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I fratelli Moratti e Colaninno
manager a stipendio fisso

di Gianni Dragoni

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30 marzo 2010
Gian Marco e Massimo Moratti in una foto d'archivio (Ansa)

I fratelli Gian Marco e Massimo Moratti e l'imprenditore mantovano Roberto Colaninno sono manager a stipendio fisso, senza quota variabile legata ai risultati, nelle loro aziende quotate in Borsa. Anche nel 2009 i fratelli Moratti hanno percepito dalla Saras il medesimo compenso - 2,536 milioni lordi a testa - che ricevono almeno dal 2005, secondo quanto risulta dalla documentazione resa pubblica da quando la raffineria fondata dal padre è stata quotata.

Questa scelta li ha messi al riparo da eventuali flessioni della busta paga nel 2009, un esercizio difficile per il gruppo petrolifero, che ha chiuso il bilancio con una perdita netta rettificata di 54,5 milioni, rispetto all'utile di 327,2 milioni nel 2008. La società non distribuirà dividendo agli azionisti. Il presidente, Gian Marco Moratti, ha ricevuto gli stessi «emolumenti per la carica» degli anni precedenti, appunto 2,536 milioni lordi, così come il fratello Massimo, amministratore delegato della Saras, impegnato nel calcio con il suo patrimonio personale, come azionista di controllo dell'Inter. Al vertice della Saras ci sono anche i figli, Angelo Moratti, figlio di Gian Marco, è vicepresidente con 1,373 milioni lordi di stipendio nel 2009, di cui 350mila di bonus. Il cugino non ancora ventisettenne Angelomario Moratti, figlio di Massimo, consigliere non esecutivo della Saras, ha guadagnato l'anno scorso 440mila euro lordi, di cui 200mila di bonus.

Nel pay watch elaborato dal Sole 24 Ore ha una situazione opposta Roberto Colaninno, azionista di controllo con poco più del 50% e presidente della Immsi, la holding che controlla con il 51% circa la Piaggio, di cui l'imprenditore mantovano è presidente e aministratore delegato. Colaninno ha ricevuto da queste due società 1,930 milioni lordi nel 2009, esattamente come l'anno precedente: 890mila dalla Immsi e 1,04 milioni da Piaggio. I risultati però non sono gli stessi dell'anno precedente. Nonostante un giro d'affari in calo (-7% a 1,61 miliardi), la Immsi ha aumentato margini e profitti, con un utile consolidato di 16,2 milioni (+14%) e torna a distribuire un dividendo ai soci (tre centesimi per azione) per complessivi 10,2 milioni: circa la metà saranno incassati da Colaninno, che potrà così aggiungere oltre 5 milioni di cedole ai quasi due milioni di busta paga. I dati pubblicati nel bilancio della Immsi non comprendono peraltro i compensi che Colaninno incassa come presidente dell'Alitalia-Cai, della quale è uno dei principali soci con gli 80 milioni di euro versati da Immsi nel capitale Questi compensi non vengono resi pubblici in documenti ufficiali perché Alitalia non è quotata e non è controllata da Immsi. In crescita anche il dividendo di Piaggio, da 6 a 7 centesimi, con un utile netto consolidato migliorato del 9,4% a 47,4 milioni.

Stipendio invariato anche per l'amministratore delegato di Immsi, Luciano La Noce, 1,147 milioni lordi complessivi. Negli organi societari compaiono i due figli dell'imprenditore mantovano, Michele Colaninno, direttore generale e consigliere di Immsi, ha ricevuto complessivamente 335mila euro lordi nel 2009. Il fratello Matteo Colaninno, che è deputato del Pd, ha ricevuto 40mila euro come consigliere di amministrazione di Immsi e 100mila come vicepresidente della Piaggio, in totale 140mila euro. Chi ha guadagnato di più tra i manager del gruppo nel 2009 è Daniele Bandiera, fino al 4 novembre scorso direttore generale per le operazioni della Piaggio: ha ricevuto 1,849 milioni complessivi, per oltre due terzi (1,364 milioni) relativi all'indennità di fine carica ottenuta con le dimissioni.

Tra gli altri nomi nuovi nella graduatoria provvisoria del pay watch del Sole 24 Ore con i guadagni dei manager delle società quotate nel 2009 c'è Claudio Calabi, amministratore delegato del gruppo Il Sole 24 Ore (editore del quotidiano e di questo sito) fino al 14 dicembre 2009, passato alla guida del gruppo Risanamento. Secondo la relazione di bilancio Calabi ha ricevuto 944.400 euro lordi come «altri compensi» nel 2009, con un bilancio consolidato che dichiara una perdita netta di competenza di 52,56 milioni. Nel 2008, con un utile consolidato di 16,1 milioni, Calabi aveva ricevuto 1,096 milioni lordi. Entrano nella classifica anche l'amministratore delegato di Beni Stabili, Aldo Mazzocco, con 885mila euro lordi di stipendio e il presidente della Banca popolare di Sondrio, Piero Melazzini, con 879mila.
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