La Bce chiede un maggiore impegno ai Governi dell'Eurozona per risanare i conti pubblici. "Dagli ultimi dati - si legge nel Bollettino mensile - emerge che per correggere gli ampi squilibri sarà, in generale, necessario intensificare gli sforzi". Il risanamento, aggiunge Francoforte, dovrà "superare in misura considerevole l'aggiustamento strutturale dello 0,5% del Pil su base annua stabilito come requisito minimo nel Patto di stabilità e crescita". Un eventuale rinvio degli impegni, inoltre, potrebbe aggravare la situazione: "Più si aspetterà a correggere gli squilibri - è il monito della Bce - maggiore risulterà l'aggiustamento necessario e più elevato sarà il rischio di subire un danno in termini di reputazione e fiducia".
La Bce promuove il piano della Grecia per il risanamento dei conti pubblici: è di "ampio respiro e fortemente vincolante. Affronta le sfide di politica economica pertinenti in maniera risoluta. Di conseguenza - aggiunge Francoforte - contribuirà a ripristinare la fiducia e a salvaguardare la stabilità finanziaria nell'area dell'euro". La Bce considera inoltre "essenziale" il fatto che il Governo greco sia pronto a "prendere all'occorrenza provvedimenti ulteriori per il conseguimento degli obiettivi del programma".
Nei primi mesi del 2010 la ripresa economica è proseguita nell'area dell'euro" e per l'intero 2010 "si prospetta un ritmo di crescita moderato nell'area". L'economia ha beneficiato "della ripresa in atto su scala mondiale, dei significativi interventi di stimolo macroeconomico e delle misure adottate per ripristinare il funzionamento del sistema bancario". Tuttavia, avverte Francoforte, la "crisi finanziaria dovrebbe frenare l'espansione economica, tenuto conto del processo di aggiustamento dei bilanci in corso in diversi settori, dell'aspettativa di un basso livello di utilizzo della capacità produttiva e delle prospettive di debolezza del mercato del lavoro".
La Bce si attende che la disoccupazione nell'area euro possa aumentare nei prossimi mesi anche se con "un ritmo minore rispetto a quello osservato nel 2009". Quanto all'inflazione prevede che "la stabilità dei prezzi sia preservata nel medio termine" nell'Eurozona "sostenendo così il potere di acquisto delle famiglie nell'area dell'euro". Nel bollettino mensile l'Eurotower segnala come il dato di aprile (+1,5%) risulti "in certa misura superiore alle attese di qualche mese fa" a causa "soprattutto di pressioni al rialzo sulle quotazioni dell'energia".
Revisione al ribasso per le stime sul Pil nell'area euro per il 2010 e per il 2011. Le nuove previsioni - si legge nel bollettino mensile dell'Istituto di Francoforte - indicano una crescita dell'1,1% per quest'anno e dell'1,5% nel 2011 e, per entrambi gli anni, si tratta di una revisione all'ingiù di 0,1 punti percentuali. Diversi partecipanti - si legge ancora - hanno commentato che la ripresa economica continuerà, seppur a ritmo moderato. Per le aspettative di crescita più a lungo termine e cioè per il 2014 il dato é dell'1,8%, un livello invariato rispetto alla precedente indagine.
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