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Trichet punta il dito contro le agenzie di rating.
Bce in stand by sui bond

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6 maggio 2010
La Bce in stand by sull'acquisto di bond governativi (Nella foto Claude Trichet)

Il consiglio direttivo della Banca centrale europea «non ha discusso nulla» in merito a eventuali insolvenze sul debito pubblico di paesi dell'area euro, né tantomeno di eventuali «procedure di insolvenza».

Lo ha chiarito il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet durante la conferenza stampa a termine del Consiglio direttivo che ha deciso di mantenere i tassi d'interesse dell'eurozona stabili all'1 per cento. Non sarebbe stata oggetto di discussione neppure l'opzione acquisto di bond governativi. Nessuna decisione presa, insomma, almeno «fino a questo punto». Anche se Trichet non ha escluso che in futuro le cose possano cambiare. In molti si aspettano che prima o poi la Bce potrebbe abbandonare la posizione fin qui tenuta. I mercati hanno reagito con un leggero calo degli indici e un minimo rialzo del rendimento del Bund decennale .

Trichet ha poi aggiunto che nella decisione di esentare la Grecia dai requisiti minimi di rating sui collaterali da usare per avere prestiti dalla Bce, decisione presa «a larga maggioranza», quindi non in maniera unanime, l'istituto di Francoforte ha preso in considerazione il «molto ambizioso» programma triennale di austerità. A proposito dell'atteggiamento aggressivo del mercato nei confronti del debito del Portogallo, Atene e Lisbona «non sono nella stessa situazione, e questo lo potete vedere nelle cifre». Il Portogallo è tra i paesi dell'area euro che devono risanare i conti pubblici, ma «il Portogallo non è la Grecia», ha ripetuto.

Quanto all'ipotesi che i paesi più inguaiati dallo squilibrio dei conti possano uscire dall'euro, «nessuno nel Consiglio direttivo pensa che si stia meglio fuori dalla zona euro - ha osservato Trichet - anzi c'è la consapevolezza che appartenere all'eurozona apporta tutta una serie di enormi vantaggi».

Sotto il profilo macroeconomico l'area euro, ha detto il presidente della Bce, resta orientata a una moderata ripresa economica, che si profila però discontinua e sottoposta a «elevata incertezza». I tassi sono il principale strumento di contrasto all'inflazione, che secondo la Bce continuerà a segnare valori a sua volta «moderati» nei mesi a venire. Per questo, ai livelli attuali, minimo storico dalla nascita dell'euro, i tassi di interesse restano «appropriati», ha aggiunto Trichet.

Da mesi la parola «appropriati» riferita ai tassi di interesse viene vista dagli analisti come un segnale della Bce sull'orientamento a non modificarli nel breve termine. «Le pressioni inflazionistiche nel medio termine restano contenute, come suggerisce la debole crescita monetaria e del credito». Trichet si aspetta che la «stabilità dei prezzi sarà mantenuta a medio termine».

Peraltro tra i fattori di rischio che gravano sulla crescita «permangono timori sulle rinnovate tensioni di mercato in alcuni segmenti» ha affermato Trichet. In ogni caso il bilancio dei rischi, positivi e negativi, sulle prospettive dell'economia dell'area resta «bilanciato», ha aggiunto Trichet, sebbene in un contesto di «elevata incertezza».

Il numero uno dell'Eurotower ha espresso anche velate critiche alle agenzie di rating, che in questa fase hanno esasperato con i loro giudizi il sentiment del mercato gettanto benzina sul fuoco della speculazione. La questione delle agenzie - ha spiegato Trichet - e dei loro potenziali conflitti di interessi è una questione «globale» che «richiede risposte globali», non solo dell'area euro. «Abbiamo una analisi molto profonda a livello globale - ha spiegato - sulla questione se ci siano o meno fattori di procliclità nelle agenzie di rating», ovvero una loro tendenza ad accentuare le situazioni di tensione, «o conflitti di interesse».

La questione «viene discussa nel G-20 e nel Financial Stability Board, è un lavoro in corso d'opera. Il problema non è solo nostro ma globale e servono risposte globali», ha proseguito. Quella delle agenzie di rating «è una delle aree in cui si possono intravedere elementi di prociclicità, ci lavoriamo i Europa e a livello globale, ma non voglio - ha concluso Trichet - pregiudicare le discussioni». Sull'argomento sono intervenuti anche Angela Merkel e Nicholas Sarkozy in una lettera al presidente permanente della Ue, Van Rompuy, e a quello della Commissione Ue, Barroso. (a cura di Alberto Annicchiarico)


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6 maggio 2010
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