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Prefetti controllori del credito,
Banca d'Italia detta le regole

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12 marzo 2009

Gli Osservatori sul credito istituiti presso le prefetture non possono rivolgersi direttamente alle banche né ottenere cifre disaggregate sui prestiti concessi dai singoli istituti. Il governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, ha fissato i paletti sulla misura contenuta nel decreto anti-crisi varato dal Governo a fine 2008. Saranno le Filiali di via Nazionale «a corrispondere alle esigenze informative delle Prefetture fornendo dati aggregati a livello territoriale e per settore di controparte».

In un messaggio inviato ieri a tutti i responsabili locali di via Nazionale, l'inquilino di Palazzo Koch rivela che sulla questione è stata avviata una discussione con il ministro Giulio Tremonti: «La posizione dell'Istituto», si legge nel documento, «è stata portata a conoscenza del Ministero dell'Economia e delle Finanze, con il quale è in corso un confronto sulle modalità del monitoraggio sul finanziamento dell'economia, con riferimento anche al ruolo degli istituendi osservatori presso le Prefetture».

Draghi fa sapere che nei giorni scorsi le direzioni di alcune filiali di via Nazionale «sono state invitate a partecipare, presso le locali Prefetture, a incontri aventi a oggetto l'andamento delle relazioni di credito del sistema bancario con le imprese e le famiglie». Durante alcune di queste riunioni, spiega il governatore, «sono stati diffusi prospetti finalizzati a raccogliere direttamente dalle banche i dati e le informazioni concernenti il volume dei prestiti erogati dai singoli intermediari. In altri casi le Prefetture hanno richiesto direttamente alle Filiali» di Bankitalia «informazioni e valutazioni sull'andamento del credito a livello locale».

Il governatore non ha dubbi: sulla base della legge «una richiesta diretta di dati disaggregati alle banche non appare giustificata». Saranno invece le Filiali di via Nazionale a gestire la trasmissione delle cifre e dovranno farlo «sulla base di linee guida che verranno predisposte» dal Servizio statistiche economiche di Palazzo Koch.

Nell'attesa, a tutte le Prefetture provinciali che ne faranno richiesta potranno essere forniti, «trimestralmente e per i quattro trimestri più recenti» i seguenti dati regionali: «Tassi di crescita sui dodici del mesi del credito (corretti per le cartolarizzazioni), distintamente per famiglie e imprese; i dati delle imprese avrebbero anche il dettaglio settoriale (manifatturiero, costruzioni e servizi) e dimensionale (imprese fino a 20 addetti e imprese oltre 20 addetti); tassi di ingresso in sofferenza (calcolati come media degli ultimi quattro trimestri disponibili) per famiglie e imprese; tassi di crescita della raccolta bancaria da clientela ordinaria; numero di banche operanti e di sportelli bancari; tassi di interesse sui prestiti a breve e medio-lungo termine; tassi di interesse sui depositi in conto corrente».

Alle Prefetture che lo richiedessero potranno essere fornite, in aggiunta, anche «le seguenti informazioni provinciali, per i quattro trimestri più recenti disponibili: tassi di crescita sui dodici mesi del credito (corretti per le cartolarizzazioni) distintamente per famiglie e imprese; tassi di ingresso in sofferenza distintamente per famiglie e imprese (calcolati come media degli ultimi quattro trimestri disponibili); tassi di crescita della raccolta bancaria da clientela ordinaria; numero di banche operanti e di sportelli bancari».

Le informazioni, prosegue Draghi, «saranno corredate di una breve nota di commento (di lunghezza inferiore a una pagina e di formato standardizzato) predisposta per ciascuna regione». Cifre e nota esplicativa «saranno elaborati e redatti dai Nuclei regionali per la Ricerca Economica e dagli Osservatori economici regionali, sulla base di linee guida predisposte dal Servizio Sse, al fine di assicurare coerenza con i dati riportati nelle pubblicazioni regionali. La revisione dei documenti sarà curata dalla Divisione Analisi territoriali del Servizio Sse con il supporto dei Nre stessi». E per assicurare la massima trasparenza, conclude il governatore, l'intero materiale sarà pubblicato anche sul sito internet della Banca.

12 marzo 2009
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