Resta alta la tensione tra Svizzera ed Italia nel capitolo dello scudo fiscale e dei controlli anti-evasione. L'ambasciatore d'Italia a Berna sarà convocato dal Governo elvetico, che gli chiederà conto del blitz attuato ieri contro 76 sedi di filiali italiane di banche svizzere da parte della Guardia di Finanza e dell'Agenzia delle entrate. L'obiettivo dichiarato era il controllo dell'adempimento dell'obbligo di comunicazione sulle operazioni con la clientela, ma secondo il portavoce del Governo di Berna, André Simonazzi, si è trattato di una operazione attuata in modo chiaramente "discriminatorio".
Il Governo svizzero si è occupato della vicenda durante la sua seduta di questa mattina e dopo la riunione è emersa la notizia della prossima convocazione dell'ambasciatore italiano da parte del ministro degli Esteri, la signora Micheline Calmy-Rey. La situazione "ci preoccupa" ha detto il ministro degli Interni, Pascal Couchepin, parlando sempre del blitz contro gli istituti elvetici in Italia. André Simonazzi ha precisato che il Governo sta seguendo da settimane il dossier italiano in vario modo collegato allo scudo fiscale. Lo stesso portavoce di Berna ha aggiunto che il ministro delle Finanze e presidente di turno della Confederazione, Hans-Rudolf Merz, resta in contatto con le autorità del Ticino, il cantone più toccato dal filone dello scudo fiscale.