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Controlli su banche, Tremonti: «Darei la vigilanza alla Bce»

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13 marzo 2009

Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha annunciato che ci sarà «un grandissimo impegno dei Prefetti» negli osservatori sulla stretta al credito per famiglie e imprese da parte delle banche. Nel corso di una conferenza stampa all'Ambasciata italiana a Londra, dove ha partecipato alla riunione della Task force per i finanziamenti ai sistemi sanitari, il ministro ha voluto rispondere così alla circolare della Banca d'Italia secondo cui i prefetti non possono chiedere direttamente alle banche i dati sull'andamento del credito ma si è limitato ad osservare che: «È stata ragione di grande orgoglio prendere la parola davanti a tutti i prefetti della Repubblica italiana». La settimana prossima, ha anticipato il ministro, «terremo una riunione con Confindustria, Abi, banche e sindacato. Vorremmo riferire sull' avanzamento dei lavori, cosa hanno fatto la Sace, la Cassa depositi, il Governo sul flusso credito a economia. Inoltre analizzeremo come avanzano gli osservatori, che funzionano con grandissimo impegno dei prefetti».

Poi Tremonti ha ampliato l'orizzonte suggerendo che se gli operatori sono sistemici, la vigilanza dev'essere sistemica, quindi dev'essere a livello europeo. Il responsabile del dicastero di via XX Settembre ha sottolineato: «Io darei tutto (i compiti di vigilanza, ndr) alla Banca centrale europea». «È una questione di mezzi. Se quelli che si devono controllare hanno la Ferrari, i controllori non possono avere la bicicletta. Se gli operatori sono sistemici, siano essi banche o finanziarie, anche la vigilanza dev'essere sistemica. Io darei tutto alla Bce», ha affermato Tremonti. «Ma non so se questo implica un revisione del Trattato», ha osservato ancora il ministro.

Intanto arriva dalla maggioranza, in particolare dalla Lega, una critica alla direzione intrapresa dal Governo. Giusto attivare controlli sul credito erogate delle banche presso le prefetture, «ma non con i prefetti»: meglio ci siano anche le associazioni imprenditoriali. È la posizione del leader del Carroccio e ministro per le Riforme, Umberto Bossi. Lasciando Montecitorio, Bossi ha spiegato: «Non tutti i prefetti capiscono di economia, non è una cosa semplice. Gli imprenditori si fidano di più delle associazioni imprenditoriali». Dunque sì a controlli «in Prefettura», ma «non del prefetto». Tuttavia, ha aggiunto Bossi, «serve un accordo» fra il ministro dell'Economia e il governatore di Bankitalia, Mario Draghi.

13 marzo 2009
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