. « L'importo non influisce sui tempi di assegnazione dei rating perché sono altri i fattori con implicazioni temporali come la complessità della struttura della cartolarizzazione e il tipo di attivi utilizzati – ha spiegato Pier Paolo Vaschetti, l'analista di Moody's che si è occupato di questa cartolarizzazione –. In questa operazione, una sorta di multioriginator, noi conoscevamo già bene le procedure delle tre banche coinvolte avendo assegnato in passato i rating alle cartolarizzazioni sui mutui di UniCredit Banca, Banca di Roma e BiPop Carire». I rating di Moody sulle cartolarizzazioni italiane di mutui residenziali, assegnati su circa 90 miliardi di bond, sono in gran parte relativamente stabili, nonostante la crisi sui subprime americani e sebbene il ritardo dei pagamenti sia aumentato in Italia come in altri Paesi europei.

Finora quest'anno le banche europee hanno emesso e riacquistato quasi 400 miliardi di euro di cartolarizzazioni per crearsi in casa le garanzie collaterali necessarie per attingere alla liquidità messa a disposizione (per importi illimitati) dalla Banca centrale europea. L'unico limite per le banche, in verità, è rappresentato dalla loro stessa capacità di dare alla Bce il collaterale. Per questo motivo il decreto "salva liquidità" emanato dal Governo a inizio ottobre ha allestito operazioni straordinarie - come lo swap tra Tesoro e banche - per consentire al sistema bancario di rastrellare una maggiore quantità di titoli collaterali, persino i titoli di Stato. Ma questo canale è rimasto sulla carta perché mancano all'appello i regolamenti attuativi che avrebbero dovuto vedere la luce entro 30 giorni dall'entrata in vigore del decreto-legge.


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